Class action oggi al senato. Se passa così com'è è praticamente un imbroglio per coglionare i consumatori.
Ci sono infatti alcune modifiche, piccole ma sostanziali, che è necessario apporre al disegno di legge, altrimenti non servirà a niente e potrebbe dare l'impressione che tali sfumature siano state scelte ad hoc da qualcuno per rendere questa legge finta e inefficace.
Vi dico a memoria alcune cose.
- sembra che per presentare un'azione legale contro un'azienda, ci sia la necessità che - oltre alle associazioni dei consumatori o altri enti promotori - ci siano alcuni dei consumatori, i quali si prendano poi l'onere di tutti gli altri. Se per esempio ci sono 100.000 persone truffate , due di queste devono presentarsi davanti ai giudici a rappresentanza di tutte, e pagare le eventuali conseguenze di un'incauta citazione. (vedremo nei punti seguenti a che cosa potrebbero andare incontro.
- Se il giudice ritiene la richiesta non accettabile, i consumatori (ne rispondono quelli rappresentanti) devono pagare all'azienda citata un danno morale traducibile in denaro.
- I consumatori rappresentanti devono sobbarcarsi l'onere di fare "pubblicità" degli sviluppi della causa. Pubblicità andrebbe sostituita da "informazione", altrimenti il giudice potrebbe non ritenere adeguato lo spazio da acquistare sui giornali o questo potrebbe diventare non conveniente per particolari cause.
- Non si può fare una citazione unica all'azienda, ma ogni consumatore deve consegnare al tribunale una cartella propria. Se per ipotesi ci fossero un milione di consumatori a intentare una class action, significherebbe un milione di persone in coda agli sportelli dei tribunali.
- Se l'azienda è pubblica risponde solo per quanto previsto nella carta dei servizi, carta che è l'azienda stessa a pubblicare, senza una controparte che si possa opporre. Per esempio, quando ci fu il black-out dell'Enel, mi sembra di ricordare che il danno risarcibile fosse di 20 euro (o giù di lì...)...
Sono andato a memoria su un commento ascoltato per radio fatto da Landi, presidente di adiconsum; in rete ho trovato questo, anche se non è di oggi:
Class action: ''se in Senato passa così, ricorriamo alla Corte costituzionale'' - IL SALVAGENTE - quotidiano on-line dei consumatori