Presentato oggi a Roma il dossier “Ecomafie 2009” di Legambiente che denuncia 7 miliardi di fatturato, tutti soldi sporchi accumulati avvelenando l’ambiente e i cittadini.
(Rinnovabili.it) – Mafie ambientali affari colossali. Qualche settimana fa' avevamo dato notizia delle infiltrazioni mafiose che si verificavano in, Sicilia nell'assegnazione e nella gestione di alcuni parchi eolici.
Oggi c‘è una denuncia di Legambiente che si riferisce però ad un altro aspetto cioè una montagna di scorie industriali gestite in Italia dalle ecomafie, montagna vera che, tanto per avere un'idea, arriva ad un'altezza 3.100 metri con una base di 3 ettari, (quasi quanto l'Etna). E il giro d'affari è salito a 7 miliardi di euro, dai 4,5 miliardi del 2007.
Nel 2002, ricorda la denuncia di Legambiente, è entrato in vigore il delitto di “organizzazione di traffico illecito di rifiuti”, si sono svolte 123 le operazioni giudiziarie contro i “signori dei veleni”, colpiti da quasi ottocento ordinanze di custodia cautelare, ben oltre duemila persone denunciate e 564 aziende coinvolte. Un risultato straordinario che testimonia tutta l'efficacia di quello strumento normativo.
Ma le indagini per chi indaga hanno davanti ancora un bel percorso visto che è stata ormai accertata la produzione di 31 milioni di tonnellate di rifiuti industriali ma va ancora scoperto dove vanno a finire.
Tra i casi che hanno fatto scalpore nell'ultimo anno, il coivolgemento del Piemonte e della Lombardia come regioni più coinvolte dai traffici illeciti (vedi l'interramento dei rifiuti industriali a Milano con sei ettari di bosco compromessi), come nelle cave dei cantieri per l'alta velocità ferroviaria nel Parco del Ticino e in Calabria, dove le scorie della ex “Pertusola Sud” miscelate alle polveri dell'Ilva sono state utilizzate per costruire un aeroporto, un acquedotto, strade e scuole.
‘‘Il fatturato totale dell'ecomafia – ha dichiarato il responsabile dell'Osservatorio Ambiente e Legalità di Legambiente, Sebastiano Venneri – non é mai stato così alto ed é cresciuto a livelli record proprio nell'anno più nero per l'economia mondiale'‘.