Mamma e papà si stanno dividendo
e ancor non so preciso chi tra i due
di fatto sia la vacca e il toro o il bue.
“Lo scoprirai – mi dissero – crescendo”.
La mamma si chiamò da signorina
col nome di un bel fior: la Margherita.
Vantava tra i parenti suoi De Mita
e nonna fu una tal Demo Cristina.
Viaggiava col caval di san Francesco,
dormiva negli alberghi popolari,
vantava i suoi trascorsi nobiliari
ma per mangiar fruiva d’altrui desco.
Si crede lei ancora donzel letta
e càvallucci dondola marini,
contesa tra Franceschi e Franceschini,
sognando il Cavalier che l’inchiappetta.
E’ donna di non facili costumi,
guidata dai dettami della Chiesa;
però tiene una mano sempre tesa,
aperta al variegarsi dei consumi.
Il babbo era da sempre un buon partito
seppure un pochettino in decadenza:
dotato di una forte resistenza
però col tempo si era indebolito.
Onesto, generoso e solidale,
con là fama di gran lavoratore,
dellé tasse un onesto pagatore,
al Mércato nemico e al Capitale.
S’era fatto le ossa nella lotta,
senza tanta bambagia per il culo;
capo chino, testardo come un mulo,
smantellava un’ Italia bigotta.
Le famiglie di mamma e di papà
s’eran pure menate tempo addietro
quando c’era chi vedeva S. Pietro
minacciato dai russi carrarma’.
Poi si sa come van spesso le cose
nella vita e nel corso della Storia:
si perde nei meandri la memoria,
le spine appaion meno delle rose.
Non fu proprio d’amore il matrimonio,
non c’era l’attrazione sessuale;
però l’unione fu consensuale
perché c’era da vincere il demonio.
Si fusero, ci fu qualche scopata,
le cene con gli amici, viaggi insieme
ma senza che mai germogliasse il seme
d’unione vera e non sol di facciata.
C’era la guerra, sì, al dirimpettaio,
ma non bastava a fondere le storie.
Seguendo parallele traiettorie,
ci fu sin dal principio più d’un guaio.
Si sa che pur nell’estasi d’amore,
persino nelle storie passionali,
col tempo le questioni più venali
acquistano di forza e di spessore.
Andò così a finir che babbo e mamma
cessaron di dormir dentro il lettone
per evitar che qualche discussione
nel sonno divampasse a nuova fiamma.
Litigi, incomprensioni, malumori,
com’è nei matrimoni combinati.
Adesso vivon quasi separati
e per le casse nutrono timori.
Così, coi miei fratelli mi ritrovo
col culo giù per terra nuovamente
e col demonio sempre più invadente.
E il sol de l’avvenir, mò ‘ndo lo trovo?!