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che disastro la sinistra italiana , PRC è allo sbando

  1. #1
    zwirner
    Utente bannato

    Predefinito che disastro la sinistra italiana , PRC è allo sbando

    Prc/ Giordano annuncia scissione: Non piu' condizioni per restare

    "Per evitare rottura servirebbe lista unitaria alle Europee"

    Roma, 8 gen. (Apcom) - L'ex segretario di Rifondazione comunista Franco Giordano annuncia la scissione dell'area del partito che fa capo a Nichi Vendola, Rifondazione per la Sinistra. "Non ci sono più le condizioni per restare in questo partito così come è diretto e gestito", dice in una intervista a Repubblica. "Si muove - aggiunge - in una nicchia politica iper-minoritaria, con l'azzeramento culturale di ogni innnovazione sperimentata in questi anni. Un partito che purtroppo ha nostalgia del muro di Berlino".
    "Se non si ferma questo degrado - spiega Giordano - e se non nasce una lista unitaria della sinistra alle elezioni europee, per bloccare la frantumazione in atto non rimane altra strada" che la scissione. La decisione definitiva, tuttavia, verrà presa a fine gennaio quando "ci sarà un'assemblea di tutta la nostra area. Discuteremo a fondo". Giordano spiega che se si deciderà per la scissione, l'area vendoliana terrà comunque "aperto un processo per costruire un nuovo soggetto, in un campo di forze largo a sinistra. E' stagione di movimenti più che di partiti classici". E in vista delle Europee "saremmo in campo con tutte le forze disponibili a quel progetto".


    Prc/ Giordano annuncia scissione: Non piu' condizioni per restare | Politica | ALICE Notizie


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  3. #2
    zwirner
    Utente bannato

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    Prc, Bertinotti a Ferrero: «Rifondazione è irriconoscibile»

    di Andrea Carugati
    Rifondazione è «irriconoscibile». La «destituzione» del direttore di Liberazione Piero Sansonetti «un atto di rottura radicale» rispetto al partito «che abbiamo costruito insieme» perché «l’autonomia del giornale è un elemento costitutivo di un partito democratico». Fausto Bertinotti è molto netto sulle vicende interne al suo partito e al quotidiano Liberazione. Esprime «solidarietà» al direttore sfiduciato perché non in linea con la nuova segreteria Ferrero, ma la sua delusione va oltre il caso Liberazione, fino appunto a rendere «irriconoscibile» il partito da lui guidato per molti anni. Ieri, durante un incontro alla Camera, ha comunicato le sue opinioni a Ferrero.

    Ma il mini vertice, che pure si è svolto in un clima cordiale, non ha riavvicinato le posizioni. Ferrero su Sansonetti ha ribadito le sue ragioni: «La sua linea puntava alla distruzione del Prc». Non è servito ad accorciare le distanze neppure il fatto che il nuovo direttore scelto da Ferrero, il sindacalista bresciano Dino Greco, sia una persona conosciuta da anni e stimata da Bertinotti. Così come non è servito che l’editore in pole position per rilevare Liberazione, Luca Bonaccorsi, sia un sodale delle psicanalista Massimo Fagioli, a lungo considerato vicinissimo all’ex presidente della Camera.

    Ormai il treno della scissione è partito, la gran parte dei vendoliani dirà addio al Prc a fine gennaio, e Bertinotti non farà nulla per fermarli. L’incontro di ieri era una sorta di ultima spiaggia per trovare una pur fragile tregua, che poteva tradursi nel sì di Ferrero a un cartello delle sinistre per le europee. Ma l’ex ministro della Solidarietà sociale ha detto no. Rifondazione andrà alle europee con il suo simbolo, i vendoliani faranno una lista di Sinistra con Sd e parte dei Verdi. Ieri Bertinotti ha visto anche Franco Giordano, l’ex segretario che con un’intervista giovedì ha annunciato la scissione.

    A quanto pare anche l’ex presidente della Camera, che aveva sempre frenato su ogni ipotesi di scissione prima delle europee, avrebbe condiviso il timing che prevede il divorzio a fine gennaio, quando l’area Vendola si riunirà a Chianciano per prendere la difficile decisione. Intanto già lunedì, quando in direzione si ufficializzerà la sostituzione di Sansonetti, gran parte dei vendoliani si dimetterà, mentre ormai nessuno degli uscenti sta rinnovando la tessera. Non tutti però. Domani il gruppo dei bertinottiani storici, che non intende lasciare il partito, si presenterà ufficialmente con un documento, molto critico verso Ferrero, ma deciso a continuare la battaglia per un nuovo soggetto della Sinistra dall’interno di Rifondazione. Tra loro ci sono dirigenti come Milziade Caprili, Augusto Rocchi, Tommaso Sodano e Raffaele Tecce. Si parla di circa un quarto dell’area Vendola. E Bertinotti ha raccomandato a Giordano: «Guai a rompere con i nostri che restano dentro Rifondazione».

    l'Unità.it

  4. #3
    zwirner
    Utente bannato

    Predefinito

    Prc, scissione in corso: chi resta e chi va

    Tratto da Il Manifesto,




    Il dado è tratto. O quasi: il Prc va verso una nuova scissione. Restano, tra la minoranza vendoliana dell’area Rifondazione per la sinistra, i distinguo su modi e tempi, la contrarietà di una parte degli ex bertinottiani, le proposte in extremis per tentare se non altro di rimandare il divorzio a dopo le europee di giugno. Ma, dicono scissionisti e non, “ormai il processo è irreversibile”. Una precipitazione legata al licenziamento del direttore di Liberazione Piero Sansonetti, che sarà sostituito lunedì dalla direzione del partito, e confermata (salvo successiva precisazione) dall’ex segretario Franco Giordano. Che ieri su Repubblica arrivava alle conclusioni di uno scontro durissimo consumato ma non fino in fondo al congresso di Cianciano che ha eletto segretario Paolo Ferrero, e ora all’ultima puntata: “Non ci sono più le condizioni per rimanere in questo partito”. Prima tappa indicata da Giordano, lunedì: “Se cacciano Sansonetti, un minuto dopo lasceremo l’incarico in direzione”.
    La vede così, come la dice Giordano, l’ex subcomandante Fausto che, amareggiato dalla vicenda del quotidiano del partito e di fronte alla chiusura all’ipotesi di una lista unitaria della sinistra alle europee, avrebbe dato il via libera all’intervista. Non la pensano esattamente così, invece, altri vendoliani. In disaccordo non tanto sul merito, ma sul metodo. Quello della scissione annunciata via intervista, e senza aspettare la riunione dell’area che si terrà il 25 gennaio. L’esecutivo dei giovani comunisti, ad esempio, protesta: “Non condividiamo la modalità del dibattito per la costruzione di una nuova soggettività politica della sinistra, pur sostenendone forte urgenza e necessità”. Basta col vincolare l’unità “esclusivamente ai momenti elettorali”, e basta con “interviste e annunci che non provengono da percorsi collettivi e democratici”, è scritto nel comunicato firmato da Elisabetta Piccolotti e Federico Tamasello. E l’intervista di Giordano ha provocato parecchi malumori non solo tra i giovani.
    È dunque ancora Franco Giordano, nel pomeriggio, mentre il segretario Ferrero partecipa all’assemblea dei giornalisti di Liberazione e dopo che è stata ufficializzata dalla stessa segreteria la candidatura del sindacalista della sinistra della Cgil Dino Greco a direttore politico del quotidiano, a correggere il tiro: “Non voglio la scissione, in questo momento occorre una discussione tra tutte le forze di sinistra per una piattaforma comune, una lista unitaria. Evitiamo di presentarci alle europee con sette liste di sinistra”. Una “precisazione” dovuta non solo ai malumori sui modi e alla mobilitazione di veri e propri “anti-scissionisti”, ma anche alla reale volontà, sempre condivisa con Bertinotti, di percorrere in extremis la strada della lista unitaria. Possibilità che però Ferrero esclude categoricamente: “È ridicolo che chi parla di unità faccia la scissione per costruire un partitino, così ridicolo che la scissione non la prendo nemmeno in considerazione”, premette il segretario. Che esclude così la lista unitaria: “Sarebbe ancora più ridicolo fare un raggruppamento che dopo il voto si dividerebbe tra chi come la Sinistra democratica di Fava vuole andare nel gruppo socialista, chi con i Verdi e chi, come noi, restare nella Sinistra europea. E poi con questa legge elettorale passano tutti e l’Abruzzo ha dimostrato che se si va divisi si prendono più voti”. E Ferrero non crede nemmeno che l’idea della scissione avrà un gran seguito tra chi al congresso di luglio ha sostenuto Nichi Vendola. In ogni caso oggi potrebbe incontrare Fausto Bertinotti. Sicuramente oggi pomeriggio Bertinotti farà il punto con Giordano e con l’ex responsabile organizzazione del partito, Ciccio Ferrara.
    La stessa scelta di Dino Greco come direttore di Liberazione (l’ex segretario della Camera di lavoro di Brescia si è preso 48 ore per rispondere, ma già annuncia che il suo non sarebbe “mai un bollettino di partito”), sembra puntare a spiazzare gli ex bertinottiani, agganciandone una parte. Per quanto riguarda il direttore responsabile (ieri era dato per certo Guido Caldiron, che però smentisce), il segretario sostiene che questa figura servirà a garantire legalmente l’uscita del giornale e si avrà una doppia direzione “come si usava nei giornali di sinistra”. Come dire, non necessariamente per rispondere al modello Bonaccorsi-Fagioli. Non per questo l’ipotesi che entri nella proprietà l’editore di Left legato al guru dell’analisi collettiva è tramontata, anzi. Nella maggioranza del Prc c’è chi, a partire dall’area di Claudio Grassi, ma anche tra gli stessi ferreriani, vede l’ipotesi come fumo negli occhi. Perciò negli ultimi incontri tra Ferrero e Luca Bonaccorsi si sarebbe parlato dei limiti da mettere alla diffusione del pensiero fagiolino sul giornale, in particolare sulla parte culturale.
    Lunedì la direzione si occuperà della sfiducia a Sansonetti e della nomina dei nuovi direttori. Ma sull’ingresso di un editore privato, Ferrero ai giornalisti e al sindacato ha spiegato che si deciderà antro un paio di settimane. E se il cdr chiede che la maggioranza resti al partito, il segretario risponde: “Se si cederà il 99 o all’1 per cento si vedrà, l’importante è che non si perda il finanziamento pubblico”. Il segretario ha poi sostenuto che sarà presa in considerazione la proposta avanzata ieri dalle colonne di Liberazione dal costituendo consorzio Bgi, ma sostenendo - a differenza di quanto si assicura nel giornale - di esserne stato tenuto strumentalmente all’oscuro fino a ieri.
    Appuntamento dunque a lunedì per la prima tappa. Per la scissione ufficiale molto probabilmente si dovrà attendere febbraio. Il seminario di fine mese di Rifondazione per la sinistra, ma anche le elezioni in Sardegna.


    Prc, scissione in corso: chi resta e chi va - Il Brigante Rosso, Il Portale dell'Informazione Comunista

  5. #4
    Can che dorme Wolverine
    Uomo 38 anni
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    Un'altra scissione dopo quella di Rossi e Turigliatto, e dopo quella di Ferrando perfetto, vai così che vincerete


    Goduria

  6. #5
    Scrivano Lucien
    Uomo 39 anni da Imperia
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    Rimpiango i bei vecchi tempi in cui Palmiro bastava dicesse "Calma ragazzi, calma" per riportare all'ordine il partito comunista più grande del blocco occidentale
    Il problema della sinistra è che ha perso quel che fa la forza dei partiti di destra e che una volta aveva anch'essa: la disciplina interna. Ci sono troppe teste pensanti ed idealiste, ed alla minima frizione si intestardiscono a voler difendere la loro posizione anche a costo di staccarsi dal partito. Quel che fa la loro superiorità morale, la libertà di pensiero ed azione, gli impedisce anche di far politica.
    Gioite pure della morte della sinistra, se per voi è un bene. Quando non resterà nessuno a difendere tutti voi dal precariato imperante e dalle privatizzazioni selvagge, sarò io a farmi delle grasse risate

  7. #6
    Tyler Durden
    Uomo 36 anni
    Iscrizione: 6/10/2007
    Messaggi: 16,094
    Piaciuto: 523 volte

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    dio non può esistere.. se esistesse un dio misericordioso non ci avrebbe portato via Enrico Berlinguer per lasciarci Fausto Bertinotti -.-

    continuiamo a fare il gioco di berlusconi.. continuiamo..

  8. #7
    obo
    .
    35 anni
    Iscrizione: 23/9/2005
    Messaggi: 35,505
    Piaciuto: 122 volte

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    la sinistra in italia non esiste più da tempo

  9. #8
    ph2
    Utente bannato

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    Quote Originariamente inviata da obo Visualizza il messaggio
    la sinistra in italia non esiste più da tempo
    la politica in generale secondo me non esiste qui, c'è solo mafia.
    Però il mio pensiero è da "straniero" non credo di conoscere così bene questo paese nonostante i 5 anni qui

  10. #9
    Can che dorme Wolverine
    Uomo 38 anni
    Iscrizione: 2/4/2006
    Messaggi: 43,734
    Piaciuto: 2786 volte

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    Quote Originariamente inviata da Technics Visualizza il messaggio
    dio non può esistere.. se esistesse un dio misericordioso non ci avrebbe portato via Enrico Berlinguer per lasciarci Fausto Bertinotti -.-

    continuiamo a fare il gioco di berlusconi.. continuiamo..
    Guarda che Bertinotti, e parlo da uomo di destra, rispetto ad altri uomini di sinistra è ORO è stato l'ultimo capace di tenere più o meno unito il partito. Ha anche lui le sue brave incoerenze, ma ho comunque più rispetto per lui che per la stragrande maggioranza del resto della sinistra

  11. #10
    Mai più senza FdT lakeofire
    Uomo 39 anni
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    Sto aspettando che sparisca definitivamente

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