Truffa alla sanità pubblica:
intascati 10 milioni di euro
C'era il paziente operato di cataratta più di quattro volte al giorno, domeniche comprese, per un anno intero. E quello che, sempre in un anno, aveva dovuto sottoporsi quotidianamente ad almeno 8 diverse prestazioni, tra visite, tac, ecografie e operazioni ambulatoriali. Una valanga di prescrizioni, esami e interventi, su pazienti perlopiù ignari e sanissimi, che tra il 2005 e il 2007 ha fruttato 10 milioni di euro agli organizzatori di questa megatruffa, ai danni delle Asl di Roma e dintorni. Soldi sottratti alle tasche dei contribuenti da medici e professionisti legati a 33 ambulatori privati convenzionati con la Regione. Sono stati proprio i tecnici dell'Agenzia regionale di sanità pubblica a scoprire la frode, insospettiti dall'altissima concentrazione di visite, accertamenti diagnostici e interventi eseguiti contemporaneamente su singoli pazienti. In un ambulatorio di Civitavecchia, per esempio, stando alle richieste di rimborso presentate, 741 assistiti sarebbero stati operati di cataratta da 300 a 1600 volte nell'arco di un anno. Ma dalle indagini, avviate un anno e mezzo fa, sono emerse anche altre incongruenze. Gran parte degli ambulatori privati finiti nel mirino, infatti, non erano neppure accreditati ad eseguire la maggior parte degli esami prescritti, e per i quali veniva presentata richiesta di rimborso. Non solo, i pazienti finiti nella truffa, e segnalati come esenti dal ticket, in realtà esenti non lo erano affatto. Insomma, una frode tanto grossa quanto grossolana, sulla quale ora indaga la magistratura ordinaria.
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