FINTO PROSCIUTTO DI PARMA CON VERMI, INDAGANO I NAS
ROMA - Una delle glorie della tavola italiana, il prosciutto di Parma, finisce nella rete di una grande frode alimentari. Tonnellate di prosciutti con vermi e larve, scaduti anche da cinque anni e recanti falso marchio del Consorzio, sono state sequestrate e avviate alle distruzione. Come se non bastesse i Nas, in un'altra indagine, hanno anche sequestrato a Ravenna 600 tonnellate di grano sporcato da guano di uccelli.
Per ora i Nas escludono che salumi e prosciutti siano arrivati nella grande distribuzione ma che si crede siano stati smerciati nei ristoranti etnici (proprio da un ristorante cinese e' partita l'indagine) e nelle fiere. Ora si lavora proprio per capire meglio il percorso iniziale e quello finale di questi prodotti. A spiegare la truffa, annunciata dal sottosegretario Francesca Martini, sono stati il comandante dei Nas Cosimo Piccinno e lo stesso sottosegretario che ha parlato di "operazione storica".
Fra il 20 e il 21 ottobre il Comando dei carabinieri per la tutela della salute (NAS) è stata realizzata una delle più grandi operazioni per quantità e valore potenziale delle merci sequestrate. Un lavoro che ha permesso di scoprire la truffa proprio nella zona di nascita di una delle glorie delle tavole italiane, il prosciutto di Parma.
I Nas del nucleo di Brescia hanno condotto un intervento presso gli stabilimenti dell'azienda "Salumi Val Baganza Srl" con sede legale a Parma. Nel corso dell'operazione sono stati effettuati il sequestro giudiziario di circa 32.500 kg. di insaccati vari (prosciutti crudi, di cui molti riportanti il marchio Parma, culatello, salami, pancette, speck etc.) in cattivo stato di conservazione (invasi da larve, insetti e muffe) e con data di scadenza superata da alcuni anni (dal 2003) "il sequestro giudiziario di uno stabilimento per la lavorazione di prosciutto crudo nel comune di Felino (PR) e il sequestro giudiziario di un deposito di alimenti privo di autorizzazione nel comune di Langhirano.
Sono stati avviati alla distruzione circa 20 tonnellate di insaccati. Le indagini sono in corso, hanno spiegato Piccinno e Martini, e si è voluto informare subito i cittadini.
NAS, SEQUESTRATE 600 TONNELLATE GRANO A RAVENNA
Un deposito con 600 tonnellate di grano con deiezioni di volatili, cicche e calcinacci è stato sequestrato dai Nas del nucleo di Bologna il 20 ottobre nella zona di Ravenna. Lo ha annunciato il comandante dei carabinieri della Sanità Cosimo Piccinno e il sottosegretario al Welfare, Francesca Martini nel corso della presentazione dei dati sull'indagine ancora in corso sui prosciutti di Parma falsi.
Il grano sequestrato, ha spiegato Piccinno, era destinato a consumatori dell'area tosco-emiliana. Il deposito fuori legge conteneva cereali stoccati in un ambiente con finestre prive di vetri e di reti metalliche antintrusione per uccelli e insetti. Presenti evidenti tracce di deiezioni di volatili, corpi estranei di vario genere come cicche di sigarette e calcinacci, così come testimoniato da un eloquente video consegnato alla stampa. Il deposito era privo di qualsiasi protezione per l'intrusione di roditori ed era adibito anche a ricovero di mezzi meccanici e autocarri.
"Questo grano - ha detto Martini - era destinato a entrare nel circuito alimentare soprattutto con il pane". Dal primo gennaio 2008 ad oggi i mille uomini dei 37 nuclei dei Nas presenti nel territorio nel corso delle verifiche eseguite nel comparto della sicurezza alimentare hanno effettuato 19.358 ispezioni, arrestato 48 persone e contestato oltre 4.000 infrazioni di natura penale e 12.000 di carattere amministrativo per le quali sono state segnalate 1.928 persone all'Autorità giudiziaria e 5.330 a quella Amministrativa.
Durante le ispezioni sono stati prelevati 11.800 campioni, sequestrati 306.000 quintali e 18 milioni di confezioni di prodotti alimentari vari nonché 40.707 capi di bestiame per un valore complessivo di circa 125 milioni di euro. Gli accertamenti hanno consentito anche il sequestro di 547 strutture e l'emissione di specifiche ordinanze per la chiusura di ulteriori 371, per motivi di salute pubblica, del valore di oltre 220 milioni di euro.
Andiamo bene....