Prendendo spunto da questo articolo ..
WASHINGTON — George Bush sapeva che i suoi principali collaboratori discussero nei dettagli e approvarono l’uso della tortura negli interrogatori contro i presunti terroristi di Al Qaeda. Il presidente americano autorizzò gli incontri, che andarono avanti per molti mesi mentre la Cia preparava il programma delle cosiddette «tecniche avanzate», che includeva il waterboarding (dove il sospetto ha la sensazione di annegare) e altri metodi come la privazione del sonno e schiaffeggiamenti a mano aperta. E’ la prima volta che George Bush fa un’esplicita ammissione in proposito. «Lo abbiamo fatto per proteggere il popolo americano. Sapevo che il mio team per la sicurezza discuteva di questo e ho approvato», ha detto il presidente in un’intervista alla rete televisiva Abc dal suo ranch di Crawford, in Texas.
Secondo Bush, non ci dovrebbe essere alcuna sorpresa che il vice-presidente Dick Cheney, l’allora consigliere per la Sicurezza Nazionale Condoleezza Rice, l’ex segretario di Stato Colin Powell, l’ex ministro della Difesa, Donald Rumsfeld e gli altri si siano occupati in dettaglio del problema: «L’ho già detto al Paese e ho detto che era legale, avevamo pareri giuridici che ci permettevano di farlo. E non avevo alcun problema nel capire chi fosse Khalid Sheikh Mohammed, è importante che gli americani lo sappiano: è l’uomo che ha ordinato le stragi dell’11 settembre». L’intervista di Bush segue le rivelazioni della Abc, seguite dalle dichiarazioni di un ex agente dei servizi all’Associated Press, sul coinvolgimento diretto dei vertici della Casa Bianca nell’autorizzazione dell’uso del waterboarding e delle altre tecniche coercitive, che però l’Amministrazione Bush si è sempre rifiutata di definire torture, nonostante la dottrina giuridica internazionale non abbia dubbi in proposito.
A presiedere gli incontri fu l’attuale segretario di Stato, Condoleezza Rice, che ebbe un ruolo decisivo nel dare il via libera alla Cia, schierandosi con Cheney, Rumsfeld e George Tenet, al tempo direttore della Cia, e passando oltre le obiezioni di Colin Powell, che invece era preoccupato dell’immagine internazionale degli Stati Uniti dopo le rivelazioni sul carcere di Abu Ghraib. Perfino l’Attorney General, John Ashcroft, che pure era considerato un falco, sollevò qualche perplessità: «Perché discutiamo di questo alla Casa Bianca? La Storia non ci giudicherà con favore», avrebbe detto il ministro della Giustizia secondo la Abc. Ma Rice non si fece impressionare: «Questa è la vostra creatura: andate avanti», fu la frase, non smentita, con cui diede il via libera agli uomini della Cia. Le rivelazioni rischiano di nuocere politicamente a Condoleezza Rice, il cui nome è stato avanzato come uno dei possibili candidati alla vice-presidenza con il repubblicano John McCain. Il senatore dell’Arizona è infatti un fermo oppositore della tortura e considera il waterboarding una delle forme peggiori.
Paolo Valentino
13 aprile 2008
.. voi torturereste delle persone per il bene del Paese?