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Alitalia che fine farà?

  1. #401
    Can che dorme Wolverine
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    Quote Originariamente inviata da drkheart Visualizza il messaggio
    I soldi cosa diavolo c'entrano con politica e informazione, sorry?
    I soldi si fanno anche tramite l'informazione.....gli editori sono imprenditori come tutti gli altri. Considerando che servono TANTI soldi per mandare avanti un giornale o un telegiornale, è ovvio che non tutti se lo possono permettere e che dunque si ricade nel discorso di prima....i grandi ricchi quelli sono....in Italia abbiamo certi nomi, in America ce ne saranno altri, in Giappone idem, in Svezia lo stesso, in Sudafrica lo stesso, eccetera.....


  2. #402
    Dovahkiin
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    I soldi si fanno anche tramite l'informazione.....gli editori sono imprenditori come tutti gli altri. Considerando che servono TANTI soldi per mandare avanti un giornale o un telegiornale, è ovvio che non tutti se lo possono permettere e che dunque si ricade nel discorso di prima....i grandi ricchi quelli sono....in Italia abbiamo certi nomi, in America ce ne saranno altri, in Giappone idem, in Svezia lo stesso, in Sudafrica lo stesso, eccetera.....
    Mi stai dicendo che in altri stati pochi grandi imprenditori controllano i mezzi d'informazione e la politica secondo gli interessi personali della propria impresa? (Perchè l'imprenditore altro non può fare se non questo)

  3. #403
    Can che dorme Wolverine
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    Mi stai dicendo che in altri stati pochi grandi imprenditori controllano i mezzi d'informazione e la politica secondo gli interessi personali della propria impresa? (Perchè l'imprenditore altro non può fare se non questo)
    Più che altro, in America ad esempio, la fortuna è che anche a capo dei mezzi di informazione ci sono GRANDI imprenditori, che quindi non hanno altre "diramazioni", almeno a quanto si sa.....ma è stato un caso, poteva avvenire lì come anche qui

  4. #404
    Dovahkiin
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    Più che altro, in America ad esempio, la fortuna è che anche a capo dei mezzi di informazione ci sono GRANDI imprenditori, che quindi non hanno altre "diramazioni", almeno a quanto si sa.....ma è stato un caso, poteva avvenire lì come anche qui
    Sì, però i casi capitano sempre qui... Che Paese random...

  5. #405
    Can che dorme Wolverine
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    Sì, però i casi capitano sempre qui... Che Paese random...
    L'America da questo punto di vista è un Paese particolare, un popolo con una cultura differente per quanto riguarda l'informazione.....lì ci godono ad andare contro le multinazionali, i politici eccetera, cercando apposta scoop con estrema attenzione.....qui e da altre parti è il contrario. E' proprio una questione di mentalità

  6. #406
    Dovahkiin
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    a Roma il vertice tra il sindaco di Milano Letizia Moratti e Silvio Berlusconi.

    Nasce il fronte per salvare il city airport

    Cai: nuovi voli intercontinentali a Malpensa solo limitando Linate alla navetta. Formigoni: inaccettabile


    Il caos martedì a Linate (Tam Tam) MILANO — Undici voli intercontinentali in più su Malpensa valgono il funerale di Linate? Questa la domanda che interroga il Nord. La proposta di Cai è chiara: la compagnia può passare da tre a 14 voli intercontinentali a Malpensa soltanto se Linate si limita alla navetta Milano-Roma. Ma per Milano il sacrificio dello storico aeroporto alle porte della città è un prezzo molto caro. Per i prossimi giorni nell'agenda dei vertici di Cai ci sono incontri con la giunta della Camera di commercio di Milano e con il presidente della regione Lombardia, Roberto Formigoni. Oltre che con Sea, la società controllata dal Comune di Milano che gestisce gli scali milanesi. Mentre oggi, a Roma, il sindaco di Milano, Letizia Moratti, incontrerà Silvio Berlusconi.
    Intanto la posizione del fronte del Nord prende forma. In Sea la proposta di Cai è vista come la classica offerta fatta per incassare un rifiuto. Se non altro perché 14 collegamenti intercontinentali sono tre in meno rispetto ai 17 garantiti dalla compagnia di bandiera fino al 30 marzo dell'anno scorso. Netta fin d'ora anche la presa di posizione del «governatore» della Lombardia, Roberto Formigoni: «La proposta di Cai è inaccettabile. A questo punto solo la liberalizzazione delle rotte può rilanciare Malpensa. E penso sia alle rotte intercontinentali che al Milano-Roma».
    Diana Bracco, presidente della società di gestione dell'Expo oltre che di Assolombarda, è preoccupata sia per la grande esposizione del 2015 che per la competitività delle imprese del territorio: «Il ridimensionamento di Linate può essere valutato solo a fronte di un reale sviluppo di Malpensa come hub». Non chiude nessuna porta la Camera di Commercio di Milano: «Quattordici collegamenti intercontinentali sono un'offerta da valutare. Certo, molto dipenderà dalla distribuzione e dall'appetibilità delle destinazioni», valuta il segretario generale, Pier Andrea Chevallard. Linate è la seconda casa dei milanesi che si muovono per lavoro. Scalo affollato durante la settimana e vuoto nel weekend. Nel 2008 sono passati da Linate 9.266.152 passeggeri (di cui circa 2.400.000 diretti a Roma). Poco meno della metà di Malpensa.
    Ridurre l'aeroporto a navetta Milano-Roma significherebbe sacrificare 2.000 posti di lavoro. E tagliare 569 frequenze settimanali su 11 destinazioni italiane e 12 europee. Tra queste ultime Londra e Francoforte, città da cui milanesi e lombardi spesso partono per altri continenti. Una fuga di passeggeri indigesta per Cai. D'altra parte compagnie come British Airways e Lufthansa potrebbero ricorrere in Europa contro un taglio dei voli a Linate. Film già visto undici anni fa. Anche nel '98, attraverso il decreto Burlando, si tentò la strada dello svuotamento di Linate per lanciare Malpensa. Ma la norma venne bocciata dall'Ue. Il ridimensionamento dello scalo alla periferia di Milano richiederebbe quindi i tempi necessari a gestire l'operazione con Bruxelles.
    Resta il fatto che costringere 6.800.000 passeggeri a decollare e atterrare da Malpensa invece che da Linate per Milano non è sacrificio da poco. Lo scalo nella brughiera dista ottanta euro di taxi solo andata e 40 minuti con il treno delle ferrovie Nord. Nelle promesse dei politici Malpensa avrebbe dovuto collegare Milano con il mondo. Così non è. Secondo i dati del Certet Bocconi, a fronte di 153 voli intercontinentali giornalieri da Londra Heathrow, 142 da Parigi e 136 da Francoforte ce ne sono una cinquantina da Malpensa, di cui 3 garantiti da Alitalia (New York, San Paolo e Tokio). Nell'aprile 2008 Alitalia ha cancellato 17 destinazioni intercontinentali. Da allora sette sono state servite da altri vettori (tra queste Dubai, Shangai e Chicago). Ma le rotte assenti all'appello sono ancora molte. Mai rimpiazzati, per esempio, i collegamenti per Mumbai, Miami, Buenos Aires. La strada per realizzare il sogno di Malpensa hub è ancora lunga e in salita. «Forse la via più convincente resta quella della liberalizzazione delle rotte — riflette Oliviero Baccelli, vicedirettore del centro di economia dei trasporti dell'università Bocconi di Milano —. Per diventare un hub Malpensa ha bisogno del contributo di più compagnie».
    Rita Querzé
    14 gennaio 2009

  7. #407
    0 1 1 2 3 5 8 13 21 34 55 Killuminato
    Uomo 42 anni da Modena
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    leggere la stampa francese ieri faceva venire voglia di dare una testata al primo "galletto" che trovavi per strada...
    Ci prendono per il culo ed hanno ragione, questo è il problema.

  8. #408
    Tyler Durden
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    Mica è da tutti un investimento di quel genere, gli imprenditori sufficientemente grandi in Italia quelli sono, non c'è molto da spaziare chi vi aspettavate di vedere? Il salumiere sotto casa vostra?
    chi mi aspettav di trovare?.. tanto per cominciare hai rotto tanto le palle (tu berlusconi) per mantenere la cosa italiana e chiami cordata italiana un gruppo di imprenditori che tutto sono fuorchè italiani.. e poi ci butti in mezzo la peggio gentaglia del pianeta.. ne discutemmo già all'epoca

  9. #409
    Sedobren Gocce
    Ospite

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    solo in Francia ci deridono?

  10. #410
    obo
    .
    35 anni
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    mica solo in francia ci deridono eh...

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