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L'angolo dei ricordi : La missione Arcobaleno

  1. #1
    Overdose da FdT
    Uomo 34 anni da Bergamo
    Iscrizione: 23/11/2005
    Messaggi: 5,062
    Piaciuto: 1 volte

    Predefinito L'angolo dei ricordi : La missione Arcobaleno

    LA MISSIONE ARCOBALENO

    La Missione Arcobaleno è stata ideata dal Governo italiano nel 1999, nel corso della guerra in Kosovo, allo scopo di alleviare le sofferenze della popolazione locale che, per motivazioni di natura etnica, aveva dovuto trovare rifugio nei campi profughi di Valona in Albania.

    Il lancio della Missione è stato reso pubblico su tutti i principali media nazionali ed ha addirittura coinvolto personalità come Norberto Bobbio, Indro Montanelli ed Eugenio Scalari, i quali, dall'alto della propria fama e popolarità, invitavano gli italiani a contribuire attivamente alla raccolta fondi per sostenere l'operazione umanitaria.
    La risposta della società civile, del resto, non si è fatta attendere: la cifra raccolta, infatti, in poco tempo ha superato i 123 miliardi delle vecchie lire.

    Purtroppo, però, altrettanto rapidamente, sono emerse delle irregolarità sia nella gestione dei fondi, che nelle gare di appalto per le forniture delle divise al personale addetto, che hanno indotto la magistratura di Bari ad indagare sulla vicenda: complessivamente sono state rinviate a giudizio 28 persone, coinvolte a vario titolo nelle operazioni della Missione Arcobaleno.
    Tra queste, l'ex Segretario della Protezione Civile, Franco Barberi, accusato di reati gravi come l'abuso d'ufficio, la concussione, l'associazione per delinquere e l'attentato agli organi costituzionali.

    Gli interrogatori del PM Emiliano hanno quindi condotto anche ad arresti eccellenti, come nel caso di Massimo Simonelli (Capo della Missione Arcobaleno in Albania), Luciano Tenaglia (Responsabile del campo profughi di Valona), Silvia Lucatelli (Dipendente della Protezione Civile) e Alessandro Mobono (Contabile del Villaggio).
    Le accuse che sono state loro rivolte, confermate dalla ricostruzione dei fatti, hanno riguardato più elementi: uno di questi si riferisce alle gare di appalto per la fornitura delle divise al personale della Protezione Civile e dei Vigili del Fuoco, impegnato in loco.

    Un ruolo fondamentale lo avrebbe avuto la “Cesar”, organizzazione no profit alla quale aderivano diverse aziende interessate a fornire l'equipaggiamento dei volontari, con contratti di svariati miliardi di vecchie lire.
    La Cesar, infatti, costituiva il trait d'union tra la Protezione Civile e la Goretex, azienda americana produttrice di capi d'abbigliamento che, intorno a tale ordine di affari, aveva creato un vero e proprio centro di interessi volto alla spartizione della torta dei finanziamenti.

    Tuttavia, l'aspetto più rilevante, e forse più sconcertante, di tutta la vicenda si riferiva al rapporto che intercorreva tra i responsabili della Missione Arcobaleno e gli uomini del boss locale Rami Isufi, in base al quale sarebbero “spariti” (in realtà venduti, come confermato dal capo di imputazione per peculato aggravato) consistenti quantitativi di aiuti umanitari dal “Villaggio delle Regioni” ben prima della fine dell'operazione.
    L'inchiesta ha fatto emergere che a Valona, in quei giorni, le sparizioni di viveri, derrate alimentari e quant'altro erano concordate tra i responsabili della Protezione Civile e gli uomini delle cosche albanesi, come dimostrato dal filmato amatoriale realizzato da un profugo kosovaro e successivamente allegato al settimanale “Panorama”, in cui si potevano vedere i saccheggi del materiale dal campo.

    Un'altra testimonianza tangibile del fallimento dell'operazione era altresì costituita dai 914 containers di aiuti umanitari fermi al Porto di Bari, che avevano attirato anche l'attenzione della stampa internazionale.

    Inoltre, a testimonianza della mancanza di trasparenza di tutta l'operazione, un'ulteriore parte degli aiuti era stata donata al Governo di Tirana, che preferì però utilizzarli per rifornire il proprio esercito, piuttosto che destinarli ai profughi.

    Infine, a conclusione della vicenda, si è inserito anche un tentativo di falsificazione delle prove da parte del personale della Protezione Civile, che ha fatto sparire le tracce compromettenti della gestione “anomala” del campo.



    Insomma, quella che doveva essere un'opportunità di aiuto alla popolazione kosovara, si è rivelata un boomerang che ha riproposto seri dubbi, a livello internazionale, sull'affidabilità dell'Italia e, a livello nazionale, sul corretto utilizzo dei cosiddetti “fondi umanitari”.



    Io delle benificenze e roba varia,non mi fido MAI

  2. #2
    Can che dorme Wolverine
    Uomo 39 anni
    Iscrizione: 3/4/2006
    Messaggi: 43,734
    Piaciuto: 2786 volte

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    Sì, me lo ricordo sto scandalo. Non sapevo però i dettagli che hai fornito tu in questo post, utili davvero

    E' proprio vero che dobbiamo sempre farci riconoscere ovunque andiamo......

  3. #3
    Se muoio rinasco P S Y C H O
    da Estero
    Iscrizione: 6/12/2005
    Messaggi: 17,140
    Piaciuto: 1393 volte

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    Ecco, queste azioni da sciacalli sono meritevoli del mio massimo disprezzo.


    [OT] Ho messo "vomitino" perché non riesco a trovare il pollice verso: son rincojonito io stasera o non c'è più??
    Help me!! [/OT]

  4. #4
    obo
    .
    35 anni
    Iscrizione: 23/9/2005
    Messaggi: 35,505
    Piaciuto: 122 volte

    Predefinito

    che schifo..

  5. #5
    FdT quasi assuefatto
    Uomo 34 anni da Alessandria
    Iscrizione: 16/7/2006
    Messaggi: 443
    Piaciuto: 0 volte

    Predefinito

    Bè, non generalizziamo, ci sono volontari e benefattori che invece agiscono nel massimo della trasparenza e della correttezza.

  6. #6
    Se muoio rinasco P S Y C H O
    da Estero
    Iscrizione: 6/12/2005
    Messaggi: 17,140
    Piaciuto: 1393 volte

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    Quote Originariamente inviata da Pietruzzo Visualizza il messaggio
    Bè, non generalizziamo, ci sono volontari e benefattori che invece agiscono nel massimo della trasparenza e della correttezza.
    In effetti hai ragione, occorre sempre saper distinguere e mai generalizzare!

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