Visualizzazione stampabile
-
Quote:
Originariamente inviata da Er_DvD_BeSt
Non ci sono spiegazioni ragionevoli e razionali per giustificare il razzismo. L'unica che si può usare è dire che è un istinto. Ok. Ma il fatto di saperlo dovrebbe coincidere con il sapere di doverlo cancellare.
Ma tu sei uscito dai teletubbies? Il razzismo non è una bella cosa, ma fingere di non esserlo è ancora più patetico, credi davvero che siamo tutti uguali? no xkè io e un ragazzo del congo non credo affatto che siamo uguali, e mai lo saremo.
-
Quote:
Originariamente inviata da Lo_Zio
Ma tu sei uscito dai teletubbies? Il razzismo non è una bella cosa, ma fingere di non esserlo è ancora più patetico, credi davvero che siamo tutti uguali? no xkè io e un ragazzo del congo non credo affatto che siamo uguali, e mai lo saremo.
Io faccio sempre una distinzione:
Una cosa è considerare un ragazzo "diverso" da te stesso. Infatti TUTTI I RAGAZZI DEL MONDO sono diversi da te
Ben altra cosa però è considerare un ragazzo PEGGIORE solo perchè ha delle diversità magari di stampo fisico. Sono diversità, ma non motivo di discriminazione.
Concludendo.....certo che il congolese è diverso da te.....ma non è affatto detto che sia peggiore, per dire una cosa del genere dobbiamo prima sentirlo parlare e capirlo, poi lo potremo giudicare migliore o peggiore....e viceversa
-
Quote:
Originariamente inviata da darkness_creature
Io faccio sempre una distinzione:
Una cosa è considerare un ragazzo "diverso" da te stesso. Infatti TUTTI I RAGAZZI DEL MONDO sono diversi da te
Ben altra cosa però è considerare un ragazzo PEGGIORE solo perchè ha delle diversità magari di stampo fisico. Sono diversità, ma non motivo di discriminazione.
Concludendo.....certo che il congolese è diverso da te.....ma non è affatto detto che sia peggiore, per dire una cosa del genere dobbiamo prima sentirlo parlare e capirlo, poi lo potremo giudicare migliore o peggiore....e viceversa
Mai detto che è peggiore, ma molti credono che se considerano uno straniero "x" peggiore di loro, vuol dire che sono razzisti, anche se magari hanno tutti i motivi per considerarlo peggiore, tipo che magari è completamente stupido o altro.
Sul fatto che siamo diversi, nn ci si può stupire se un genitore cambia scuola ad un figlio, non è mica detto che sia razzista. Io stesso non mi considero un razzista(inteso cm persona che odia il diverso) e magari far consocenza con uno straniero non mi dispiace affatto, ma frequentare 10 stranieri e 2 italiani non lo troverei il massimo, xkè a questo punto migro in afganistan.
-
Quote:
Originariamente inviata da Lo_Zio
Mai detto che è peggiore, ma molti credono che se considerano uno straniero "x" peggiore di loro, vuol dire che sono razzisti, anche se magari hanno tutti i motivi per considerarlo peggiore, tipo che magari è completamente stupido o altro.
Sul fatto che siamo diversi, nn ci si può stupire se un genitore cambia scuola ad un figlio, non è mica detto che sia razzista. Io stesso non mi considero un razzista(inteso cm persona che odia il diverso) e magari far consocenza con uno straniero non mi dispiace affatto, ma frequentare 10 stranieri e 2 italiani non lo troverei il massimo, xkè a questo punto migro in afganistan.
Perfetto, ci siamo intesi allora ;)
-
Se mio figlio fosse in classe con 15 stranieri e 5 italiani, e questi stranieri non sanno neanche parlare l italiano mi sentirei in pieno diritto di fargli cambiare scuola.
Come si farebbe a portare avanti un programma se nemmeno capiscono la lingua?
Non so se lo sapete ma in molti paesi per poter studiare nelle loro scuole la lingua la DEVI sapere. Esempio stupido: puoi andare all'università in Spagna senza problemi, facendo un semplice colloquio, mentre per andare in inghilterra devi passare un test grammaticale e un esame orale... e si parla di università, dove se resti indietro sono cazzi tuoi, non di scuole elementari, medie, o superiori, dove se 10 studenti non capiscono la lingua i professori devono fermare il programma per permettergli di capire.
E' un discorso egoistico, verissimo, ma non capisco perchè a rimetterci dovrebbe essere mio figlio.
Se vogliono venire a scuola qua che imparino la lingua, che facciano corsi di italiano per loro, non mi sembra una cosa tanto strana.
Almeno possono partire tutti dallo stesso punto, più o meno. E mio figlio non si ritroverà alle medie a studiare la coniugazione del verbo essere al presente.
-
Secondo me un individuo in età scolare, a contatto con una miriade di coetanei come è nella scuola, se non viene emarginato ci mette qualche mese a parlare la lingua in modo comprensibile.
Io non lo troverei un grande problema, anche perché - cerchiamo di essere onesti - non è che i programmi scolastici seguano dei ritmi così elevati da non poter soffermarsi su gli eventuali argomenti di difficile comprensione per lo straniero, che tanto ci sarà sempre anche qualche italiano che non lo ha capito (pur parlando la lingua italiana).
Per contro, se non riduciamo la scuola a un mucchio di nozioni che ti vengono infiltrate nel cervello, ma anche come un momento di confronto con gli altri, di apprendimento della vita in comune, di educazione civica, di capacità di analisi delle situazioni, di acquisizione degli strumenti per apprendere prima che dell'apprendimento stesso... chi se ne frega se poi non riusciamo a memorizzare quando è morto Napoleone o il teorema di Euclide, saremo in grado di farlo quando ce ne nascerà l'esigenza... per contro però potremo confrontarci con gli usi e i costumi di un popolo diverso dal nostro, un'altra mentalità, un'altra storia, un'altra geografia, un'altra religione, etc. tutte cose che secondo me sono di arricchimento e non di ostacolo alla formazione di un individuo.
-
Nelle scuole svedesi, norvegesi e danesi il requisito fondamentale per essere ammessi alle scuole è sapere la lingua del paese o l'inglese. Non credo che in Italia sia così, io non lo so perchè ho fatto una scuola molta particolare rispetto alle vostre.
Se i ragazzi non sanno queste lingue, lo stato garantisce dei corsi di lingua.
-
Quote:
Originariamente inviata da anjaswe
Nelle scuole svedesi, norvegesi e danesi il requisito fondamentale per essere ammessi alle scuole è sapere la lingua del paese o l'inglese. Non credo che in Italia sia così, io non lo so perchè ho fatto una scuola molta particolare rispetto alle vostre.
Se i ragazzi non sanno queste lingue, lo stato garantisce dei corsi di lingua.
Appunto se anche qui facessero così, non sarebbe per niente un problema e potrei appogiare tranquillamente e felicemente l'ultima parte del post che ha scritto Balbo sulle culture diverse.
-
Quote:
Originariamente inviata da Cagliostro_86
Voglio farti una domanda tu quando fai una determinata azione la fai pensando alla tua felicità.
Un esempio molto semplice e forse anche stupido, ma sicuramente efficace.
Regali un panino al barbone, lo fai perché ti fa senti bene, perché hai commesso un'azione dal tuo punto di vista bella ergo sei felice giusto? Rispondimi solo se ho ragione oppure no.
so perfettamente dove vuoi arrivare, perciò ti anticiperò. so perfettamente che l'uomo comunque va alla ricerca della sua felicità in qualsiasi cosa faccia, anche le cose più assurde sono comunque spinte dalla ricerca della felicità. Ma la felicità cos'è? Bella domanda no?
tornando alla tua domanda .. sì io lo faccio per sentirmi bene con me stesso, perchè il non farlo mi rende di pessimo umore. dunque lo faccio (se mi capita l'occasione). Peccato che rendendomi felice non sono egoista. Perchè la mia felicità la dono anche a qualcun altro.
-
Quote:
Originariamente inviata da John Galliano
bhè la mia motivazione non ha nulla a che vedere con la discriminazione
parlo della motivazione dei genitori (almeno quella che salta fuori) poi se ci sono altre motivazioni logiche sono perfettamente capibili (come il fatto di lasciare il figlio SOLO in una classe di stranieri che non capiscono l'italiano, mi sembra una motivazione accettabile.. Ma non penso che chi organizza le classi sia così scemo da lasciare un bambino italiano senza possibilità di relazionare con i compagni)