Bella sputtanata! :lol:
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Comunque a me non ispira fiducia nessuno dei due, né Renzi né Salvini .
A me stanno sul lato B entrambi, però renzie è al potere e questo mi spinge a detestarlo di più.
sono dei bravissimi demagoghi... abbiamo da una parte Salvini che con le sue insinuazioni aumenta l'ignoranza della maggior parte della popolazione e dall'altra parte abbiamo il nostro caro Renzi che è solo in grado di fare promesse per poi non mantenerle.
Possono bruciare tutti quanti, per me sono solo un mucchio di corrotti che ricoprono delle cariche, danno false speranze e poi scaricano la colpa su terze persone.
Matteo Salvini è stato un militante comunista, prima di divenire un fervente leghista.
E' stato un fervente leghista che cantava "Erutta Vesuvio, buciali tutti" ad una festa di partito.
Ora è un esponente politico che si aggira per i quartieri delle città del Sud, sostituendo i 'terroni' con gli immigrati, sperando di intercettare il voto dei primi.
Ok, la politica è anche tattica. Ma un simile percorso è più che sufficiente per comprendere la coerenza e la sincerità del nostro.
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A me Renzi non piace. Detesto il suo approccio smargiassone alle cose. A pelle non mi prometteva proprio nulla di buono. Con il tempo ho imparato ad apprezzare alcune sue scelte, non tutte, ma alcune si. Una di queste è la nuova legge sul lavoro.
Premetto che sono un dipendente subordinate privato con sostituto di imposta (trad. sotto padrone). Ma sono stato in passato un piccolo imprenditore. Io so il perché di un nostro tessuto imprenditoriale fatto tutto di micro imprese: se superi 15 dipendenti il licenziamento di un dipendente diviene, nei fatti, pressoché impossibile (ricorsi, tribunale del lavoro, reintegri, cazzi e mazzi ...). E' molto più facile disfarsi di una moglie. Questo fa si che un imprenditore cresca fino a 15 collaboratori e poi, anche se avrebbe commesse e progetti sufficienti, si ferma, perché se il lavoro dovesse calare, si ritroverebbe quella gente sul groppone.
Con la nuova legge un imprenditore può azzardarsi ad espandersi. Nel caso il lavoro cali può mandare via il personale che aveva assunto. Voi direte, è un ingiustizia. Sì, lo è, ma è un ingiustizia che, in molti casi, ha dato lavoro ad altri 15 dipendente per 6-7 anni. Dopo 6-7 anni verranno cacciati in malo modo, ma senza questa 'spietatezza' non avrebbero avuto lavoro neanche in quei 6-7 anni.
Dobbiamo avere un approccio più 'americano' al problema, ovvero non badare a conservare il posto di lavoro che uno ha già, ma a far sì che, complessivamente, il numero di persone che lavoro sia il più alto possibile. Se poi uno lavora un anno prestando la sua opera presso tre aziende diverse, chi se ne frega. L'importate che abbia lavorato tutto l'anno.
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Sì beh, qui però non si parla di lavoro da cambiare ogni 6-7 anni, se va bene ogni 6-7 mesi. Per non parlare della remunerazione, che è calata a picco... Non posso essere d'accordo su nessuna delle scelte di renzie, considerando che ha copiato paro paro il programma del berlusca!
Resta il fatto che abbiamo prezzi da Olanda e stipendi da Repubblica ceca con la "sua" genialata. Dubito che in America funzioni davvero così e che siano precari fino a questo punto...
Se riprendessimo la nostra sovranità monetaria andremmo incontro al modello Argentino:
Argentina: un passato e un presente da incubo | The Fielder
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" Sovranità monetaria ed equivoci
Tutto ebbe inizio nel 1991. L’Argentina doveva fronteggiare un’inflazione che viaggiava a dati mensili vicini al 150%. Il presidente Carlos Menem introdusse un currency board («comitato valutario») che fissava una convertibilità d’1 a 1 tra il peso e il dollaro, ponendo come garanzia le riserve in dollari della banca centrale. Grazie a quest’intervento, il dato annuale dell’inflazione passò dal 4000% di fine anni Ottanta al 4% del 1994. Il tasso fisso tra peso e dollaro ricevette anche l’approvazione del Fondo Monetario Internazionale, che fu letta dagl’istituti di credito internazionali come un’implicita garanzia di salvataggio. Tutto ciò fece sí che gl’investitori internazionali riversassero ingenti quantità di dollari nel Paese. Contemporaneamente, l’Argentina registrò tassi di crescita annuali del 5%." (continua nel link)
Noi, grosso modo, abbiamo fatto lo stesso gioco dell'Argentina: abbiamo legato la nostra economia ad una moneta esterna forte, e così abbiamo debellato la nostra iper inflazione. Solo che ora, per recuperare competitività, quelli che si stanno rattrappendo non sono i poteri d'acquisto, ma i nostri salari.
Insomma, nelle nostre latitudini, la scelta è sempre tra la fame o la sete...
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Sì, ma poi il nuovo Huawei a 92 euro te lo sogni ...
Scherzi a parte, quando questi gingelli erano quasi tutti appannaggio dei giapponesi uno stereo della macchina costava, ricordo bene, uno stipendio di un operaio. Non vi dico quanto costasse uno stereo per casa.
Ora che facciamo, erigiamo una grande muraglia tutto intorno all'Italia? Penso che non funzioni. Se la costruissimo tutto intorno all'Europa forse sì. Vi invito a leggere questo articolo di questa persona che stimo molto:
http://www.corriere.it/editoriali/12...404235e2.shtml
http://i.huffpost.com/gen/1595004/im...M-facebook.jpg
"Non ieri ma diciannove anni fa (nel 1993) scrivevo che la globalizzazione economica - non quella finanziaria, che è cosa diversa - mi pareva un errore per questa semplice ragione (in condensatissima sintesi): che a parità di tecnologia i Paesi a basso costo di lavoro avrebbero messo in disoccupazione i Paesi benestanti, perché la manifattura si sarebbe dovuta trasferire nei Paesi poveri e così, ripeto, i lavoratori dei Paesi benestanti sarebbero restati senza lavoro.
Ho fatto questo rilievo in parecchie altre occasioni, ma sempre parlando a dei sordi. Eppure l'argomento era semplice e ovvio. Oggi la abnorme disoccupazione dell'Occidente e il trasferimento della manodopera nei Paesi nei quali costa anche dieci volte meno è sotto gli occhi di tutti. Ma gli economisti non l'avevano previsto e ora fanno finta di nulla. La loro ricetta per l'Occidente è di diventare sempre più inventivo e all'avanguardia. Ma è un alibi che non tiene. Anche loro, come tutti, sanno che da gran tempo il Giappone e successivamente anche Cina e India sono tecnologicamente bravi quanto noi. Resta il fatto che ormai la frittata è fatta.
In questa frittata gli italiani sono tra i peggio messi. Noi siamo chiaramente in recessione. Per uscirne e risalire la china la parola d'ordine è: investire-crescere, investire-crescere. Tante grazie; ma i soldi dove sono? Lo Stato è stracarico di debiti e non ha in cassa nemmeno i soldi per pagare i suoi fornitori in tempi ragionevoli." (continua nel link)
Il Jobs Act é una riforma molto più mirata di quello che possa sembrare. Se io dicessi così, per dire, che rendere un lavoratore precario fa bene ovviamente tutti quanti mi darete, giustamente, addosso. Il fatto é semplice anche se può sembrare paradossale: un eccessivo grado di tutela (e burocratizzazione) del lavoratore, così come in Italia, non fa altro che aumentare il tasso di disoccupazione. Non lo dico tanto per dire, basta aprire un buon libro di Macroeconomia per rendersene conto.
Quello che frena le assunzioni non è tanto il tasso di tutele (non dico che non abbia influenza, dico che ne ha di più limitata). Ciò che VERAMENTE frena è il COSTO DEL LAVORO, che non significa specificamente lo stipendio al lavoratore ma tutti i costi per l'azienda associati all'assunzione e al "mantenimento" di quel lavoratore. È quello che bisogna cercare di tenere assolutamente basso. Anzi, due cose: il costo del lavoro, e il costo dell'energia (immaginate anche solo un'azienda medio piccola, capirete che anche la semplice "bolletta della luce" è un costo non indifferente).
Assolutissimamente, tant'é vero che il motivo per il quale la tutela del lavoratore va ad aumentare la disoccupazione é data proprio dal fatto che in questo modo aumenta per l'impresa il costo del lavoratore stesso. Ci sono forti imposizioni fiscali che gravano sul lavoro dipendente, é anche questo che rende le nostre aziende poco competitive.
Riguardo al discorso sull'Argentina che è peggiorata tornando alla sovranità monetaria a me sembra tanto strano, dato che conosco una persona che in Argentina ci abita...
non sono tanto d'accordo o meglio la cosa peggiore sono le tutele assurde che i lavoratori hanno.
bisogna ficcarsi nella testa che nessun datore di lavoro ha interesse a licenziare qualcuno tanto per divertirsi.
se ti licenzio è perchè non sei capace, non hai disciplina, non me lo posso permettere ecc.. tutti motivi validi.
nessun capo ha interesse a licenziare per fare dispetto, nella gran parte dei casi sono tutte paranoie di chi oggettivamente crede di essere capace ma cosi indispensabile non è.
a me i buoni voucher hanno permesso di poter bypassare in parte questo problema.. di poter valutare per bene almeno chi assumo.. però se uno si comporta bene per 6 mesi poi inizia a far l'asino sono fregato perchè lo stato non mi permette di spedirlo a casa a calci in culo..
ho un lavoratore (oltretutto scarso ma non l'ho scelto io..) datato in officina che ogni anno in estate nel periodo in cui c'è più lavoro cade puntualmente in moto e si spacca e sta a casa un mese.. e di casi ben peggiori ne ho sentiti tanti.
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basta avere un pò di sale in zucca per capire che meno i lavoratori sono tutelati, più si faranno il culo per imparare a lavorare meglio, rendendo il lavoro del proprio paese più competitivo.
Mi piacerebbe pensare che fosse sempre così, Hulk, e ti dirò: di casi come quelli che descrivi ce ne sono certamente a bizzeffe. Non si può negare, però, che molti altri decidano semplicemente di sovra-sfruttare un numero più ristretto di lavoratori, cercando allo stesso tempo ogni possibile escamotage per non farli risultare come straordinari, o comunque pagare le loro prestazioni meno di quanto in realtà spetterebbe...Vedi ad esempio i call center, il sottobosco della grande distribuzione o il settore dei trasporti merci (camionisti e corrieri, in poche parole).
Il "non me lo posso permettere", inoltre, è un problema soprattutto per le aziende piccole, che già di loro hanno mano molto più libera (quelle al di sotto della fatidica soglia di 15 dipendenti). Per quelle medio-grandi e grandi è soltanto un paravento, una scusa per aumentare ancora i propri profitti sulla pelle dei lavoratori...
Sembrerà assurdo sentir dire qualcosa di simil-comunista da me, ma purtroppo è la verità. Non penserete di certo che gruppi come Fiat, Vestas o Marcegaglia siano VERAMENTE in crisi...eppure licenziano e delocalizzano...e lo fanno perchè purtroppo glielo si permette.
ma se, poniamo caso assurdo, io decido di pagarti 200 euro per lavorare 12 ore in officina e tu accetti, significa che molto probabilmente posso permettermi la stessa cifra con altri, e che quindi tu vali come gli altri, altrimenti tu non accetteresti.
al giorno d'oggi devi renderti indispensabile in quello che fai, o quantomeno saper fare molto più degli altri per poter avere un posto sicuro.. ho tanti bravi dipendenti capaci di fare ciò che fanno, ma che potrei tranquillamente sostituire in qualsiasi momento.
Guarda che è "filosoficamente" e praticamente impossibile avere un mondo fatto tutto di ingegneri iper-specializzati o professoroni di medicina, eh...Quindi chi fa, dico per dire, l'operaio metalmeccanico semplice, il camionista o il cassiere, e lo fa in maniera coscienziosa, va retribuito IN MANIERA EQUA e fatto lavorare CON ORARI EQUI.
Mi inserisco solo un attimo per far notare che adesso l'operaio semplice è solo una persona in più, facilmente sostituibile, fin troppo facilmente. Ma quella persona alle spalle magari ha una famiglia da mantenere, e anche se non ha famiglia comunque da quel lavoro dipende la sua vita.
Vi faccio un esempio: mia madre lavora in fabbrica da più di 20 anni e ormai i ritmi che pretendono sono disumani. I giovani ce la possono fare magari, mia madre non più. Lei si è appena operata (di nuovo) al tunnel carpale, per colpa della fabbrica. E se non fossero obbligati a tenerla per contratto la lascerebbero disoccupata. E chi prende più una persona di 49 anni?
Inoltre stanno spingendo le persone all'esasperazione, 100km in auto in montagna da fare tutti i giorni, roba che rischiano la vita di continuo solo per andare a lavoro, viste le strade che devono fare.
Ma ai capi fregancazzo perché l'operaio è solo il mezzo per avere più denaro.
A tutti i dirigenti di grandi imprese non interessa nulla degli operai.
Per quel che riguarda Renzi vs Salvini io credo non si possa scegliere.
Non c'è nemmeno il meno peggio.
eh ma chi li stabilisce la retribuzione equa e gli orari equi?
il mercato.. in pratica i dipendenti stessi..
se molti rifiutassero di lavorare a cifre ridicole, i datori sarebbero obbligati a dare stipendi adeguati.
e poi ci sarebbe anche da stabilire quali sono le cifre ridicole, ma il discorso verrebbe parecchio lungo.
in linea di massima sei tu che scegli dove lavorare.. certo alcuni cercano con gli spostamenti di obbligare la gente ad abbandonare.
però il concetto è sempre quello.. se cerco di far abbandonare il lavoro a qualcuno perchè non lo posso licenziare, significa che non ne ho bisogno.
il mondo fondamentalmente sta andando in una direzione in cui solo gli indispensabili continueranno a lavorare.
pensate solo a quante persone vengono sostituite dai robot.
sulla frase in neretto sono d'accordo, ma anche ai dipendenti fondamentalmente fregancazzo dei capi.. se l'azienda fallisce il loro primo problema è il loro stipendio, mica tutto il resto..
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vabbè io parlo di lavoro pulito, non in nero.
Ribadisco: io sono un lavoratore 'sotto padrone'.
Sono consapevole che il mio potrebbe diventare un Padrone del Vapore, molto più esigente e molto più minaccioso del passato.
Ma se fuori finissi per avere molte più opportunità che in passato, allora forse ho l'occasione per mandarlo io a fare in €u/o ...
Più che tra cose giuste e cose ingiuste, alla mia età ho imparato a distinguere tra cosa che funzionano e cose che non funzionano.
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Non è tanto che è alto il costo del lavoratore. E' che intorno a lui si fa sempre uno 'slargo' di gente che dovrebbe pagare le tasse insieme a lui ...
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Il problema non è tanto il tuo dipendente che cade ricorrentemente dalla moto. Un padrone, quando si è rotto le palle, ha mille modi per far sparire dalla circolazione gente del genere. Se non altro rendendogli la vita un inferno, fino a farlo scappare.
Ripeto, il problema sta altrove. Ovvero qui:
http://www.lastampa.it/2015/10/22/mu...SM/pagina.html
http://www.baritalianews.it/wp-conte...35-arresti.jpg
Questi dipendenti che andavano a timbrare in mutande, che timbravano al posto di altri 5-6 che se ne andavano al mercato, oppure in canoa, o che magari entravano regolarmente, per non fare un ca$$o tutto il giorno, dove pensate verranno fuori i soldi per mettergli insieme lo stipendio regolarmente tutti i mesi?
Sì, vengono fuori da quell'alto costo del lavoro del dipendente privato con sostituto d'imposta alla fonte (trad. sotto padrone).
I piccoli e medi imprenditori, i liberi professionisti sono indenni da questi problemi. Loro hanno i loro anticorpi:
http://www.corriere.it/economia/15_a...a509cbb1.shtml
http://st.ilfattoquotidiano.it/wp-co...a-euro-675.jpg
"La metà dei contribuenti italiani non supera i 16.213 euro di reddito complessivo dichiarato, secondo il ministero dell’Economia. Analizzando le dichiarazioni dei redditi per l’anno d’imposta 2013, il Tesoro scrive che il reddito medio è salito rispetto al 2012 dell’1,5% a 20.070 euro. "
Vi sembra giusto che solo i più bravi possano lavorare? Quelli che non sono delle cime o che non brillano devono farsi mantenere dai genitori o vagabondare e dormire per le strade vivendo di elemosina? Per favore dai... L'Italia è uan repubblica fondata sul lavoro. La riformia del jobs act è solo una scusa per cinesizzare il lavoro, non ha solo abbassato il costo del lavoro per i dipendenti "cinesi" ha anche fatto sì che la loro retribuzione sia insufficiente a provvedere al costo della vita, per non parlare del fatto che poi esiste sempre il pizzo sulla casa, sulla macchina, sulla televisione e sulla spazzatura (quest'ultimo per lo meno è un servizio, ma che sta peggiorando) e secondo voi come si fa a pagare tutte queste cose con lo stipendio del jobs act? E considerando che gli italiani cercano per mentalità di approfittarsi delle situazioni secondo voi poi gli conviene fare nuove assunzioni o con questa storia licenzieranno sempre? Poteva farlo diversamente il jobs act il bambino di legno, poteva per lo meno non toccare la retribuzione. Lavoro precario e senza diritti, per giustificare quanto avete detto (che poi non lo trovo giusto lo stesso, vedi il caso della madre di Death Eater), ma almeno che sia proporzionato al costo della vita.
E concludo dicendo una cosa su salvini e renzie, renzie se non fosse in politica sicuramente col suo jobs act non potrebbe lavorare, perché sicuramente sarebbe il meno brillante, in tutto. Se guardate sia il democristiano che il leghista hanno partecipato a dei quiz televisivi durante la giovinezza e renzie è sempre stato una capra da mettere paura, salvini invece è molto intelligente, non intendo dire che politicamente preferisco l'uno o l'altro, però salvini sicuramente un contratto a tempo indeterminato se lo meriterebbe, è sicuramente invotabile, ma in ogni caso sappiate che riguardo a renzie siamo nelle mani di un ebete che più ebete non si può.
sicuramente tutto quel che hai citato dopo è giusto..
ma i mille modi per licenziare gente che lavora in un certo modo io non li conosco.. se hai dei suggerimenti.. oppure anche questi dipendenti che lavorano alla cazzo, e ce ne sono a migliaia e migliaia in italia, sono un problema enorme, anche più di quelli statali che vanno in giro a fare le passeggiate, che sono molti meno.
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è brutto da dire ma credo sia giusto si che solo i più bravi possano lavorare.
in un periodo dove purtroppo non tutti possono, meglio lavorino i più bravi.
detto questo non capisco perchè tu ce l'abbia cosi a morte con renzi visto che, dati alla mano, il lavoro è ripartito e parecchio da quando è al governo.
Wolverine, ti piaceva fare scienze a scuola? Te li ricordi questi?
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... sono i buoni vecchi vasi comunicanti: aggiungi acqua in un posto, questa defluisce negli altri spertugi, ne togli, idem.
La Piaggio ha deciso di chiudere una sua fabbrica toscana e spostare la sua produzione in Cina. Calcolando che il sabato in Cina é interamente lavorativo, che si lavora 10-12 ore, che la paga é un poco più magra, bene, calcolando tutto si addiviene alla paga netta oraria che oscilla tra i 0,30 e i 0,40 euro l'ora. Va da sé che uno può spremere in un nostro capannone il suo operaio quanto vuole, ma è destinato irrimediabilmente a chiudere. Prima chiude la piccola industria che esportava, spariscono i clienti delle altre attività, tutto si rattrappisce.
Insomma, i vasi non devono essere più comunicanti. Oppure l'alternativa è imparare a mangiare ...
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... succulenti bacarozzi.
Ohi, avete notato che cominciano a far uscire delle ricette sui giornali?
Che ci stiano abituando a poco a poco?
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