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Addio sovranità alimentare: Monti dichiara illegale l’agricoltura a “chilometro zero”

  1. #1
    Blacko
    Uomo 32 anni da Treviso
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    Predefinito Addio sovranità alimentare: Monti dichiara illegale l’agricoltura a “chilometro zero”

    Addio sovranità alimentare: Monti dichiara illegale l’agricoltura a “chilometro zero”

    By Edoardo Capuano - Posted on 14 settembre 2012

    Chi controlla il petrolio controlla le nazioni, chi controlla il cibo controlla il popolo“, è questo il pensiero di Henry Kissinger, ex Segretario di Stato dell’era Nixon e Ford e membro portante del gruppo Bilderberg.



    Forse la possente azione dell’Unione europea, imbastita per dare l’assalto alla sovranità alimentare dei singoli stati, ha avuto origine da questo spassionato consiglio del famoso politico statunitense.
    Fin dal 1998 è in vigore una direttiva comunitaria che riserva la commercializzazione e lo scambio di sementi alle ditte sementiere (Monsanto e altre multinazionali) vietandolo agli agricoltori. Ciò che i contadini hanno fatto per millenni è diventato un reato. Per far fronte a questa imposizione sono nate varie associazioni di volontari impegnati nel recupero delle varietà antiche e tradizionali, con lo scopo di preservare e distribuire a chi le richiede, sementi fuori dal catalogo uffìciale affidato alle mani delle multinazionali.

    Con sentenza del 12 luglio, la Corte di Giustizia della UE ha confermato il divieto di commercializzare le sementi delle varietà tradizionali e diversificate che non sono iscritte nel catalogo ufficiale europeo.

    Con questa sentenza sono messe fuorilegge anche le suddette associazioni di volontari. Essi sono criminali delle sementi, sporchi tradizionalisti che mirano alla condivisione incontrollata del bene comune.

    Ma non è finita qui.

    Il nostro premier golpista Mario Monti ha fatto ricorso alla Corte Costituzionale contro l’agricoltura a “chilometro zero”. In pratica il governo vuole bloccare alcuni atti normativi della Regione Calabria, rea di aver legiferato oltre la sue competenze stabilite in materia.

    Secondo il governo oligarchico la legge regionale contiene delle disposizioni che, nel favorire la commercializzazione dei prodotti regionali, ostacolerebbero la libera circolazione delle merci in contrasto con i principi comunitari. In sostanza, la normativa regionale viene considerata alla stregua di un provvemento di natura quasi autarchica tale che i prodotti regionali avrebbero un vantaggio considerato contrario al principio di libera circolazione delle merci rispetto ai prodotti extraregionali.
    (Qui troverete il Comunicato ufficiale del governo tecnocrate contro l’agricoltura a “Km zero”)

    E’ chiaro che il ricorso mira a liberare il campo alle multinazionali da qualsiasi tipo di concorrenza.
    Distruggono le aziende locali, devastano il tessuto sociale e rendono il popolo completamente dipendente da strutture extraterritoriali e multinazionali senza scrupoli. Annientano la tradizione, distruggono l’identità e le coscienze per imporre il loro progetto di governo mondiale.
    Il controllo delle sementi, quindi dell’agricolura, e di conseguenza degli alimenti è il chiaro segno che si aprono il varco per l’introduzione delle colture Ogm.
    Attentano alla basi della coesione sociale. L’agricoltura, ricordiamolo, è un bene comune nato 10.000 anni fa. Da quando l’uomo ha fatta propria questa arte, sono nati i primi centri urbani, le prime aggregazioni civili, è stata la base dello sviluppo della società che oggi andiamo demolendo.
    Il culto dell’ugualianza e dell’omologazione sta per convertire le diversità agro-alimentari.
    Quando tutto il cibo apparterrà alle multinazionali come faremo? E’ questa l’anticamera della nuova schiavitù?
    Fonte


  2. #2
    Perchè devo cambiarlo? Telecinismo
    Uomo 33 anni
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    Messaggi: 813
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    Predefinito

    L'agricoltura è il futuro e Monti lo sa bene. Non c'è da stare tranquilli.

  3. #3
    Vivo su FdT Rocknrolf
    Uomo 38 anni da Milano
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    Messaggi: 3,828
    Piaciuto: 1357 volte

    Predefinito

    la contestazione alla regione Calabria nasce per non incorrere nelle sanzioni della Comunità Europea sulla libera circolazione delle merci. Non sto dicendo che il provvedimento della CE sia giusto ma da qui a farne uno scenario catastrofista ce ne passa. Preferirei evitare che l'Italia debba pagare altre multe all'Unione Europea come già capitato per le quote latte o la questione rete4-Europa 7, solo per citare le più famose.

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