La questione non è l'anello o le scarpe di Prada; è una cosa d'insieme, che fa si che per tenere in piedi questa figura pontificia si sperperino una quantità industriale di soldi. Che poi sono la stessa quantità che costa un presidente di repubblica, con la differenza che la gente comune si chiede: perché buttare tutti questi soldi? La stessa domanda che si fa quando vede una serie di carrozzoni inutili, tipo le provincie, o i reali di una monarchia costituzionale dove la figura del monarca è praticamente solo folkloristica.
Sarebbe disonesto non ammettere che la Chiesa si adopera in iniziative di aiuto ai meno abbienti, ma quale parte delle risorse che le vengono messe a disposizione sono ben spese e quante sperperate? Chiunque sarebbe ben disposto a finanziare la mensa dei poveri o 3 milioni ai terremotati se avesse l'introito dell'8 per mille dell'irpef nazionale, che dev'essere una somma stratosferica.
Aggiungo che la filosofia cattolica è davvero condivisibile, e che se ti adoperi a servire il pranzo ai barboni, è molto lodevole, ma io mi chiedo perché se si vuole fare qualcosa per il proprio vicino la si debba fare in nome di una chiesa e non la si faccia invece per se stessi, individualmente o in gruppo che sia. Non lo so, mi sembra come che si facciano certe cose perché sotto il ricatto che altrimenti si va all'inferno; se permetti da questo punto di vista vale mille volte di più un gesto di solidarietà fatto da un ateo, che lo fa davvero perché lo sente e non per guadagnarsi la contropartita del paradiso.
Riguardo alle missioni, se ci si sofferma sul fatto che si curino degli ammalati che altrimenti non avrebbero soccorso o si dia da mangiare a degli affamati, questo non può che sembrare lodevole a una prima superficiale analisi. Ma se si riflette che è fatto col secondo fine di reclutare nuovi adepti al proprio esercito di credenti, la cosa se permetti mi fa veramente schifo. La tutela vera sta nell'aiutare senza intaccare le condizioni al contorno, dare senza pretendere niente in cambio. Se io dico: tu hai fame, io ti do il pane e tu in cambio vieni a messa, diventa un negozio, un affare, dove l'altro è costretto ad accettare perché alla fame non si tiene testa.
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E' vero che in quella lista uno non ci si mette mica lui, ma ci si ritrova per un'iniziativa altrui.
Sarebbe come se adesso tu stili un elenco di tutti i laziali e mi ci metti anche a me che invece sono romanista. Ti dovrei interpellare e ammonirti di togliermi dalla tua lista? Forse si, forse invece in qualche modo la legittimerei in quanto che lista di laziali.
Io sono soddisfatto di esser riuscito a lasciare a mio figlio la decisione se battezzarsi o meno e sono ultraorgoglioso che abbia scelto di non farlo, nonostante che di sirene cattoliche ce ne fossero molte e assai intonate a cantargli intorno.
Così come ho ben puntualizzato che da morto non voglio entrare in una chiesa.
Poi può anche darsi che un giorno deciderò di sbattezzarmi, potrebbero crearsi i presupposti perché lo ritenga il caso...
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Una curiosità: ma se uno si sbattezza e poi si riconverte al cattolicesimo che fanno: lo ribattezzano o gli annullano la precedente richiesta?