Originariamente inviata da
Wolverine
Tieni conto, Rose, che quella che tu chiami "incertezza" può sì essere appunto una vera e propria incertezza, MA può anche essere ulteriore sintomo dell'assottigliarsi delle differenze ideologiche fra destra e sinistra...con la scomparsa (almeno a livello di sigla e programmi politici...) del vero e proprio Partito Comunista Italiano, sono salite alla ribalta quelle che alla sua epoca erano solo correnti minoritarie, cioè quelle della cosiddetta "sinistra riformista"...assolutamente non comunista e per molti versi più morbida anche del pur più morbido socialismo...sinistra riformista che, appunto, si differenzia parecchio di meno rispetto alla destra liberale di stampo moderno...la quale a sua volta è ben diversa dal liberismo di stampo ottocentesco e dei primi del '900 (quando le tutele sociali erano una chimera e i vecchi sindacati, in tutta Europa, hanno avuto un GRANDE ruolo, in positivo).
Renzi è un "prodotto" di queste trasformazioni: troppo giovane per aver conosciuto a tutti gli effetti la politica del PCI e del blocco comunista, DI SUO poco interessato a quel tipo di programmi radicali ed estremisti, e a tutti gli effetti un liberale per ciò che riguarda la politica economica e quella sociale. Ecco, probabilmente (il dubbio lo lascio sempre, posso aver interpretato male
) perchè lo percepisci come "incerto", perchè le sue idee potrebbero andar bene sia in una VERA destra liberale (che prescinda da Berlusconi e da molti dei suoi "caicchi") sia in una VERA sinistra riformista che si possa definire davvero al passo con i tempi, slegata dalle vecchie contrapposizioni socio-economiche e che sappia riconoscere l'importanza del coniugare delle buone tutele sociali alla libertà d'impresa e di mercato.