...Altro esempio? un laboratorio di biologia molecolare che dura una settimana perchè, altrimenti, non si riuscirebbe a fare stare tutti nell'unico laboratorio disponibile ed infine non poter dare per scontate le basi della chimica perchè c'è gente che mai le ha studiate. Io credo sia giusto che chi entra abbia le basi e se non le ha ci vorrebbero corsi estivi per recuperare come ne esistono all'estero oppure ti metti d'impegno e studi tu da solo.
Ho visto cose che voi umani... nazioni in cui lo Stato paga tutte le tasse universitarie, dove assicura l'alloggio nel college a chiunque disti 40 km dall'ateneo, dove lo studente gira gratis nell'università e negli autobus... Come è possibile tutto ciò? Semplice, si tolgono di torno i perdigiorno che bivaccano fino a 30 anni nelle nostre università ed il denaro a disposizione si spende su coloro che hanno voglia e capacità di studiare. Vuoi studiare per tuo piacere personale? Beh! Esistono le biblioteche, internet, se lo vuoi fare tanto per fare, fallo lì. O no?...
Se vai all'università, quale che sia la facoltà, si presume che tu di basi DEBBA averne, non stiamo parlando di scuola media o di scuola superiore, ma di università, che è una fase di istruzione più avanzata.
Se sei una cernia (non per forza per colpa tua, sia chiaro) nelle materie X, Y e Z non è giusto tu abbia diritto di accedere a corsi universitari che, per essere capiti, hanno bisogno di elementi già conosciuti nelle materie X, Y e Z. Non si può pretendere che nelle università si parta da zero, altrimenti diventano sempre più dispersive e inutili.
Se scegli qualche facoltà molto poco attinente con il percorso di studi e di vita che hai effettuato finora, sta a te metterti al passo, non all'intera università rallentare per colpa tua.
Come la vedi tu, IMHO, è sbagliato.
Quelle basi che tu dici che uno studente deve avere gli dovrebbero essere insegnate alle scuole superiori, ma tra le tante tipologie di scuole superiori italiane che impartiscono un'istruzione a quasi 360° ce ne sono solo due: liceo scientifico e liceo classico.
Chi fa un ITCG, ITIS o IPSIA (c'è chi di loro va all'università, credimi) si troverebbe con un campo di scelta limitato a causa di una scelta fatta 5 anni prima della maturità, perchè a 13 anni moltissimi non hanno ancora le idee chiare.
Vuoi un esempio? Eccomi!
Circa 4 anni fa scelsi di frequentare la ragioneria per il semplice motivo che allora non avevo idee chiare su cosa fare dopo, ma mi sentivo sicuro che non avrei mai proseguito gli studi.
Col passare degli anni cresco, maturo, e vedo un po' com'è la situazione in giro: oggi la maturità è il minimo.
Certo, mi vengono impartite ottime basi per intraprendere gli studi di economia o giurisprudenza, ho una base di informatica in quanto frequento il corso programmatori.
Le lauree che attualmente mi interessano sono quelle di ingegneria informatica, ingegneria elettronica, economia e giurisprudenza; ho ancora un anno di tempo per scegliere.
Comunque ho già qualche difficoltà: fisica non si fa, chimica neanche, matematica si fa così e così (non ho fatto i logaritmi e nè farò mai trigonometria!), ed analisi non sono sicuro che si farà neanche in quinta.
Certo, quest'estate comincierò a prepararmi sia in matematica che in fisica per entrare all'università (POLIMI), so che se voglio posso farcela.
Conosco chi ha frequentato il mio stesso istituto a suo tempo, ed ora è medico chirurgo. Ha cominciato gli studi di medicina senza alcuna base di fisica o chimica, e matematica insegnata a quel livello di cui ho già scritto sopra.
Se potessi tornare indietro sceglierei lo scientifico.
Quello che voglio dire è che in Italia sarebbe uno sbaglio attuare un sistema del genere. Lo si potrà attuare soltanto quando le scuole superiori cambieranno, ma ora no, è tutto uno schifo...
7/5/2011, 22:20
RedBullGaveMeWings
Per ora quello che si può fare secondo me è:
Quote:
Originariamente inviata da Holly
La selezione va fatta durante il corso di studi, non prima.
Soprattutto perché quattro domande a crocette non valutano la preparazione di uno studente.
Sì alla selezione,specie in materie scientifiche e biologiche.
8/5/2011, 10:18
Quelo
Oggi giorno vi sono tanti aspiranti avvocati, medici, architetti e sbocchi professionali non sufficienti per tutti. Tra i tanti pretendenti come scegliere chi deve studiare? Nella nostra costituzione c'è scritto questo:
"I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti dell'istruzione"
quei paesi a cui facevo riferimento (che potete vedere nel link del primo post, sulle ultime pagine) l'hanno modificato in questa maniera, aggiungendo una parolina:
"Solo I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti dell'istruzione"
E, personalmente, penso sia cosa buona e giusta (come diceva quello...). Anche io ho paura delle nostre solite mafie onnipresenti nei nostri concorsi, ragione per cui sarei disposto a fare dei bei charter con cui portare gli stessi professori che hanno selezionato la classe dirigente di quei Paesi a selezionare la nostra. Ripeto, non deve essere un esametto con 4 crocette, ma deve durare almeno 2-3 mesi, con esami tutti i giorni e più prove per ogni singola materia.
Che si apportino le giuste modifiche al sistema scolastico di II grado superiore prima. Fa troppo schifo, e non tutte le scuole ti preparano adeguatamente per intraprendere gli studi universitari.
8/5/2011, 12:43
Holly
Quote:
Originariamente inviata da Quelo
Oggi giorno vi sono tanti aspiranti avvocati, medici, architetti e sbocchi professionali non sufficienti per tutti. Tra i tanti pretendenti come scegliere chi deve studiare? Nella nostra costituzione c'è scritto questo:
"I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti dell'istruzione"
quei paesi a cui facevo riferimento (che potete vedere nel link del primo post, sulle ultime pagine) l'hanno modificato in questa maniera, aggiungendo una parolina:
"Solo I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti dell'istruzione"
E, personalmente, penso sia cosa buona e giusta (come diceva quello...). Anche io ho paura delle nostre solite mafie onnipresenti nei nostri concorsi, ragione per cui sarei disposto a fare dei bei charter con cui portare gli stessi professori che hanno selezionato la classe dirigente di quei Paesi a selezionare la nostra. Ripeto, non deve essere un esametto con 4 crocette, ma deve durare almeno 2-3 mesi, con esami tutti i giorni e più prove per ogni singola materia.
Nella nostra costituzione c'è scritto questo: "I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti dell'istruzione"
Quindi a priori la nostra costituzione va a farsi benedire nelle nostre università!!! Tra borse di studio, ISEE e quant'altro le agevolazioni vanno sempre e solo a chi non ne ha bisogno!! La selezione nelle nostre università viene fatta soprattutto a livello economico, e ciò è sbagliato.
Quindi ben vengano test di ingresso e i numeri chiusi vari se servissero a migliorare l'intero panorama universitario e lavorativo nazionale, non fosse per il fatto che i test in Italia sono un'offesa a qualsiasi essere dotato d'intelligenza.
8/5/2011, 15:09
Holly
Quote:
Originariamente inviata da Kid
Quindi a priori la nostra costituzione va a farsi benedire nelle nostre università!!! Tra borse di studio, ISEE e quant'altro le agevolazioni vanno sempre e solo a chi non ne ha bisogno!! La selezione nelle nostre università viene fatta soprattutto a livello economico, e ciò è sbagliato.
Quindi ben vengano test di ingresso e i numeri chiusi vari se servissero a migliorare l'intero panorama universitario e lavorativo nazionale, non fosse per il fatto che i test in Italia sono un'offesa a qualsiasi essere dotato d'intelligenza.
what?
Ora ce la prendiamo con chi ha un ISEE basso? XD
Il problema di chi dichiara meno di quanto guadagna non è delle università, è del fisco.
8/5/2011, 15:15
Kid
Io me la prendo con le agevolazioni che vengono date a chi non spettano.
Bastano 2 genitori separati e va tutto di lusso.
Io fuori corso che me la devo lavorare l'università, continuano ad aumentarmi le rette.
E non mi reputo di essere più stupido di quell'altro. ma se ogni anno devo tirar fuori 400/500 euro in più io per forza di cose sono costretto a gettare la spugna!
8/5/2011, 15:18
Holly
Quote:
Originariamente inviata da Kid
Io me la prendo con le agevolazioni che vengono date a chi non spettano.
Bastano 2 genitori separati e va tutto di lusso.
Io fuori corso che me la devo lavorare l'università, continuano ad aumentarmi le rette.
E non mi reputo di essere più stupido di quell'altro. ma se ogni anno devo tirar fuori 400/500 euro in più io per forza di cose sono costretto a gettare la spugna!
:|
Ma cosa c'entra?
Evidentemente non tutti si possono permettere quei 400/500 euro con la stessa facilità! C'è gente per cui le tasse sono più gravose. E' un dato di fatto.
E tranquillo, se vai fuori corso, mica ti danno la borsa di studio...
A me pare una questione meritocratica eccome. Sai quanta gente senza l'edisu non potrebbe metter piede all'università?!
8/5/2011, 15:35
lower
Io farei una via di mezzo fra test d'ingresso ed entrata libera, ovvero come si fa nelle facoltà d'ingegneria: un test di matematica e fisica che non t'impedisce d'entrare se lo sbagli, ma costringe a corsi di preparazione prima di entrare all'uni... Statisticamente quelli che passano l'esame al 90% ottengono la laurea in tempo, mentre il 4% di quelli col punteggio minimo riescono ad ottenere la laurea entro i 5 anni. Ma è giusto precludere la possibilità a quel 4% di laurearsi solo perchè han fallito l'esame iniziale?
Riguardo alle rette, nella riforma Gelmini dovrebbe essere passato il debito d'onore, vale a dire che lo stato paga la retta a chiunque lo richieda, e lo studente risarcisce lo stato dei soldi anticipati con una percentuale del primo lavoro dopo la laurea.
9/5/2011, 9:08
Quelo
Quote:
Originariamente inviata da Holly
Ma la selezione non può avvenire a priori...
Ma cos'è questo elitarismo...? Non capisco...
La selezione è a priori. Se non fosse a priori, non sarebbe selezione. E questo meccanismo è quanto di più democratico e salomonico esista in giro. Là dove è impiegato funziona a meraviglia il famoso l'ascensore sociale. E l'unica cosa che uno studente deve fare, una volta passato l'esame iniziale di 3 mesi, è studiare, perchè lo Stato gli risuola anche le scarpe quando necessario.
@Wolverine: credo che a questo punto sia meglio cosa intendiamo con "lacune" :)
@MarNas: spiegami perché chi fa un istituto professionale non potrebbe andare all'università (ovvio che troverà più "facile" un corso di laurea compatibile, visto la specificità dell'istruzione superiore professionale)
tu mi porti il tuo esempio, io ti invito a rileggere il mio: io son arrivato agli ultimi orsi di programmazione senza particolari problemi, e senza alcun tipo di conoscenza pregressa
@Quelo: imho anche un esame di 3 mesi ogni giorno sarebbe uno spreco enorme di risorse. ed evitiamo cavilli lessicali, orsù
@Kid: :lol: vorrei risponderti, ma è troppo comica la cosa. btw, non sei l'unico che l'università se la paga eh, (mi piacerebbe sapere quanto paghi di tasse) e comunque se sei fuoricorso lo trovo normale che gli importi salgano
9/5/2011, 16:54
RedBullGaveMeWings
Da quello che ho capito fino ad ora, i test d'ammissione per le facoltà a numero chiuso richiedono non solo una conoscenza di matematica che bene o male viene insegnata in tutte le scuole, ma anche materie come fisica e chimica, che vengono insegnate soltanto ai licei, anche se al classico non credo apparte qualche sezione "speciale".
A mio parere si dovrebbe dare la possibilità di entrare in università a tutti, lasciando le cose come sono per la facoltà di medicina e odontoiatra. Il primo anno dovrebbe essere molto selettivo, e dando un supporto didattico a coloro che non hanno studiato alcune materie (vedi chimica, fisica) e/o matematica allo stesso livello dello scientifico in modo che si possano saldare i cosidetti "debiti".
Come ho già detto, il primo anno dovrebbe essere molto selettivo.
Insomma, una specie di selezioni come fanno gli incursori Col Moschin della Folgore dell'EI o i GIS dei Carabinieri. Ovviamente non mi riferisco alla preparazione atletica, ma alla costanza, impegno e risultati dello studente.
Ho menzionato le forze speciali delle forze dell'ordine e dell'esercito per il semplice motivo che è il primo esempio che mi è saltato in testa.
Per farla breve, concordo con Holly che dice che le selezioni vanno fatte durante il corso di studio.
20/9/2011, 12:08
Quelo
Quote:
Originariamente inviata da Holly
Ma la selezione non può avvenire a priori.
La selezione, per sua natura, avviene sempre a priori. Non ha senso intervenire quando i buoi sono già scappati o, meglio, le capre sono già entrate.... http://gentestrana.altervista.org/D.gif
Io ti faccio un esame con 50 test, nell'arco di 2 mesi. I professori li sorteggio e li prendo dall'estero. Se questo esame non lo superi, pace e bene, riproverai l'anno prossimo. Se neanche l'anno prossimo lo passi, riproverai l'anno dopo ancora. Se dopo 3-4 volte non l'hai ancora passato non ti devi poter presentare più. Astenersi perditempo...
Quote:
Originariamente inviata da Holly
Ma cos'è questo elitarismo...? Non capisco...
Problema: "Ci sono molte (troppe) persone che ambiscono a posti prestigiosi e molto remunerativi rispetto agli sbocchi professionali"
Soluzione: "Facciamo studiare solo i più bravi"
Ho ragione, o non sbaglio? C'è qualcosa di più equanime, buono e giusto?
La selezione, per sua natura, avviene sempre a priori. Non ha senso intervenire quando i buoi sono già scappati o, meglio, le capre sono già entrate.... http://gentestrana.altervista.org/D.gif
Io ti faccio un esame con 50 test, nell'arco di 2 mesi. I professori li sorteggio e li prendo dall'estero. Se questo esame non lo superi, pace e bene, riproverai l'anno prossimo. Se neanche l'anno prossimo lo passi, riproverai l'anno dopo ancora. Se dopo 3-4 volte non l'hai ancora passato non ti devi poter presentare più. Astenersi perditempo...
Problema: "Ci sono molte (troppe) persone che ambiscono a posti prestigiosi e molto remunerativi rispetto agli sbocchi professionali"
Soluzione: "Facciamo studiare solo i più bravi"
Ho ragione, o non sbaglio? C'è qualcosa di più equanime, buono e giusto?
Completamente d'accordo...tanto più che l'università è PER SUA NATURA più elitaria rispetto a quanto siano i livelli di istruzione inferiori...
22/9/2011, 2:29
ostacoli_del_cuore
Sul primo punto... mah nessuno oggigiorno ha il posto assicurato... che sia laureato, diplomato o chicchesia...
Per il resto penso che non sia giusto mettere selezioni... tutti hanno il diritto di studiare... c'è chi ci riesce in tempo... chi no... le vere selezioni alla fine non le fa l'uiversità inserendo test d'ammissione ma sono gli stessi studenti a farla in base al loro impegno e studio... sono gli studenti che "si selezionano" il loro futuro... e poi comunque anche con i test d'ammissione i raccomandati entrano comunque anche se non sanno un cavolo... Addirittura c'è chi ottiene cariche senza nemmeno aver frequentato scuole o università... quindi a che serve?? Alla fine entrano comunque "cani e porci"... oppure, se non entrano all'università, ce li ritroviamo comunque nel mondo del lavoro...
22/9/2011, 17:38
Temperance
Bà, diciamo che io sono favorevole al numero chiuso, e quindi alla prova da superare per accedere al corso di studi, ma non alla prova a cui si è sottoposti. Vuoi fare legge? Che tutto verta su quello che concerne legge. Vuoi fare il medico? Allora sotto con le materie scientifiche, e così via. Ma i test non sono così, quasi tutte le domande non c'entrano nulla col corso di studio, ad esempio a un medico cosa cavolo può servire sapere che premio ha vinto tizio o caio.
Io ho fatto il test di scienze della comunicazione, e son passata, e in quel caso ci sta che ci siano domande di attualità, ma che domande c'erano era da vedere. Mi va bene una domanda di attualità sulla politica, sulla storia dei media, sulla comprensione del testo, ma domande del tipo "A chi si è ispirato l'attore R. William quando ha chiamato la figlia Zelda", oppure "Chi ha fondato la compagnia di Gesù", o ancora "se si definisce codino un individuo di che si tratta" non possono decidere l'accesso o no di un ragazzo all'università, sono conoscenza che non servono a un cazzo, ai fini dei successivi esami.
23/9/2011, 12:16
Quelo
Quote:
Originariamente inviata da ostacoli_del_cuore
Addirittura c'è chi ottiene cariche senza nemmeno aver frequentato scuole o università... quindi a che serve??
Io ho fatto il test di scienze della comunicazione, e son passata, e in quel caso ci sta che ci siano domande di attualità, ma che domande c'erano era da vedere. Mi va bene una domanda di attualità sulla politica, sulla storia dei media, sulla comprensione del testo, ma domande del tipo "A chi si è ispirato l'attore R. William quando ha chiamato la figlia Zelda", oppure "Chi ha fondato la compagnia di Gesù"(*), o ancora "se si definisce codino un individuo di che si tratta" non possono decidere l'accesso o no di un ragazzo all'università, sono conoscenza che non servono a un cazzo, ai fini dei successivi esami.
(*)
Lo dici tu che non serve a niente sapere cos'è la "Compagnia di Gesù". Serve. Serve a tenersene alla larga...
E comunque, se vuoi fare scienza delle comunicazioni, aspiri a fare il giornalista (auguri...). Quel mestiere, per essere svolto bene, dev'essere praticato da una persona che ha una grande cultura e una 'curiosità' che spazia un po' ovunque. Nel cinema, fra le 'cricche' ecclesiastiche, etc. In questo senso hanno senso quelle domande lì. Sono domande a cui puoi dare una risposta se sei un'avida consumatrice di giornali. E questo, a mio avviso, è il minimo sindacale che si chiede a chi si presenta a quell'esame.
Un'ultima cosa... Il codino di chi era? Di Fiorello?...
23/9/2011, 12:34
Quelo
Quote:
Originariamente inviata da ostacoli_del_cuore
Sul primo punto... mah nessuno oggigiorno ha il posto assicurato... che sia laureato, diplomato o chicchesia...
Oggi no. Ma che succede se in un futuro prossimo io, che ho appena superato l'esamone, so che in tutta Italia siamo 500 matricole di medicina e che tra 6-7 anni si libereranno 500 posti nelle corsie dell'ospedale? Idem per lo studente di giurisprudenza, di lettere straniere, di architettura, etc. etc. Non studierò io con un altro animo e un'altra prospettiva? E non studierò di più per il semplice fatto che sono uno che studia?...
Oggi no. Ma che succede se in un futuro prossimo io, che ho appena superato l'esamone, so che in tutta Italia siamo 500 matricole di medicina e che tra 6-7 anni si libereranno 500 posti nelle corsie dell'ospedale? Idem per lo studente di giurisprudenza, di lettere straniere, di architettura, etc. etc. Non studierò io con un altro animo e un'altra prospettiva? E non studierò di più per il semplice fatto che sono uno che studia?...
Penso che non sia possibile applicare questo ragionamento. Primo perché fra i 500 scelti a caso con queste domande alla cazzo potrebbero essercene molti che non hanno i requisiti richiesti. Secondo perché nessuno, sapendo di avere il posto assicurato, si darebbe da fare sui libri più del minimo indispensabile per passare gli esami.
Per me i test d'ingresso hanno un'utilità molto relativa; la selezione va fatta nel corso del primo anno, questa dei test è semplice decimazione per diminuire il carico su istituti che non possono accogliere tutti i candidati. Sapendo che siamo dove siamo, uno può anche pensare che il test serva come occasione per favoritismi ed altre specialità della casa.
23/9/2011, 22:00
Jamila
Quote:
Originariamente inviata da Lucien
Penso che non sia possibile applicare questo ragionamento. Primo perché fra i 500 scelti a caso con queste domande alla cazzo potrebbero essercene molti che non hanno i requisiti richiesti. Secondo perché nessuno, sapendo di avere il posto assicurato, si darebbe da fare sui libri più del minimo indispensabile per passare gli esami.
Per me i test d'ingresso hanno un'utilità molto relativa; la selezione va fatta nel corso del primo anno, questa dei test è semplice decimazione per diminuire il carico su istituti che non possono accogliere tutti i candidati. Sapendo che siamo dove siamo, uno può anche pensare che il test serva come occasione per favoritismi ed altre specialità della casa.
E' qui che si sbaglia. Io posso parlare per medicina dato che sono dentro.
Primo. Non è vero che si supera il test d'ammissione per favoritismi, conoscenze o mazzette date ai prof di turno. Il test è a base nazionale, controllato e non può accadere che si sgarri. O almeno non così frequentemente. Il test alla facoltà di medicina ci sta tra l'altro, è indiscusso il fatto che il test serva. Da discutere è la modalità di selezione degli studenti. Non si può basare la scelta del futuro medico unicamente su uno stupido test ( e lo chiamo così alla luce di certe domande proposte ai test negli ultimi anni), test tra l'altro che va a valutare unicamente le conoscenze dell'aspirante medico e non anche la sua componente caratteriale, la sua motivazione. Giuro che sono comuni i casi di secchioncelle che non frequentano le lezioni ed escono dal reparto come se dovessero timbrare il cartellino preoccupate molto più della media che dei pazienti.
Secondo. Non è affatto vero che a medicina la gente non studia "tanto il lavoro si trova cmq". Anzi credo che medicina sia davvero una della facoltà dove la competizione e i colpi bassi tra colleghi regnino sovrani. Mi spiego meglio. Medicina comprende molte specialità dopo la laurea, alcune più ambite (chirurgia, pediatria) alcune meno ( medico di base, genetico medico). La selezione dopo la laurea avviene infatti in base alla propria media e al percorso durante i sei anni.
E credetemi che ve lo dice una che sono due settimane che dorme quattro ore per notte per frequentare reparto e dare gli esami. ;)
23/9/2011, 23:01
Lucien
Si stava parlando per ipotesi, non sentitevi attaccati nell'onore solo perché si accennava ad una situazione simile alla vostra, su...
mmmm non capisco il nesso... non capisco cosa vuoi dirmi...
24/9/2011, 0:15
ostacoli_del_cuore
Quote:
Originariamente inviata da Quelo
Oggi no. Ma che succede se in un futuro prossimo io, che ho appena superato l'esamone, so che in tutta Italia siamo 500 matricole di medicina e che tra 6-7 anni si libereranno 500 posti nelle corsie dell'ospedale? Idem per lo studente di giurisprudenza, di lettere straniere, di architettura, etc. etc. Non studierò io con un altro animo e un'altra prospettiva? E non studierò di più per il semplice fatto che sono uno che studia?...
Penso di averti risposto quando ho detto che alla fine ognuno si seleziona con le sue stesse mani il proprio futuro... tranquillo che quando inizierai a studiare tu da bravo studente... gli altri 500 non proprio bravi stanno ancora studiando o probabilmente avranno già abbandonato... quindi potresti continuare tranquillamente senza tante preoccupazione... anzi dovresti chiederti se per caso quel giorno della selezione c'era qualche raccomandato...
24/9/2011, 0:20
ostacoli_del_cuore
e puoi star certo che il raccomandato non abbandona... e soprattutto non resta indietro con gli studi ;)
che male fa alla società uno/una studente che ha voglia di provare a studiare e vedere se riesce o meno? E perchè non può farlo?
E poi come è stato già detto... i test non sono nemmeno rispondenti alle facoltà...
per cui che entri chiunque!!!!
di certo non sono quei test a "testare" la bravura di uno studente...
26/9/2011, 11:50
Quelo
Quote:
Originariamente inviata da Lucien
Penso che non sia possibile applicare questo ragionamento. Primo perché fra i 500 scelti a caso con queste domande alla cazzo potrebbero essercene molti che non hanno i requisiti richiesti. Secondo perché nessuno, sapendo di avere il posto assicurato, si darebbe da fare sui libri più del minimo indispensabile per passare gli esami.
Visto che fino a pochi anni fa (25 anni fa, per la precisione) avevamo 100 medici per 10 posti vacanti in ospedale e 10 infermieri per 100 posti vacanti, una selezione, in qualche modo, va fatta. Che possiamo fare? Scrutiamo le stelle? Gli facciamo le carte?....
Ah! Forse ho trovato... ecco quella che potrebbe essere la prossima selezione a Medicina...
Per me i test d'ingresso hanno un'utilità molto relativa; la selezione va fatta nel corso del primo anno, questa dei test è semplice decimazione per diminuire il carico su istituti che non possono accogliere tutti i candidati. Sapendo che siamo dove siamo, uno può anche pensare che il test serva come occasione per favoritismi ed altre specialità della casa.
Io, non a caso, ti ho parlato di un test con 50 prove, della durata di 2 mesi, tenuto da esaminatori sorteggiati ed esteri. A ben vedere facevamo la stessa cosa fino a poco tempo fa con gli esami di maturità, con professori sorteggiati e provenienti da tutte le parti d'Italia (che erano pagati e spesati per circa 2 mesi). Qui l'unica differenza sarebbe che verrebbero da tutte le parti d'Europa ma, coi costi attuali dei low-cost, spenderemmo lo stesso denaro. Le università, tu mi insegni, non sono tutte uguali. Chi ha appoggi politici e/o tra i docenti può facilmente barare in una facoltà intrallazzona. Mollare un calcio nel deretano agli invorniti è più facile con questo sistema. Perché il trattamento è identico per tutti.
E' qui che si sbaglia. Io posso parlare per medicina dato che sono dentro.
Primo. Non è vero che si supera il test d'ammissione per favoritismi, conoscenze o mazzette date ai prof di turno. Il test è a base nazionale, controllato e non può accadere che si sgarri.
Quanto dice la nostra Jamila corrisponde a quanto ho sentito in giro..
Corsera: Un aspirante medico risponde ad Alberto Zangrillo «Test di medicina, il solo meritocratico»
"Martedì pomeriggio, di ritorno dal reparto ospedaliero che sto frequentando per potermi abilitare alla professione di medico chirurgo e prima di cominciare a studiare per l'esame di Stato, ho fatto un salto su Corriere.it e mi sono imbattuta nell'intervista estrapolata da Ok Salute al dott. Alberto Zangrillo. E così ho potuto leggere - con grande commozione - del suo dispiacere di padre di fronte a un figlio, così meritevole e perfetto per la professione medica, che non è riuscito a superare l'INIQUO test di ingresso di Medicina. È buffo notare come la mia esperienza discordi totalmente con quella del dottor Zangrillo e di suo figlio: il caso voglia che il test di ingresso per la facoltà di Medicina, attualmente ministeriale, con domande a risposta multipla casuali e non estratte da un database presistente, sia l'unico (assieme a quello per l'ingresso al corso di Medicina generale) in tutto il panorama della facoltà e del post-laurea ad essere realmente meritocratico. Esso, pur con molti limiti, ha al momento il grande, grandissimo merito di far si che i più bravi e preparati (pur senza conoscere alcun professorone o alcun parlamentare che possa dargli "un aiutino") riescano a mettere a frutto gli anni di studio e le proprie conoscenze, e riescano a inserirsi nell'ambito della sanità, ambito che dovrebbe accogliere solo i "migliori" perché vi si gioca la vita delle persone, ma che spesso invece va ad accogliere "i più conosciuti" o "i più sponsorizzati" a discapito della qualità del servizio erogato. A dirla tutta, leggendo il testo dell'articolo (cosa che ho fatto ripetutamente), non si riesce bene a capire quale sia la critica di base che Zangrillo fa a questo famigerato test di ingresso..."
Tra i vari vantaggi, se questa cosa è ben fatta, c'è che questo esame sarebbe il miglior lubrificante per far funzionare l'ascensore sociale. Perché metterebbe davvero nelle stesse condizioni di partenza il figlio del benzinaio con quello del chirurgo.
Questi sono i primi tre commenti all'articolo del medico deluso per la bocciatura del suo pargoletto...
Sono perfettamente d'accordo con docmrc... Io sono al quarto anno e secondo me il test è una delle poche prove davvero meritocratiche rimaste in questo Paese. Il figlio del dott. Zangrillo sarebbe così portato a fare il medico? Sulla base di cosa? Ah, giusto, ci fosse stato un colloquio attitudinale, di sicuro non ci sarebbero stati problemi di ammissione...e con quale obiettività? E' OVVIO che ci sarà sempre lo studente bravo ma sfortunato, ma tutti quelli che studiano e passano il test? Sono tutti incapaci e fortunati o, peggio, raccomandati? Evidentemente, se la media di voti alla facoltà di medicina è superiore a tutte le altre facoltà un motivo ci sarà... Il test serve, non è ammissibile affrontare una facoltà del genere senza avere determinate basi scientifiche, logiche e culturali. Sì, anche culturali, perchè si ha a che fare con le persone che hanno i modi di pensare più diversi e disparati e la cultura è l'unica che apre la mente a 360° e ti permette tutti i giorni di relazionarti col malato e di capire il suo rapporto con la malattia. Il test seleziona statisticamente i migliori, sempre. I casi sfortunati ci saranno sempre, ma quanti sono? Questa è la vita: sarebbe troppo semplice trovare sempre tutto pronto e come si vuole, anche se magari all'effettivo si è i più bravi.
Sempre a lamentarsi....
11.01|19:53
Lettore_1034218
In effetti con il vecchio sistema il figlio del Prof. Zangrillo sarebbe entrato anche grazie a spinte e raccomandazioni del genitore introdotto nel sistema. I tests non saranno perfetti, ma sono usati in tutto il mondo e la gente si adatta, lavora sodo, e li supera. Meglio dei test imperfetti che una parentopoli incancrenita.
@hiho84
11.01|19:53
roby81
ti pongo da ex studente di medicina ora laureato un quesito molto semplice.. se non si impone un tetto di iscritti mi spieghi come si potrebbe riuscire a frequentare i reparti e fare i tirocini?? ti assicuro che per i reparti non si potrebbe camminare.. e i pazienti come li visiteresti?? già ora li si sottopone ad una processione di studenti che non finisce più, figurarsi se si aprono i cancelli a tutti! medicina è una facoltà anche per questioni strettamente logistiche particolare, e te lo dice uno che dopo esser stato bloccato il primo anno si è rimboccato le maniche ed è entrato al 2o tentativo, come tanti altri del resto.. l'esame di ammissione è vitale! poi posso concordare che le dinamiche dell'esame non siano ottimali, ma guai se non ci fosse! e da quello che leggo TUTTI quelli che hanno intrapeso il mio percorso hanno il mio stesso pensiero.. poi capisco, perchè lo provato, che a perdere un anno per un concorso si rosica, ma il tetto studenti è indispensabile
Tra i neulaureati, vincitori di test ministeriali di selezione, moltissimi hanno capacita umane per rapportarsi con malati e colleghi
11.01|19:53
liberolettore
Altri studenti in medicina potranno sviluppare queste capacità duranti gli anni del corso di laurea, o potranno essere indirizzati verso discipline con minor contatto medico-paziente come il personale di laboratorio. Si incontrano medici con scarse attitudini umane e dubbia moralità anche tra gli ultraquarantunenni che sono entrati senza test di ammissione, e pare che in quegli anni nessuno si fosse prodigato a trovare il sistema di insegnargli le buone maniere durante il corso di laurea. Gli idonei ai test ministeriali comunque una qualità di base ce l'hanno: si sono guadagnati il posto da soli, i più per merito e duro studio, molto pochi per fortuna e caso. E' un buon punto di partenza per la classe medica del futuro.