SILVIO MANI DI FORBICE – Il Nens, per opera dell’economista Antonio Misiani, ha fatto un po’ di calcoli e di raffronti ed ha scoperto che “ Il taglio più significativo riguarda il Fondo nazionale per le politiche sociali (FNPS)”. Le risorse del FNPS, che rappresenta la principale fonte di finanziamento statale degli interventi di assistenza alle persone e alle famiglie, per esempio le agevolazioni a genitori di handicappati, assegni di maternità, assegno ai nuclei familiari, indennità per i lavoratori affetti da alcune specifiche malattie, contribuiscono in misura decisiva al finanziamento della rete integrata di welfare territoriali attraverso la quota del fondo ripartita tra le regioni, che a loro volta attribuiscono le risorse ai comuni che sono gli enti deputati all’erogazione di questi servizi. Questi tagli fanno seguito a quelli già operati dal governo Berlusconi nel passato biennio 2008-2010, quando fu diminuito il fondo per ben 435,3 milioni. “Per il 2011 si prospetta, – spiega Misiani – lo smantellamento del Fondo con uno stanziamento abbattuto a 75,3 milioni di euro ossia un taglio pari a -82,7% rispetto al 2010. Dal 2011, infatti, le risorse destinate alle regioni verranno difatti azzerate, compromettendo un lavoro lungo 10 anni dieci anni di lavoro – il FNPS è stato infatti ridefinito nel 2001 dal governo Amato – per la costruzione di una rete territoriale dei servizi sociali.
IL GOVERNO CONTRO I PIU’ DEBOLI – La manovra di bilancio – l’ex Finanziaria – in particolare, per il 2011 cancella ogni stanziamento per il Fondo per la non autosufficienza, finalizzato a garantire su tutto il territorio nazionale l' attuazione dei livelli minimi delle prestazioni assistenziali in favore delle persone non autosufficienti.
Questo taglio andrà ad incidere più o meno direttamente su almeno 2,6 milioni di persone non autonome nello svolgere le normali funzioni quotidiane. Questo a fronte di una destinazione a sostegno della disabilità, del tutto esigua e marginale – già dagli anni passati – di risorse pubbliche destinate a sostenere le disabilità e la non autosufficienza in rapporto a quanto avviene per esempio nel resto d’Europa. Analogamente, è prevista un’ulteriore decurtazione del Fondo per le politiche della famiglia, destinato a finanziare il funzionamento dell’Osservatorio nazionale sulla famiglia, l’elaborazione del Piano nazionale per la famiglia, il sostegno delle adozioni internazionali, le iniziative di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, il fondo di credito per i nuovi nati ed alcuni interventi relativi ad attività di competenza regionale. Se appena due anni fa il Fondo contava su 346,5 milioni, oggi è stato dimezzato a 185,3 milioni. Nel 2011 le risorse destinate al Fondo verranno ancora ridotte del -71,3% rispetto al 2010, scendendo a soli 52,5 milioni. Con buona pace di quella retorica familistica di cui la tronfia propaganda del centrodestra si riempie la bocca.
Il vecchietto dove lo butto?