Laziodisu
Laziodisu
Ti ricordo comunque che sono due cose ben diverse il risultare idonei e l'essere vincitori della borsa di studio. Queste, vengono assegnate a coloro che hanno contemporaneamente una difficile situazione economia familiare (meno di 17000€ annui) ed ottenuto il massimo profitto universitario (o scolastico). Non hanno mai assegnato borse di studio molto facilmente, data la crisi del sistema.
Quello che vuoi.
Ma con le capre che girano non mi meraviglierei se i vincitori fossero i meno ricchi
con la media del 23
E questi vincitori meno ricchi con la media del 23 avrebbero diritto ad una borsa di studio che ha un valore maggiore rispetto alla spesa sostenuta per gli studi.
Poi magari alcune facoltà costano di più.
Ma allora si fa che si rende allo studente che merita esattamente la somma che ha speso,no?
Ultima modifica di RudeMood; 3/11/2010 alle 10:18
Non è propriamente come dici ed il tuo discorso mi pare imbastito di qualche luogo comune. Ti assicuro che la domanda è talmente alta che in una situazione così critica per l'economia e l'istruzione italiana, le borse di studio finiscono per riceverla solo studenti con la media del 30 e con un reddito familiare inferiore ai 17.000€ annui. Nessuno studente con la media del 23 potrebbe mai ottenere una borsa di studio (per lo meno qui a Napoli). Io con la media del 28 non l'ho ottenuta, in passato.
Da me esiste la possibilità di chiedere due tipi di borse di studio: una in base al merito (superiore a media del 28 più altri requisiti che non conosco); l'altra in base all'accumulo di crediti entro un tot correlato al reddito.
@Numero Primo purtroppo si, è capitato eccome di vedere miei colleghi beccare i 500euro di borsa di studio con cui hanno comprato ogni anno pc o i comodi loro. Questa persona in particolare aveva dato quasi tutti gli esami previsti per l'anno (criterio di accumulazione crediti) ma con una media abbastanza bassa - almeno per me 22/23 è una media troppo bassa per ottenere una borsa di studio. Sempre la stessa persona ha raggiunto il requisito perchè suo papà ha dichiarato metà stipendio e sua mamma lavora in nero, quindi per lo stato è "povera". Quando l'estate sono andata a trovarla mi sono mangiata le mani, dopo aver visto la sua "casa" sono sbiancata e tra me e me ho pensato "Alla faccia della poverina". Quindi, se le borse di studio sono state tagliate per persone così la cosa non mi dispiace affatto.
Io ho scritto per la situazione che conosco, perché da noi vengono presentate un numero così elevato di domande per le borse di studio, che se non hai un reddito bassissimo e la media del 30, è impossibile ottenerle. Davvero ricevere una borsa di studio con una media del 23 mi sembra offensivo al concetto di meritocrazia.
Beh, che poi in altre università, con meno iscritti, ci siano situazioni del genere, allora è bene che i tagli sulle borse di studio date ad mìnchiàm fiocchino e che aumentino le indagini per constatare le dichiarazioni contenute negli autocertificati presentati.
LA costituzione non c'entra nulla, è una questione di discrezionalità e opportunità della scelta.
Anche discutere sui criteri di accesso, diversi da un ateneo all'altro, conferma che si tratta di un problema molto più terra terra: ho tot soldi a disposizione, li distribuisco in un determinato modo e a un certo numero di persone.
Modificare gli importi, i criteri di accesso, il numero dei beneficiari, non sono certo questioni costituzionali.
Rimane solo il fatto che è una scelta pessima, ci si può solo augurare che in qualche modo questa diminuzione di finanziamenti venga eliminata.
E' soprattutto una questione di costituzione, perché gli ordinamenti universitari è vero che possiedono una certa autonomia, però non possono discostarsi dalla linea generale dell'articolo 34. Altrimenti qualsiasi ateneo potrebbe agire in base ad un proprio criterio, cosa che ovviamente non accade perché si agisce solamente in base a due logiche, quella meritocratica e quella relativa al basso reddito familiare. Le modalità sono diverse, ma il principio di base no.
Si ma anche questi 2 criteri rientrano comunque nel merito della questione, cambiarli e modificare il numero dei soggetti beneficiari non riguarda la Costituzione.
Quell'articolo afferma solo un giustissimo principio; tutto il resto (soldi a disposizione, distribuzione tra gli atenei, criteri di accesso, ammontare delle borse di studio e altre agevolazioni) riguarda e dipende da decisioni di fatto prese da stato/entipubblici/università, scelte che come in questo caso sono criticabilissime (ma non "incostituzionali").
Certo, i numeri e le modalità possono cambiare da ateneo in ateneo, non il principio. Se viene meno il criterio meritocratico e quello di eguaglianza, l'articolo 34 non ha più senso.
Sono certo che quelle facoltà che hanno assegnato borse di studio a chi la la media del 23 lo abbiano fatto perché aventi a disposizione più soldi da distribuire, se non fosse così, sarebbe gravissimo (anche se per me è grave anche dare soldi a chi ha la media del 23).