Si intitola "La verità di un cittadino" e da alcuni giorni sta circolando molto su Internet. E' un video realizzato da Stefano Lentini di Violalive, il gruppo che cura la comunicazione audiovisiva del Popolo Viola.
Non c'è nessuno scoop, eppure colpisce: forse proprio per gli occhi un po' ingenui ma pieni di sensibilità con cui viene vista e raccontata la vita quotidiana dei senatori. Volti stanchi, rassegnati, di persone che non ascoltano nulla di quel che si dice in aula, ciascuno attaccato al suo telefonino, al suo computer o ai suoi giornali. Gente che non ama il proprio lavoro, che pure dovrebbe rappresentare il momento più alto della democrazia elettiva. Invece, ecco una valanga di poltrone vuote che si riempiono soltanto quando si viene chiamati a votare, e poi un pulsante schiacciato in fretta senza neppure sapere per che cosa si sta decidendo, tanto fa tutto il capogruppo, cioè il partito.
E' il Senato dell'Italia del 2010: eletto per cooptazione, come vuole la legge elettorale attuale che quindi impone la fedeltà al proprio leader come unico requisito per essere ripresentati a fine legislatura: nessuno scatto d'ali, nessun lavoro sul proprio territorio. Ma è anche il Senato svuotato da un premier onnipotente, dunque un'assemblea che ormai ha solo il compito di ratificare i suoi voleri per arrivare a fine giornata.
E' questa la democrazia per cui sono morti i partigiani? E' questo l'unico modo per dare rappresentanza agli ideali sociali e culturali dei cittadini?
Al video si accompagnano queste domande a cui non è facile dare risposte. C'è chi parla di qualunquismo e di antipolitica, e chi al contrario vede questa denuncia proprio come il desiderio di una politica migliore, meno rituale, meno inutile, meno autoreferenziale.
La verità di un cittadino | L'espresso | Multimedia
La vita inutile dei senatori rinchiusi a Palazzo Madama | L'espresso
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