vero. non vorrei dire boiate, ma mi sembra che per apporre il "made in italy" basta che il 30% del prodotto sia stato fatto in italia, cioè il minimo davvero.
per quanto riguarda il discorso di rum, non credo che il suo fosse un discorso di una persona arrabbiata perchè vuole comprare una borsetta e quegli stronzoni di Gucci&Prada caricano il prezzo, credo piuttosto volesse dimostrare l'immenso profitto ricavato da -materia+manodopera-effettivamente non molto più costosi di quelli necessari alla produzione di altra merce che non sia firmata.
purtroppo però, temo che la cosa sia generalizzata, la concorrenza è alla base dell'economia come la intendiamo noi, e questo implica la ricerca di manodopera a basso costo così come l'abbassamento dei costi di produzione. purtroppo, ripeto, è così. anche per le non-marche. e purtroppo, ora come ora, non sono in grado nemmeno di ipotizzare una soluzione...
Mi sembra che siano anche troppe le fonti che trattano di questo argomento... no?
Non stavo dicendo che le cose fatte in Italia siano per forza fatte da persone qualificate e con dei diritti, dico solamente che ci sono meno probabilità di sfruttamento in Italia rispetto che in cina
Ultima modifica di Camilla 94; 23/12/2007 alle 12:57