Obliqua ascesa verso mete delineate,
lontane,sperdute,costantemente bramate.
Claudicando goffamente avanzo tentennante.
L'ossigeno rarefatto bastona il mio viso,
luccicanti le gote madide e rossastre,
stremato e affannato mi accascio spossato.
Centimetri chilometrici percorsi correndo,
con la mente sconnessa dagli arti malfermi.
Violati i miei sogni,accantonate le speranze,
rialzo quel corpo a me così distante.
Obliqua ascesa verso mete delineate,
lontane,sperdute,costantemente bramate.
Puntello la vita con chiodi e martello,
nell'immensa scalata verso la Venere desìata.
Sparuti soccorsi nel cammino tormentato
riaccendono la forza di quel sogno anelato,
quell'Eden ha ora un volto,
velato,distante e per nulla accondiscendente.
"Verrà la tua ora" ripete sorridendo,
giocando con me smagrito e ormai vecchio.
Obliquo il percorso verso mete stabilite,
quell'amore bramato ha segnato il destino.
Il senso di una via truculenta e feroce,
verso paradisi celati neppur troppo bene.
Variabili costanti ma traguardi di vita,
svelati così senza alcuna malizia.
Millenni passati sprecando parole
su devastanti teorie di voleri e favori.
Lo scopo è raggiunto e si è sciolto il mistero,
traghettando sulla via verso il viaggio più importante,
guardo dietro me vedendo ormai niente.