- Sicura
distratta
viva
immobile -
Colori d'arancio e pelle di rosa,
riposa su un letto di viole,
nei giorni di Maggio.
La sposa bambina sorrideva in silenzio,
sfiorando il pensiero di una Fata Turchina.
Velo di seta e d'organza,
leggero, sottile e bianco.
Da un lato, la mano minuta
reggeva uno stelo di rosa;
dall'altro, l'esile palmo
poggiava sul petto.
Aveva le labbra dipinte di fuoco,
e negli occhi disegnati zaffiri.
Lunghi capelli dorati,
e il pallore delle gote sue di velluto
pareva una dissonanza fra tanti colori.
- pelle bianca
rose rosse
pelle bianca
labbra di fuoco
pelle bianca
cuore bianco
di un bianco puro
di chi il peccato ancora lo sfiora..
..lei era una bambina,
la sposa bambina -
Quali erano le promesse?
Parole sicure, incerta la voce.
Ma non erano quelli
i tre desideri che espresse,
in silenzio,
una sera, alle Fate.
Sistemando i capelli
della bambola dagli occhi vitrei,
volse lo sguardo allo specchio antico,
e osservando riflessa l'immagine vergine e nuova,
pianse.
Ora
lei era la sposa,
la sposa bambina.
Non era più tempo di credere alle Fate...
Lei era la sposa,
la sposa bambina...
- Confusa
assorta
pallida
distorta -