Alla quarta luna del mese pensami, Madelaine.
Raccogli tra le braccia del buon grano maturo,
provane l'odore e l'essenza di ogni chicco.
Assaggia con ogni senso, come fossi in preghiera.
Mordi senza mangiare, e saziati di solo pensiero,
di sola illusione.
Alla quarta luna del mese ricordami, Madelaine.
Ricorda il brivido, così umano, del mio nome,
e della vaga sensazione di vuoto ad ogni tua lettera.
Solleva il manto scuro dei tuoi capelli
e fermati, raccoglimi, sorreggimi.
Alla quarta luna del mese amami, Madelaine.
Sovverti ogni vizio e ogni abitudine,
gira al contrario il mondo storto che sei.
E baciami. Come un desiderio sopito,
come purezza verginale,
colta nella sua pallida debolezza.
E poi dimenticami Madelaine.
Come è uso di un sogno.
O di un ricordo.