Non son bravo a scrivere poesie,
parole, le mie, prive di logica
accerchiate da cumuli di nebbia
lettere a piede libero nel prato lessicale.
Esametri, sonetti ed enjambement, che sono?
Baciata o incatenata non fa importanza,
ignorando la differenza tra rima e assonanza.
Frasi volubili, prive di senso,
miscugli ed obbrobri, inorridisco!
Che ne sarà degli Ungaretti o dei Montale
se continuerò a scrivere la noia mortale?
Passami un penna, fido scrivano,
il soliloquio dell’imperfetto scrittore
- chi se non io?- ho da recitare.