Mi piace scorrazzare con la mente
nei prati verdi dell’adolescenza
Si bruca l’erba dell’impertinenza
e la ricchezza del nullatenente.

La voglia di beffare chi non crede
che il muro di Berlino è sì caduto
ma solo per far posto a un tristo imbuto
che nelle fogne immette sogni e fede.



L’istinto di sputare addosso fiele
- ma no, questa ti viene con l’età
(“quella che choaman la maturità”),
l’adolescente è ancora latte e miele.

La gioia di sentire potenziale
qualsiasi verbo che ti sferzi l’aria.
L’idea che tutto ciò che muta e varia
ti impregna della sua energia vitale.

Di scatto salti su dalla poltrona
mulinellando col telecomando
Ti scagli come un giovin Marlon Brando
che se becca la Taylor non perdona.

E proprio in quel momento avverti un ‘crack!’:
ti blocchi in istantaea ma di marmo,
sperando nel disgelo o nel disarmo.
E l’unico a fuggire è ancora Bach.