Ho pescato tra miei appunti vecchi questa poesia che scrissi tempo fa. Non aveva un titolo e così non gliel'ho aggiunto. Eccola qui: (come al solito non è granchè ma quando l'ho riletta mi sn commosso, perchè mi ha ricordato delle cose poco piacevoli)
Lodato e maledetto voglio che sia
il dì in cui mi spuntarono le ali
chè io scoprii una celeste via
per dimenticar tutti i miei mali.
Ma il cielo ch'io ambivo ad andare a volare
è una coltre d'inganni e di sguardi banali
in nubi di specchi appannati, sul mare
piove speranze di un nuovo già vecchio.
A morte, all'oblio voglio l'amar
Oggi in cui l'ali per sempre ho perduto,
non per nostalgia dell'alto scrutar
ma perchè tra stormi di eventi è avvenuto,
e nemmeno serve tentar di volar
niente e nessuno da dove venuto
il mio aspro tracollo fermare potrà.
Bò non è da prendere molto sul serio ma a me ha dato delle emozioni quando la rilessi.