Ridevano le fauci della notte
guardando maliziose le fiammelle.
Capivan che per via delle mammelle
non lucciole eran quelle, ma mignatte.
Vendevano l’amor lungo la strada
agli uomini con l’inguine infuocata.
Un tocco, uno svolazzo, un’alitata
e l’uomo è cavaliere senza spada.
Spade, bastoni, picche – ma non cuori.
I semi si disperdono nel vento.
L’amore che si brucia in un momento
non deve lasciar tracce dentro e fuori.
Si dice delle lucciole vulvate
che batton di mestiere il marciapiede
mettendo in crisi il bimbo che le vede
scambiandole magari per le fate.
E già in Padania stan prendendo l’onde
per un servizio tipo la paletta
per ripulir da tutta ‘sta cacchetta
le nostre cittadine pudibonde.
Le fauci della notte spalancate
s’apprestano a ingoiar tutta la luce
che un mondo un po’ più ipocrita che truce
s’appresta ad esiliare come fu Ate.