.. e il freddo scorre lento e inesorabile sulle nostre vite..
e i giorni passano, le stagioni si inseguono nel loro ritmo di sempre, incuranti di ciò che succede..
un puntino nel tutto, o nel niente, forse..
Susseguirsi di ricordi sbiaditi che affollano la mia mente..
Ti ho portato una rosa..
Era rossa, mi avrai odiata ridendo, come sarebbe stato consueto..
Faceva freddo e in silenzio pensavo alle mille parole che avrei voluto dire e stavo immobile a chiedermi il perchè non riuscissero a venire..
Perchè avere tanto da dire a chi non ci sente più è come rimanere in silenzio..
Perchè voglio credere che vivi ogni momento nel corso dei miei pensieri, appiglio effimero per rendere più facile una cosa così ancora tanto inaccettabile..
Ridevamo quella notte, randagi..
Quando abbiamo ricordato che saresti stato dei nostri, i tre di sempre, di tutte le notti balorde che hanno reso così speciali le nostre vite..
E quel senso di fredda impotenza che mi morde nell'anima ogni volta che mi chiedo perchè..
Domande tetre, come il destino quando è davvero malvagio e beffardo, e più forte della pioggia che quella notte violentava Piacenza..
E macino i ricordi di noi, con un sorriso a denti stretti anche se una lacrima resterà nei miei occhi..
"VIVA" dicevi, anche se allora ridevo di quella convinzione che neanche per te alla fine sapeva di niente che "VIVA" sia, per ogni volta che alzeremo un bicchiere, da allora e per sempre..