Bene, dunque, mi dilugherò, sappiatelo.
Direi che è da un po' che sento il bisogno di dire tutto quello che ho combinato/mi è successo/è capitatoo senza che io mi opponessi, da un anno a questa parte.
Stanca dell'incessante dialettica fra me e me, eccomi qui.
Frequento un uomo, sposato, e padre di due bimbe. Sono innamorata. E anche lui sembra esserlo, cioè io sono convinta che lo sia, voi sosterrete il contrario.
Lui è (era) un ex tossico, quando l'ho conosciuto io non toccava la roba praticamente da 8 anni, si limitava alle canne.
La mia curiosità mi ha spinta a provare la cocaina, quindi un po' abbiamo tirato insieme poi io ho continuato ancora, infine sono giunta alla conclusione che non mi soddisfava poi così tanto.
Perchè? Perchè avevo in testa altro, e cioè l'eroina. La prima volta e le successive l'abbiamo tirata insieme, e la cosa mi è piaciuta moooolto di più e, com'era prevedibile, anche a lui.
Ad agosto mi dice che ha l'epatite C. Dopo 9 mesi che stiamo insieme se ne esce con questa cosa, che non mi ha detto prima perchè aveva paura di perdermi e perchè comunque non si fa da 8 anni "e quindi il fegato..." (frase lasciata così in sospeso da lui), infatti non l'ha trasmessa a sua moglie e le bimbe sono sane.
Io ho il coraggio di fare controlli? Ovvio che no. Continuo a stare con lui? Certo che sì.
Nel frattempo arriva settembre e io devo andare all'università. Decido di fare il test per una doppia laurea del ***** per non deludere i miei, ma non mi preparo, sicura di non entrare facendo però vedere ai miei che ci ho provato e posso iscrivemi qui vicino, non frequentare, per rimanere con lui. Le cose non vanno esattamente così, perchè supero il test e sono tra i 15 fortunati.
Ho le palle di dire ai miei che voglio sprecare questa opportunità per aspettare (perchè è questo quello che faccio) un uomo sposato? Ovvio che no, quindi mi trasferisco, e torno qui ogni 15 giorni.
Continuo a stare con lui, che nel frattempo ha ricominciato a farsi (io sono presente alla sua prima spada dopo 8 anni e non batto ciglio, anzi seguo attenta tutto il procedimento).
Nella nuova città sto male perchè non ho lui, ho già trovato dove procurarmi eventualmente la roba ma ho promesso a lui di non andarci e per ora ho mantenuto la promessa. Quando torno qua sono felice, io tiro e lui si fa, insieme stiamo bene come sempre indipendentemente dalla roba.
Però quando mi fermo a pensare sono letteralmente disperata per questa situazione, vorrei stare con lui in modo serio, anche normale sì; inoltre mi sento in colpa perchè ho fatto ricomincare lui a drogarsi, mi sento in colpa addirittura nei confronti delle sue figlie e di sua moglie per questa cosa della droga, mi sento in colpa nei confronti dei miei perchè ogni mattina mi sveglio con l'impulso di andare in quel parchetto e iniziare anch'io (ho già iniziato ma non credo proprio di esserci dentro), tanto così niente ha senso.
Un errore (o un orrore?) dopo l'altro, o semplicemente passo dopo passo sono giunta a questo stato di cose.
Ho finito, può essere che non sono stata molto chiara, è che ho cercato di essere - per quanto possibile - sintetica.