Trovare qualcuno che ti rispetti non è difficile, e magari sarà anche gradevole d'aspetto e tutto il resto? Voglio dire che magari trovi una ragazza carina ed educata, ma che poi è una completa idiota.
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Io credo che la tua insicurezza e il tuo buttarti giù a criticare te stesso non aiuta affatto.
Anche se tu hai avuto un gran coraggio a mostrarle i suoi sentimenti, devi avere più stima di te stesso, perché nessuno può avere stima di oguno di noi al posto nostro. Devi avere stima di quello che sei, non criticarti costantemente per cose che, a mio parere, non hanno nulla da essere criticate. Ti dirò, se io vedo un ragazzetto di 20 anni che parla come un imbecille di calcio e bestemmia come un turco, mi viene da vomitare. Questo per mostrarti che le persone che apprezzano chi è fuori dagli schemi (e per "fuori dagli schemi" non intendo chi beve, fuma e bestemmia, ma piuttosto chi è tutto l'opposto) esistono ancora. Coloro i quali sono coatti, volgari e sono tipi da "Grande fratello" possono fare ridere una volta, ma fidati che a lungo andare scocciano, e anche tanto.
Per le persone come te che sono sensibili e a posto, ci vorrà sicuro più tempo per trovare qualcuno che ti ami di questi tempi, ma quando la troverai ti si terrà ben stretto.
E non sono parole dette tanto per, e di certo non ti sto dicendo che tu sei perfetto e tutte le ragazze insensibili.
Ti dico che al di là della stima che le ragazze posso avere di te, come ha detto @Artemisia, non è detto che automaticamente deve innamorarsi di te. Ci sono una serie di altri elementi che devono concorrere, come l'attrazione, l'affinità tra due persone, insomma, una complicità che si deve instaurare. E quello non ci può far niente nessuno, o c'è o non c'è.
Tu devi rimanere te stesso, ma devi stimarti.
Detto in poche parole, se non ami te stesso, gli altri non potranno amarti, perché chi ci è vicino involontariamente lo capta.
E' veramente difficile amare qualcuno che non si ama.
Quindi, prima di buttarti su qualche ragazza, impara ad amare te stesso.
Vuoi fare palestra? Benissimo.
Ma non pensare che se farai palestra tutte cadranno ai tuoi piedi. Farai palestra, ti piacerai, la tua stima si alzerà e allora piacerai. E' questo piuttosto il percorso che dovrai fare, altrimenti non andrai da nessuna parte.
In bocca al lupo Lucien, col cuore; e spero di essermi spiegata, spesso sono un po' contorta perché ho molte cose da dire ^^
Carina ed educata ma completa idiota? Abile arruolata, la si può sempre rieducare!
Questo è categoricamente impossibile per me. Ho troppi difetti irrisolvibili e quando persino i miei pregi cominciano ad essermi d'ostacolo, mi convinco sempre più non di aver sbagliato ma, più universalmente, di essere sbagliato. E non penso questo con quelle amarezze da emo che odia se stesso (mi riservo qualche momento di autocritica da sergente Hartmann solo quando mi guardo allo specchio, "Tu sei talmente brutto che sembri un capolavoro d'arte moderna!") ma con un divertito distacco, perché ad ogni sbaglio mi conforta il pensiero che la mia vita, dopoditutto, non è affar mio.
Speravo che una storia mi facesse trovare l'autostima di cui ho bisogno, dimostrandomi che forse una ragione concreta per sopportare questa messinscena può esserci, ma evidentemente mi sono ficcato nell'ennesimo circolo vizioso.
Penso che, a non voler prendere due di picche a ripetizione, non mi resta che aspettare che il buon Dio ci metta una parola lui e che mi mandi la Grazia.
Cambiare i propri difetti non è mai impossibile, dannatamente difficile si.
Tutti abbiamo dei difetti che odiamo e nonostante ci mettiamo tanto impegno, ci sembra troppo difficile cambiarli, ma il segreto per essere sereni con sé stessi è accettarli.
Qualcosa non possiamo cambiarla? O la lasciamo stare o la accettiamo. E dato che "lasciare te stesso" è un po' impossibile, devi solo accettarli.
Ci vuole grande lavoro, ma quando avrai veramente toccato il fondo, lo farai perché capirai che è l'unica scelta che potrai prendere.
E poi, concludo, non esiste qualcuno che è sbagliato. Ognuno è quello che è. E spesso le persone che non accettano sé stesse sono proprio quelle che non dovrebbero nemmeno porsi tutti questi problemi di essere sbagliati o meno.
Mi pare in generale una visione troppo ottimista delle cose, fermo restando la mia gratitudine per l'averla espressa.
I miei difetti non li posso accettare, ciò mi porterebbe alla rovina: sono pigro, approssimativo e troppo sensibile, se smettessi di combattere quotidianamente contro questa parte di me, la società mi annienterebbe. Il male che mi viene da questa repressione lo considero semplicemente come una delle infinite tasse da pagare per vivere.
Quindi sì, quando sarò in mezzo a una strada (dato che non ho dubbi sulla vittoria finale dei miei difetti) forse imparerò ad accettarmi per come sono; per ora, preferisco combattermi con tutto l'accanimento necessario e, perché no, anche un po' di violenza gratuita.
Per la questione delle persone sbagliate, esistono: ci sono vite del tutto inutili ed irrecuperabili, negarlo è fare del buonismo evangelico distaccato dalla realtà del mondo. Persone che non possono dare nulla di buono agli altri, venute al mondo per soffrire e far soffrire. Io sto cercando di non diventare una persona inutile, ma se dovessi limitarmi alle questioni amorose potrei affermare che ho un destino già segnato.
vuoi essere amato? amati, riprenditi la giusta autostima.
La tua smisurata intelligenza ha lavorato contro te stesso: ti distruggi ed usi questa autodistruzione nella speranza che stimoli qualche super-redentrice ad occuparsi di te.
Sbagliato: se continui così, nessuna si innamorerà dei tuoi problemi, perchè sono fittizi e in quanto tali, irrisolvibili.
Se tu volessi, stanotte vai a letto sfigato e domani ti alzi normale
baci
Ehy amico, se non apprezzi i tuoi difetti, non potrai mai vincerli.
L'essere perfetto non esiste, ma c'è quello eternamente perfezionabile.
Questo poteva essere vero fino a qualche tempo fa, quando ancora credevo seriamente che i difetti potessero sedurre come elemento di diversità in una società votata alla perfezione, ma ormai ho capito come va la musica. Bisogna fingere di possedere tutte le virtù.
Quanto all'autostima, domani vado al mercato e ne compro due etti, anche se non siamo in stagione.
Posso assicurarti che la mia pigrizia la apprezzo fin troppo, è per questo che cerco di combatterla.
Ho già imparato ad apprezzare i miei difetti fisici, capendo che in fondo fanno una bellezza a sé, fuori dai canoni; adesso non pretendiamo che apprezzi anche pigrizia e pressapochismo; che dovrei fare, dire a me stesso "Che bello, sono un buono a nulla posapiano e mi va bene così"?
Hey Lucien, come ti butta oggi? c'è il sole fuori.
Visto il tuo impegno nella demolizione sistematica di tutti i post che tentano di aprire un confronto, penso che tantovale buttarla sul cazzeggio.
Pensavo ... ma se tu ti dedicassi alla narrativa??
Mi sa che risolveresti una bella fette dei tuoi problemi ... non tutti, perchè qualcuno ti servirebbe per continuare a scrivere.
Prendilo in considerazione: alla tua pigrizia darebbero il nome di meditazione, o tormento creativo o roba del genere!
Poi cominverebbe ad arrivarti in tasca qualche spicciolo o addirittura una fortuna (se hai il culo di sfondare ...): azz ... un bel calcio ai tuoi sensi di colpa verso i tuoi genitori.
E poi e poi ... in fatto di sesso è decisamente più fortunato l'intellettuale dello sfigato autocommiserante.
E poi e poi ... magari una gnocca con tanto cervello esiste da qualche parte e un tuo libro potrebbe diventare il ruffiano che te la presenta.
E poi e poi ... poi è evidente che faresti qualcosa che ti piace ... con quel pizzico di invidia nei tuoi confronti, al mercato ci paghi tranquillamente quei due etti di autostima a cui accennavi ...
Fammi sapere qualcosa. A presto
Ci sto pensando alla narrativa, anzi, ci sto lavorando :D
Non è che sono contrario al confronto, se ci fai caso da quando abbiamo cominciato a discutere con i consigli che ho ricevuto ho già cambiato posizioni e se fossi rimasto sulle mie non ci avrei provato con questa ragazza. Non sopporto però il motivazionalume, tutto qui, l'ottimismo scontato.
Tornando a questa storia, oggi stavo a sentire mentre parlava con una mia amica e le ho sentito dire che vuole un ragazzo che vada d'accordo con la sua famiglia. Io le avevo detto che coi miei non ci vado molto d'accordo; questo conferma quanto credevo: bisogna fingere, mentire almeno per omissione e dare l'impressione che tutto vada bene...
Mi dispiace che tu pensi che i nostri consigli siano ottimismo scontato, ma ti dirò che non c'è nulla di ottimista.
L'ottimismo scontato sarebbe dirti "se vuoi cambiare cambi" o simili frasi fatte.
Invece no, cambiare non è affatto semplice, e probabilmente nemmeno giusto per noi stessi: noi siamo così, o ci accettiamo o no. E più che ottimista, questa affermazione mi sembra passiva nei confronti dell'intelligenza umana - filosoficamente parlando :P
Certe cose, o le cambiamo o le accettiamo. Non possiamo fare altro. A che serve rimuginare su qualcosa senza fare niente? A nulla, anzi, è deleterio.
Io ad esempio, sono molto iraconda come persona, quando sbrocco sono assurda.
Ho provato a cambiare (o forse no?) ma niente. Allora ho provato a limitarmi un po', e l'altra parte "rimasta" di rabbia l'ho accettata. E paradossalmente mi piace essere così, perché vedo la gente che non prende sul serio le cose e mi urta. Allora preferisco essere come sono. Bisogna cercare il lato positivo di ogni comportamento e carattere, mica possiamo sempre plasmare le cose come preferiamo.
Ribadisco anche che fingere servirebbe solo a odiare sempre più te stesso ed amare qualcosa che non sei. Poi trovi quella che ama la tua maschera e, fidati prima o poi quella maschera si consumerà e uscirà il vero te. E lì la storia andrà a puttane.
E chiamamelo ottimismo questo.
D'accordo, ma forse è meglio tornare sul terreno della prassi, che il discorso sta diventando troppo teorico :D
Nel caso di questo fallimento, che sto rianalizzando per trarne insegnamenti (fossi così diligente nei miei studi...), ho di sicuro sbagliato almeno due cose.
In primis, ho lasciato passare troppo tempo fra quando ci siamo incontrati e quando mi son dichiarato: tre mesi, mentre alcune mie conoscenze mi dicono che non si dovrebbe andare oltre il mese; anche se ho detto loro che sto migliorando perché nelle mie storie precedenti avevo lasciato passare rispettivamente dieci, cinque e quattro anni, ancora non erano soddisfatti e la pratica dimostra che avevano ragione e che devo migliorare i tempi :lol:
Seconda cosa, la poesia. D'ora in poi le userò per accenderci il camino. Forse a storia iniziata può servire, ma non prima.
Fattori esterni oggettivi: devo trovare un sapone per le pelli grasse, un vetriolo però, non la sciacquatura che mi comprano adesso :P
Fattori ancora in dubbio: non so se l'essermi dichiarato quando ancora non ero innamorato sia stato un errore; dal mio punto di vista no, perché con questo rifiuto non ci ho sofferto per nulla, mi ha quasi levato un peso.
Questo per gli errori oggettivi, che mi avrebbero ostacolato in qualunque caso. Soggettivamente, cioé nel campo degli errori che sono stati tali per il modo in cui il suo pensiero ha filtrato l'immagine di me che le davo, ho sbagliato a parlarle delle mie debolezze, ma questa volta giuro che era solo per darle un ritratto completo di me, dopo che per un mese mi ero pavoneggiato sulle mie imprese sportive e didattiche.
Penso di poter dire che, rispetto alle altre volte, non ho sbagliato quasi nulla. La prossima volta insisterò un po' di più sulla falsificazione, della cui esigenza resto convinto come di un articolo di Fede, e forse ce ne farò cascare una :D
Dall'ultima volta che ho scritto è cambiato poco, ma qualche progresso l'ho fatto. Dato che studiamo in parte lo stesso programma, un po' perché mi sono offerto io, un po' perché me l'ha chiesto lei, abbiamo passato assieme molte giornate di ripasso alla biblioteca. A poco a poco ho così riacquistato la sua fiducia. Poco tempo fa ho marinato una settimana di lezioni perché ero raffreddato di brutto, e le è scappato di dirmi che le mancavo, che le pareva strano andare alla fac senza di me, il treno le pareva vuoto. Abbiamo un sacco di progetti di cose da fare, le ho promesso di portarla praticamente ovunque, al mare, in montagna, in discoteca, e lei attende tutto con entusiasmo. Questa settimana è stata lei a proporsi e mi ha trascinato al cinema; se c'è un passatempo che detesto è proprio il cinema, ma ciononostante è stato un bel pomeriggio. Sto tralasciando un po' dei miei doveri per starle dietro, ma non penso di sbagliare in questo, avrò tempo da vecchio per pensare ai doveri ed ho preso la salda decisione di diventare ancora più cretino e più scioperato di quanto già non sia.
Cerco di prendere tutto un po' come viene viene, senza farmi pesare la sua assenza e senza imballarmi di felicità in sua presenza, però le implicazioni si sentono lo stesso. Più il tempo che passo con lei è piacevole, più sto male quando la lascio. L'altro giorno al cinema, tanto per dirne una, è stato come se praticamente fossimo già assieme. Quando l'ho lasciata, perciò, la mia solitudine m'è apparsa con una chiarezza del tutto nuova e son tornato a casa sfibrato.
Stando così le cose, a volte mi dico che, se proprio non dovrei tagliare tutti i ponti, dovrei almeno non moltiplicare le occasioni per vederla. Poi però mi dico che quel dolore è solo il prezzo da pagare per quelle poche ore in cui posso credermi amato. E, se soffro così per una mezza giornata di finto fidanzamento, non oso pensare quanto starei male per altri motivi - lontananza, gelosia, chi più ne ha più ne metta - semmai dovessi per davvero farla innamorare.
Dietro tutto questo resta il suo rifiuto e la certezza che fra poco, un anno o due, la vita ci separerà definitivamente, il che rende impossibile la nostra storia già prima che possa iniziare. Da tutto questo mi resta solo una profonda stanchezza morale, un vero torpore che forse è ciò che più realizza il mio proposito di diventare più cretino, ed un poco di impazienza per il prossimo appuntamento. Perché la cosa buffa in tutto questo è che son già certo che di queste giornate insulse, buttate nel cesso una dietro l'altra, un giorno ne sentirò una nostalgia folle.
Ogni cosa bella o piacevole ha sempre il suo prezzo.
Noi umani sprechiamo il tempo a dannarci pensando già alla parte brutta di un rapporto, ci martoriamo la mente già prima di arrivare al traguardo sprecando quegl'attimi di beatitudine e di felicità, il fatto che ogni momento che passi con il sorriso sulle labbra è un momento prezioso e da vivere, se lei un domani si innamorerà di te, si felice, non pensare a quello che sarà o non sarà domani, vivi il momento, perchè ci sono cose che sono irripetibili.
Non temere di affrontare gli ostacoli, perchè quando arriverai a quel punto, ti renderai conto che la forza per superarli l'avevi già in te.
Io se fossi nei tuoi panni, non ci penserei, ma penserei a tutti gli instanti passati con lei serenamente.
Ma infatti faccio come dici, il tempo che passo con lei lo apprezzo molto ed accetto il male che mi fa come un alcolizzato che continua a bere pur essendo conscio del suo stato. Il fatto è che fra le cose che mi vengono da pensare nell'abbattimento che segue la separazione la più frequente è la sensazione di non aver più posto in questo campo della vita, di non aver diritto. Giusto ieri l'altro una mia amica mi chiedeva come fosse possibile che, dopo tante giornate assieme, ancora non fosse successo niente, mentre a lei col suo compagno era bastato vedersi due volte. Che rispondere se non che chi non è entrato nel gioco all'età giusta non ha la stessa faccia tosta che hanno gli altri? Mi è stato detto no, a me, e per me no è no e non un sì diversamente scandito, quindi ci vuol tempo per recuperare.
Questo è quello che ho detto. Quello che ho pensato è che non si impara ad amare a trent'anni così come non si prova il pugilato a settanta. Come rimproverare tutte quelle che mi hanno detto no - compresa l'amica che si stupiva della mia inerzia e che apparentemente scordava la ragione del suo rifiuto - perché non avevano voglia di insegnarmi tutto? Avevano tutte ragione, punto, così come avranno ancor più ragione quelle che per lo stesso motivo mi rifiuteranno in futuro. E intanto la solitudine mi rende sempre più incapace ad assorbire emozioni violente, perché cogliendo per sopravvivere le minime emozioni del quotidiano smetto di essere sensibile e divento vulnerabile. Diventerei il tipo di persona capace di fare grosse stronzate per amore, lo so. A quel punto potrei solo sperare che la forza d'urto dei miei difetti tenga ben lontane da me le donne e che l'eccesso di solitudine mi faccia arrivare all'atarassia.
La vedo un po' tragica, lo concedo. Ma non riesco più a studiare con la voracità di un tempo ed il progetto di vita che avevo scelto con passione anni fa, per il quale m'ero preparato e che sto tuttora tentando di realizzare, m'è diventato del tutto indifferente ed anzi un po' ostile. Andrei domani stesso a fare lo spazzino anche se so che fra qualche mese potrei diventare professore. Mi sembra ora che tutto sia insormontabile e che non valga la pena il cercare di sfruttare le mie facoltà, dato che ne ho perso la voglia. Anzi, a dirla tutta mi vedo già sotto un ponte o, perché no, nel fiume con le tasche piene di pietre, eppure ciò non basta a motivarmi. Credo che la carenza d'amore c'entri parecchio in tutto questo sfibramento. Vorrei dire anche a lei tutto questo, ma da che mondo è mondo non si seduce con le debolezze.
Mi ricordi molto mio padre, anche lui la pensa come te adesso.
Ma non puoi vivere nascondendoti, e prima o poi penso che l'amore beccherà anche te. D'altronde sei una persona esattamente come tutti noi, e puoi anche negarlo ma prima o poi ti innamorerai.. magari anche a 60 anni!
Ritengo che l'amore non abbia età, e uno può innamorarsi a 12 anni come a 60 anni.. ma è praticamente impossibile a parer mio non innamorarsi mai in tutta la vita.
Ed è anche vero che amare è difficile, ci vuole MOLTA testa. Devi riuscire a fare il corso anche con lei che ti distrae. E' una prova ed è difficile, ma non impossibile.. con una giusta dose di volontà puoi farcela. Esattamente come dovrò farcela io quando andrò all'università e non potrò vedere il mio ragazzo molto spesso. E' una sfida che la vita ci pone, ma bisogna dimostrare che siamo forti e le sfide non ci spaventano! ;)
E per i soldi:"Non è un problema!" Questo sarà quello che ti dirà la donna che ti amerà. Perchè stai facendo questo corso, quando l'avrai finito e lavorerai.. avrai più soldi e lei potrà avere una vita con te. Insomma aspetterà se ci terrà a te. (farà a meno di certe cose.. d'altronde l'amore comporta anche dei sacrifici)
Non tutte le donne pensano solo a divertirsi, da me se un ragazzo non ha soldi e macchina viene categoricamente scartato, ma ci sono sempre le eccezioni e non penso neanche che siano poche.
(Io e il mio ragazzo siamo un esempio di ciò che ho appena scritto)
Bon, sto per partire e andarmene a lavorare, se Dio vuole, perché pur non volendolo ho passato il concorso fra i primi classificati. Non mi hanno trasferito lontano, ma è pur sempre lontano abbastanza da dover cambiare casa e non poter tornare i fine settimana. Lei mi ha detto che verrà a trovarmi (see... Se è per questo quest'estate dovevamo fare un monte di cose assieme, ma col fatto del lavoro è da Maggio che non ci vediamo più) e che le manca prendere il treno con me, le giornate passate assieme.
A forza di grattuggiare storielle che non portano a niente son diventato refrattario a queste scemenze da adolescenti, ma un po' mancherà anche a me. Ieri son dovuto andare da solo in facoltà e anche se ero incazzato nero e stanco morto a forza di girare per uffici chiusi mi son tornati in mente molti momenti. Volevo andare in biblioteca al nostro tavolo in pellegrinaggio, ma era chiusa pure quella.
Lo lascio qui, il mazzetto di fiori immaginario. In fondo anche questo è un luogo di questa non-storia. Ecco qui di seguito quelli che avevo chiamato "Cinquantotto settenari per Ornella"
E della caramella
hai l'abito e l'attesa
d'un qualcosa di buono:
liscio e dolce il suono
di tua voce e la presa
dell'iride cangiante
è un gusto di viola
s'è color di nocciola,
promessa che s'invola
se verde ha il sembiante:
mi svela quale fiamma
divampa in te segreta,
di quale pentagramma
segui la danza inquieta,
flebile ora, amara,
che pur nell'aria chiara
di gioia lieve e rara
a te riflessa appari
in tasca alla tua vita,
lieta eppur smarrita
fra compiti ed orari,
piccola fra le tante:
eppur così importante
per me che ti ascolto,
che studio il tuo volto
cercando l'indeciso.
Forse non ho la forza
di darti un bel sorriso:
se dura è la mia scorza,
è labile la polpa:
lo so che è la mia colpa,
lo so, non ho diritto...
Eppure, come dire...
Un poco del patire,
un brano del tragitto
vorrei leggerlo assieme
a te, che più serena
vorrei sapere. Geme,
cigola l'altalena
vuota delle mie braccia
se manchi tu fra i cavi,
unica fra le uguali:
il peso dei tuoi mali
lascia qui a me, e scaccia
il nulla che cantavi:
non cerco altro piacere
che darti del conforto
se scure son le sere
e il sole si fa corto.
Il mio vissuto è liso,
ma questo poco importa:
io voglio sia risorta
la gioia sul tuo viso:
se tu me lo concedi
nel palmo della mano
ti porterò pian piano,
su questi lenti piedi
ti porterò lontano.
E' brutto dire "voglio soffrire il meno possibile". Non sempre la sofferenza porta del male, anzi ti aiuta, ti insegna e ogni volta che ne esci sei piu forte di prima e con un esperienza in più.
Per quanto riguarda il tuo no secco ad una storia, leggendo le tue parole credo che tu ti faccia "troppe seghe mentali" (passami il termine); io non ho mai visto nessuno che va a pensare anche alle spese dei goldoni, che si preoccupa della mamma oca, del cane....forse dovresti vivere la tua vita con molta più naturalezza e tranquillità, soprattutto dal punto di vista sentimentale. Ti dico questo perchè dalle tue parole sembra che tu ti voglia vietare una ragazza solo per delle paure "stupide".
La vita è una, è più breve di quanto pensiamo...fregatene e vivitela al massimo senza pensare sempre alle conseguenze o non sarai mai in pace.
In realtà prima di partire (ormai sono arrivato e insediato nel mio esilio) ho fatto in tempo a passare una serata con lei, ed è stata una cosa incredibile, da film, tutta sotto un temporale della madonna. Mi son fottuto da solo però, è stato molto più difficile partire dopo una serata così, non solo per i piedi spellati per aver ballato troppo. Ho passato una settimana a sbattermi da un posto all'altro come una merda in un tubo, al termine della quale le ho chiesto di sposarmi.
Paura eh?
In realtà le ho solo chiesto di fare il pacs, l'unione civile: dovrebbe permettermi di poter restare nelle vicinanze quando mi cambieranno di assegnazione, e a lei lo stesso dato che vuole fare il concorso come me. Subito c'è rimasta un po', poi però m'ha detto che ci penserà.
Contrordine; ho consultato gli scartafacci e secondo il regolamento, perché la nostra eventuale unione venga presa in conto, dovrei anche dimostrare, tramite il fisco, che viviamo sotto lo stesso tetto. Quindi non se ne fa niente, devo abituarmi da subito all'idea che l'anno prossimo, se mi prendono definitivamente, mi manderanno a scongelar patate al Pas de Calais.
Che palle, di nuovo non so che fare. Già qui c'è tanta figa quanta ce ne può essere per le strade di Novosibirsk alle 4 di mattina in gennaio, e la cosa mi toglie l'ubbia già di per sé... Ma che cerco a fare, se poi l'anno prossimo mi mandano via?