Ma cosa può dire al riguardo una bambina come me ?
Potrei anche raccontare la mia storia. Ma a chi interesserebbe sapere cosa ho provato in questi anni ?
Ma mi hanno sempre insegnato che non si scrive per accontentare gli altri, bensì noi stessi.
E allora eccovela la mia vita.
Siamo venuti al mondo per chissà quale motivo. Nati da un amore che probabilmente non riusciremo a vivere.
Desiderosi di diventare adulti ma intimoriti dalle problematiche che incontreremo.
Sorridiamo e ci disperiamo allo stesso momento.
Ci dicono «Siete giovani ragazzi. Divertitevi»
Ma come possiamo divertirci noi con il cuore ricucito troppe volte ?
Li guardo mentre parlano. Loro gente vissuta che crede di aver capito quello che proviamo.
Sorrido e li trovo ridicoli. Sempre pronti a sentenziare tutti. Ma mi piacerebbe vedere le loro facce se scoprissero quello che ho passato nell'ultimo anno della mia vita. Vorrei vedere i loro visi di fronte alle cicatrici che ancora sono sul mio polso. Ma che ne sanno loro. Loro che non hanno mai provato i miei stessi sentimenti. Che non hanno mai avuto voglia di morire. Parlano. Parlano. Ma non sanno cosa dicono.
Ridono di una persona che si taglia le vene. Ma cosa c'è di così divertente ?
Più volte la sera ho aperto il cassetto in camera mia. E guardando quel taglierino ho provato il desiderio di fuggire da tutto questo.
Così incidevo sulla mia pelle il dolore che provavo. Sempre più in profondità. Fino a quando un po' di sangue non gocciolava sul pavimento.
Mi sentivo bene in quel momento. Senza un valido motivo.
Forse perchè proprio da quello che loro chiamano «vita» io me ne stavo andando.