si e mamma mia! state come i carabinieri.. poi xò qNd si sono messi a parlare del ciclo tt quelle ragazze nel topic ke avevo aperto nessuno diceva niente...
abbiate lo stesso metro d giudizio...
si e mamma mia! state come i carabinieri.. poi xò qNd si sono messi a parlare del ciclo tt quelle ragazze nel topic ke avevo aperto nessuno diceva niente...
abbiate lo stesso metro d giudizio...
Personalmente sono mancata tre giorni e ancora devo controllare molti altri topic.Mi spiace se ci sono dei discontenti,ma ti ringrazio per la critica,ne prenderò atto così la prossima volta non restete delusiOriginariamente inviata da dario8866
stai andando te ora off topic...cattiva dai cmq scherzo... nn prendertela! cmq riguardava la discussione chiusa grazie a una certa wapa89.... nn t preoccupare te vai forte...Originariamente inviata da Eurasia86
stai attento che se vai troppo off topic chiude il topic e propone il tuo bannamentoOriginariamente inviata da dario8866
cmq io a sta cosa della cena c credo abbastanza...xke leonardo era un po fuori dai gangheri...
comunque tornando al topic di markina...per essere giovanni mi sembra un po affemminato quindi Leonardo Da Vinci può aver dato un interpretazione sua di come sono andati i fatti.Ricordiamo che non è una foto,ma un dipinto di secoli dopo,quindi è possibile che nella realtà ci fosse Giovanni.Chi può dirlo con certezza?
sai io invece ho sentito anche un'altra interpretazione...Penso sappiate tutti che si dice che la Gioconda in pratica sia quasi un ritratto di leonardo ... reso un pò effemminato...Originariamente inviata da Eurasia86
beh come la gioconda è possibile che giovanni sia stato dipinto in modo tale da assomigliare a leonardo...
nn ricordo dove la vidi sta notizia...
tanto per aggiungere una dimensione attuale al discorso
No anche da Westminster. Nel cast con Tom Hanks e Audrey Tautou Un parroco ferma il film sul Codice da Vinci Riprese al via al museo del Louvre. Sceneggiatura basata sul libro di Dan Brown. Accesso vietato a Saint Sulpice: quel libro ci diffama
La piramide di vetro che dà accesso al museo del Louvre (Ap)
PARIGI - Con la certezza di replicare il successo mediatico-esoterico del libro, cominciano a Parigi le riprese del «Codice da Vinci». Per due settimane, il museo del Louvre, crocevia dell’enigma, resterà aperto di notte. Si girerà sotto la piramide di vetro, alla quale lo scrittore Dan Brown attribuisce un significato satanico, per le 666 formelle (il numero del demonio) della volta, secondo i desiderata di Mitterrand. In realtà, le formelle sono 793 e non risulta che l’ex presidente francese, per quanto diabolico nella gestione del potere, avesse rapporti con gli inferi.
Poi cineprese in azione nella Grande Galleria della pittura italiana, dove viene assassinato a coltellate il curatore del Museo, Saunière,
La Monna Lisa di Leonardo da Vinci custodita nella Grande Galleria del Louvre
custode del segreto del Sacro Graal. Da quel delitto - e dalle tracce di sangue che lascia per scoprire gli enigmi di Leonardo ne la Monna Lisa e nella Vergine delle Rocce - comincia la caccia al segreto che vede impegnati lo studioso Robert Langton (l’attore Tom Hanks) e la poliziotta Sophie (Audrey Tautou), inseguiti da un implacabile ispettore francese che li ritiene responsabili del delitto.
Prodotto dalla Columbia, il film del regista americano Ron Howard crea suspense prima di essere girato e visto. E’ l’effetto moltiplicatore del libro che ha amplificato la curiosità attorno a Leonardo e il pellegrinaggio turistico sui luoghi della vicenda. Ma siccome esoterico e misterioso non vanno d’accordo con sacro e realtà, sul set sembrano aleggiare, come una maledizione, i primi ostacoli.
La chiesa di Saint Sulpice a Parigi (da Internet)
La chiesa di Saint Sulpice, teatro del secondo delitto, sarà preclusa alla lavorazione. A Parigi, si è sparsa la voce di un’opposizione dell’arcivescovo, dopo la condanna dell’opera espressa da Vaticano e Chiesa Anglicana. Ma a schierarsi contro Hollywood è il parroco, Paul Ramounet, per ragioni pratiche più che teologiche. «A Saint Sulpice vengono mezzo milione di visitatori l’anno e dopo il successo del Codice ancora di più. Celebriamo sei messe al giorno, oltre a battesimi e funerali. Non possiamo fermare tutto per un film e, per dirla tutta, i produttori non ci hanno nemmeno contattato. Forse si aspettavano la risposta. Probabilmente diremmo no a qualsiasi film, salvo che per qualche scena sulla vita del Papa. Il libro? L’ho letto in lingua inglese, molto prima che diventasse un bestseller. E’ un grande giallo che si legge con piacere. Ma è pieno di inesattezze, falsi clamorosi, discredito per la Chiesa e ingenuità».
Probabilmente la produzione ricorrerà ad una ricostruzione in
L'obelisco all'interno di Saint Sulpice (Corsera)
studio per riprodurre ciò che migliaia di turisti-lettori sono andati a indagare a Saint Sulpice, la basilica barocca, delle identiche dimensioni di Notre Dame, ricostruita secondo la leggenda sulle vestigia di un tempio dedicato alla dea egizia Iside. E, nel romanzo di Brown, Monna Lisa sarebbe l’anagramma in cui Leonardo avrebbe indicato gli dei della fertilità: Amon Isis. Un artificio per evocare la tesi centrale del libro, il matrimonio di Gesù con la Maddalena. Nella chiesa dove furono battezzati Baudelaire e il marchese de Sade non mancano suggestioni. La striscia di ottone, che l’attraversa come una lama, è il meridiano di Parigi. Il raggio di sole che penetra da una vetrata si riflette su un obelisco collocato all’estremità del meridiano, indicando il solstizio. Nel romanzo e nel film, alla base dell’obelisco c’è un’altra tappa del mistero.
L'abbazia di Westminster a Londra (Reuters)
Analogo intoppo a Londra, dove i responsabili dell’Abbazia di Westminster hanno già detto no alle riprese: «Il Codice da Vinci è un libro pericoloso e non possiamo approvare le suggestioni storiche e religiose del suo contenuto». Anche qualcuno dei protagonisti contribuisce ad ingigantire le suggestioni. «Sono superstiziosa. Fino a quando non sarò dentro il film non sarò sicura di farlo», ha detto l’attrice Audrey Tautou. Il Codice promette uno straordinario ritorno d’immagine per Parigi. Dopo i delitti, le trame e gli inseguimenti si dipanano nelle piazze e fra i monumenti più famosi. Per ognuno, Dan Brown regala una nota di leggenda finalizzata alla costruzione del giallo. Salvo che per la Tour Eiffel, dove rivela snobismo anglosassone: «In un Paese famoso per machismo e adulterio, è il simbolo nazionale perfetto: un fallo eretto, alto trecento metri». Fra sciocchezze e invenzioni, forse ci azzecca. Passare dalla fantasia alla cronaca per la verifica.
30 giugno 2005 (corriere della sera)
È vero che come libro è stato scritto in maniera commerciale, in modo di avere tante vendite, ma tutti i dati che dice sono veri, per questo la denunciato l'opus dei.
Il libri di Dan Brown mischiano verità storica e semplici supposizioni mescolate talmente bene che chiunue finisce per crederci cecamente...
io credo che efa abbia ragione!!!
però non c'è nulla di male ne4l creare un pò di mistero intorno ad un opera anche se non fosse vero, intriga comunque