Meno male che c'è qualcuno che posta una risposta intelligente e non frasi inutili per incrementare il numero dei messaggi scritti nel forum...Originariamente inviata da GePPo75
Maria nel Nuovo Testamento:
Nei vangeli sinottici:
San Luca evangelista è quello che - nel Nuovo Testamento - ne parla più diffusamente. Da lui si sa che Maria SS. viveva a Nazaret, in Galilea. Promessa sposa di Giuseppe, ricevette dall'arcangelo Gabriele l'annuncio che avrebbe partorito il Figlio di Dio "senza conoscere uomo" (Luca 1,26-38), e diede il suo sì. In ciò è considerata da tutti i cristiani modello di tutti i credenti.
Lo stesso Vangelo secondo Luca racconta la sua pronta partenza per Ain Karin, per aiutare la cugina Elisabetta, anziana, incinta di sei mesi. Da Elisabetta è chiamata "la madre del mio Signore". Maria risponde proclamando il Magnificat (Luca 1,46-55).
Trovandosi a Betlemme, in Giudea, con suo marito Giuseppe per il censimento di Augusto, partorì lì in una stalla suo figlio Gesù. Il vangelo racconta il canto degli angeli e la visita dei pastori (Luca 2,1-20).
Quando Gesù compie 12 anni Maria e Giuseppe lo portano nel tempio di Gerusalemme. Tornando a Nazaret, i genitori non trovano più Gesù e, preoccupati, tornano indietro a cercarlo. Lo ritrovano al terzo giorno nel tempio, dove Gesù sta insegnando fra i maestri. Maria è testimone della prima volta che Gesù ha coscienza di essere figlio del Padre (Luca 2,41-50).
I Vangeli ce la presentano in vari momenti vicino a Gesù nel periodo del suo ministero pubblico.
Nel primo millennio cristiano
La figura di Maria nel primo millennio del cristianesimo è stata oggetto alcune definizioni dogmatiche, comuni quindi alle Chiese orientali e occidentali, ad esempio:
Nascita verginale: il concepimento di Gesù senza padre umano, stabilito nel concilio di Nicea, come riportato nel vangelo di Matteo cap 1, 24-25:
E Giuseppe, destatosi dal sonno, fece come l'angelo del Signore gli aveva comandato e prese con sé sua moglie; ma egli non la conobbe, finché ella ebbe partorito il suo figlio primogenito, al quale pose nome Gesú.[1].
Theotokos ("Madre di Dio"): titolo dato al concilio di Efeso: è un'affermazione che voleva sottolineare, nella mente di quel concilio, la divinità di Cristo suo figlio: Gesù è Dio - dice il concilio di Efeso - allora possiamo chiamare Maria SS. "Madre di Dio".
Verginità perpetua: dopo la nascita di Gesù, Maria SS. non ha avuto altri figli, rimanendo sempre vergine prima, dopo e durante il parto (II concilio di Costantinopoli, anno 553).
L'affermazione sulla verginità perpetua ha suscitato e suscita varie prese di posizione a causa di un dogma che nella stessa chiesa cristiana suscitò profonde controversie, oltre al fatto che nei vangeli sono citati i fratelli di Gesù. Nella voce relativa è possibile confrontare le tesi di coloro secondo i quali con fratelli:
ci si riferisce ai fratelli carnali di Gesù (parte del mondo protestante, ma non Lutero e Calvino), nati da Maria; coerentemente con il fatto che il Nuovo Testamento è stato scritto in greco (lingua che distingue molto bene tra fratelli couterini e non).
si vuole indicare, secondo la mentalità semitica, l'insieme dei parenti stretti di Gesù (cattolicesimo e ortodossia) quindi non esiste contrasto con il Nuovo Testamento.
Nella Chiesa cattolica
I Cattolici si rivolgono a lei con molti titoli. In Italia viene normalmente chiamata Madonna (dal latino mea domina = mia signora).
Fra le preghiere che le vengono rivolte la più comune è l'Ave Maria, cioè viene ripetuto con alcune aggiunte quello che fu, secondo il vangelo di Luca, il saluto dell'angelo al momento dell'annunciazione. Il magistero cattolico ha definito altri dogmi che la riguardano:
l'Immacolata Concezione (nel 1854). (Maria è considerata priva del peccato originale fin dal concepimento). La definizione dogmatica pose fine ad una controversia che si era sviluppata a partire dal medioevo nella Chiesa latina.
l'Assunzione (nel 1950). Maria è considerata aver partecipato anticipatamente della resurrezione che sarà di tutti i cristiani alla fine dei tempi.
Al momento della sua morte, afferma il dogma proclamato dal papa Pio XII il 1° novembre 1950, la Vergine Maria venne trasportata, anima e corpo, in Cielo (venne "assunta", ricevuta, in Cielo).
Pertanto al momento della conclusione della sua vita, momento chiamato anche "Dormizione", essa ricominciò subito a vivere, con il suo corpo risorto, nel Paradiso, accanto a suo Figlio Gesù. A Gerusalemme vi sono due luoghi che la tradizione collega alla sua morte: la chiesa della Dormizione, sul monte Sion, posta nel luogo in cui Maria sarebbe morta, e la chiesa della Tomba di Maria, nella valle del Cedron, dove gli apostoli avrebbero deposto il suo corpo, per poi ritrovare la tomba vuota. Secondo un'altra tradizione, invece, Maria avrebbe seguito l'apostolo Giovanni a Efeso e lì sarebbe morta.
La definizione di questo dogma non fu causata da una controversia, ma sanzionò una credenza che era già diffusa nel primo millennio, ed infatti essa è ritenuta anche nelle Chiese ortodosse (la cosiddetta dormizione di Maria), pur senza essere da esse definita come dogma.
Nell'Islam
I Musulmani venerano Maria e credono nella sua verginità, testimoniata nella Sura XIX del Corano, senza però considerarla Madre di Dio perché Gesù è per loro solo un profeta, il maggiore e l'ultimo prima di Maometto. Comunque, nel Corano la figura di Maria (Maryam) è preminente su tutte le altre figure femminili e viene citata molte volte; è anche l'unica donna citata nel Corano con un nome proprio. I musulmani la chiamano anche Sayyida, che vuol dire "Signora, Padrona" e corrisponde pressappoco al termine cristiano "Madonna
Mitologia mariana
Il Santo Graal
La figura di Maria di Nazareth è stata anche legata al tema medioevale soprattutto ma che arriva per vie esoteriche sino ai giorni nostri del Santo Graal.
Secondo alcune notizie riportate da alcuni autori che si sono occupati di investigare sulle leggende legate al Santo Graal esisterebbe una versione delle vicende legate a Maria di Nazareth che differiscono notevolmente da quella più conosciuta che vedono la madre di Gesù proseguire la sua esistenza accanto a Giovanni apostolo ed evangelista dopo la morte in croce del figlio. Queste versioni sosterrebbero infatti che chi era alla croce, e a chi è stata affidata la madre e anche chi era vicino a Gesù alla ultima cena non era Giovanni ma Giuseppe d'Arimatea che risulterebbe essere il fratello più anziano di Gesù e figlio di Maria che in seguito la condusse con sè in Gran Bretagna nel Galles. Questi sarebbe anche quello stesso Giuseppe d'Arimatea che si sarebbe incaricato della sepoltura di Gesù.
Secondo questa versione il calice, recipiente, contenitore tramandato nei secoli con il nome misterioso di Santo Graal altro non sarebbe che la madre di Gesù, Maria di Nazareth la quale i sostenitori di questa particolare versione del mito, nel Galles sarebbe morta e sepolta.
In questa versione del mito del Graal Maria assume le vesti oltre che di madre di figura di grande statura teologica formatasi al pensiero religioso ebraico per tradizione famigliare essendo figlia di Anna profetessa del tempio e di un sommo sacerdote ed essendo essa vissuta e cresciuta al tempio sin da bambina.
Gli autori che riportano queste versioni del mito del Graal ritengono tra l'altro che sia alquanto probabile che Gesù prima di iniziare la sua vita pubblica così come è riportata nei vangeli abbia avuto anche una formazione religiosa proprio nel monastero di Qumram.
Tratto da "wikipedia"