No, non pensate sia qualcosa di piacevole. Il sogno di cui intendo parlare è orrendo.
Ho sognato che durante uno scontro di boxe (già questo è parecchio strano) che si è trasformato in una lotta all'ultimo sangue (e per un non violento è tutto dire) il mio avversario abbia estratto un coltello, il tipico coltello da rapinatore seriale da telefilm americano alla CSI.
Sarebbe stato tutto rose e fiori se lo scontro si fosse risolto con l'epica vittoria del giovane atleta senza speranze, piccolo e indifeso che grazie al Fato misericordioso annienta il possente, violento e criminoso nemico del bene, portatore di oscurità e ingiustizia.
Invece no, mi ha accoltellato nello stomaco per ben due volte, portandomi alla morte.
Niente di sconvolgente fin qui.
Tuttavia questo sogno mi ha angosciato parecchio, togliendomi il sonno rimanente. Per fortuna il Sole era già sorto.
Perché?
Semplice:
1. In genere, quando in un sogno sto per morire, sto per essere violentato o subire danno eventuali, mi sveglio prima ancora che il peggio accada. Stavolta invece ho sentito accuratamente il pugnale infilzarmi e il sangue caldo scorrere sulla mia pancia e sulla mano (con annessa processione di amici e parenti che venivano a osservarmi piangendo).
2. Era realistico, porca miseria. Mi sembrava di morire, perdere le forze. Sentivo dolore, sentivo il sangue che usciva, mi sentivo come quando dono il sangue, ma con un dolore lancinante allo stomaco.
3. Quando ero steso a terra a fissare i volti attoniti che mi guardavano, non avevo paura, ma ero curioso. Di cosa? Di sapere cosa c'è dopo.
Possibile che la morte, in quel momento, non mi abbia spaventato? Possibile che il mio pensiero era vedere cosa ci fosse dall'altra parte? Possibile che avessi anche fretta di saperlo?
Devo ammettere che al risveglio mi sentivo quasi un vuoto, un po' deluso per quello che ho visto aprendo gli occhi.
Come ci si dovrebbe sentire, secondo voi?
E' normale il mio atteggiamento?