e un'altra ricerca indica che la qualità della vita sessuale incide sulla salute femminile
MILANO - Due buone notizie legate alla sfera sessuale arrivano da altrettanti studi, uno dell’Università della California e l’altro da un team australiano. In base al primo, pubblicato sulla rivista «Proceedings of the Royal Society», il solo fatto che un uomo si trovi davanti ad una donna attraente ne provocherebbe un momentaneo incremento dei livelli di testosterone e cortisolo, due ormoni generalmente associati a uno stato di benessere, mentre andarsene in giro con persone dello stesso sesso avrebbe l’effetto opposto. In altre parole, meglio flirtare con una donna appena conosciuta che fare bisboccia al bar con gli amici.
IL PRIMO STUDIO - E per dimostrarlo gli studiosi americani hanno testato 149 studenti di sesso maschile fra i 18 e i 24 anni: un terzo è stato messo a confronto con un ricercatore uomo di 25 anni, mentre il resto è stato posto di fronte a un gruppo di giovani studentesse di età compresa fra i 18 e i 22 anni. Dopo cinque minuti, ai ragazzi è stato chiesto di dare un voto da 1 a 7 alle ragazze e la media è stata un ragguardevole 5.83. In un successivo lasso di tempo racchiuso fra i 20 e i 40 minuti è stato poi preso loro un campione di saliva (in precedenza la bocca era stata risciacquata con del collutorio) per misurarne i livelli ormonali e i risultati sono stati sorprendenti: il testosterone è schizzato ad un +14% e il cortisolo addirittura a +48, mentre trascorrere lo stesso lasso di tempo con un uomo (il primo gruppo di esaminati) ha fatto scendere i due livelli rispettivamente del 2 e del 7%.
LA SPIEGAZIONE NEUROENDOCRINOLOGICA - Un processo analogo a quanto avviene negli animali, come hanno rilevato il professor James Roney e i colleghi americani che hanno condotto lo studio, e come ci conferma la dottoressa Alessandra Graziottin, Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica dell’HSR Resnati e Professore A.C. della Scuola di Specializzazione in Ginecologia Ostetricia dell’Università di Firenze. «La presenza di una femmina fertile attiva due meccanismi: quello arcaico dell’accoppiamento e quello genitale. Il primo, presente anche negli animali, prende il via dalla stimolazione visiva ed olfattiva che si collega alla produzione di testosterone che aumenta la via dopaminergica che media tutti i comportamenti appetitivi. Ovvero, l’oggetto del desiderio attiva il meccanismo arcaico della riproduzione che spinge il maschio ad andare alla conquista della femmina e, più in generale, ad assumere una condizione dominante nei confronti della vita, perché con il testosterone aumenta anche la serotonina, che spinge ad avere un rapporto più positivo con gli altri. Il secondo meccanismo che viene stimolato è, invece, quello genitale: il testosterone facilita e potenzia l’azione dell’ossido nitrico, che è la sostanza che determina la vasodilatazione dei corpi carnosi del pene, facilitando così l’erezione. In pratica, ogni volta che un maschio si trova davanti una femmina fertile è come se tutto il suo organismo si preparasse ad un incontro sessuale». Una visione sulla quale concorda anche la dottoressa Leslie Knapp, antropologa dell’Università di Cambridge, che al «Daily Telegraph» ha spiegato come i risultati dello studio americano siano legati all’evoluzione e alla competizione che si scatena fra i maschi alla vista di una femmina. «Gira tutto attorno al sesso. L’aumento di testosterone potenzia la prestazione sessuale, mentre il cortisolo aiuta a concentrare l’energia e a tenere sotto controllo l’ansia».
PER LE DONNE CONTA «COME» PIÙ CHE «QUANTO» - Ma alle donne non interessa il numero di «prestazioni» maschili bensì come le suddette vengono eseguite. Ovvero, conta il «come» e non il «quante volte». Questo, almeno, è quello che emerge dalla seconda ricerca, pubblicata dal Journal of Sexual Medicine, secondo la quale l’orgasmo femminile rende le donne molto più vitali e le fa ammalare meno, e questo particolare stato di grazia non sarebbe determinato dalla frequenza dei rapporti ma dalla loro qualità. Tradotto: non sempre le donne che si sono definite «insoddisfatte a letto» sono quelle che facevano meno sesso. «In questo caso, il responsabile è l’ossitocina – ha commentato ancora la dottoressa Graziottin – che è un neurormone prodotto dall’ipofisi che aumenta nel sangue in coincidenza dell’orgasmo o quando il bambino succhia il seno materno. L’ossitocina è, quindi, fondamentale per mediare a varie funzioni: è colei che garantisce un generale stato di benessere post orgasmo; è sempre lei che “scrive” nel cervello chi è la persona che ci ha reso felici in quel momento, aumentandone così il nostro attaccamento nei suoi confronti; ed è ancora lei che aumenta i ricettori tessutali per estrogeno e progesterone e che diminuisce al tempo stesso la pressione del sangue, rilassando la muscolatura».
IL SECONDO STUDIO - Per portare a termine la loro ricerca, gli studiosi australiani hanno analizzato i comportamenti di 295 donne fra i 20 e i 65 anni, con una frequenza sessuale superiore alle due volte mensili. «Volevamo studiare i legami fra la soddisfazione sessuale e il benessere femminile – ha spiegato sempre al Daily Telegraph la dottoressa Sonia Davison del Women’s Health Program della Monash University – e vedere se esistevano delle differenze fra la pre e la post menopausa. Abbiamo così scoperto che le donne sessualmente insoddisfatte stavano peggio delle altre e avevano anche una minor vitalità». Ma non è la frequenza dei rapporti ad incidere quanto, piuttosto, le modalità dell’atto stesso. Ovvero, la qualità del rapporto sessuale. «Questo dato è emblematico – ha sottolineato la sua collega Susan Davis – perché rafforza l’idea che la frequenza dell’attività sessuale nelle donne non può essere vista come un indicatore affidabile di uno stato di benessere». Una verità che trova d’accordo la stessa dottoressa Graziottin. «Quando si raggiunge l’orgasmo – è la conclusione della sessuologa italiana - il nostro organismo è regolato dal sistema parasimpatico, che ci procura uno stato di benessere diffuso, mentre, al contrario, quando siamo stressati o arrabbiati, comanda il sistema simpatico, che aumenta l’adrenalina e l’ansia, che sono nemici della nostra vita sessuale. Ecco perché quando si fa l’amore di gusto, di frequente e bene, meglio se con la persona amata, si sta meglio e si vive anche meglio». (corriere)
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