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Le nostre poesie preferite

  1. #11
    Get behind me, Satan Mister White
    Uomo 36 anni
    Iscrizione: 21/6/2012
    Messaggi: 689
    Piaciuto: 272 volte

    Predefinito

    Non mi fù mai dato
    di vedere un animale
    in cordoglio di sè

    Un uccelletto cadrà
    morto di gelo giù dal ramo
    senza avere provato mai
    pena per sè stesso.

    Autocommiserazione di David Herbert Lawrence







    E poi Il Corvo di Edgar Allan Poe.
    A lunantica piace questo intervento

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  3. #12
    Piccolo Fiore ganja95
    Donna
    Iscrizione: 28/1/2010
    Messaggi: 921
    Piaciuto: 668 volte

    Predefinito

    Viviamo, mia Lesbia, ed amiamo,
    e i rimproveri dei vecchi pedanti
    tutti insieme non consideriamoli un soldo.
    I giorni tramontano e tornano;
    ma noi quando cade la breve luce della vita,
    dobbiamo dormire una sola interminabile notte.
    poi altri mille, poi ancora altri cento,
    poi di seguito mille, e poi di nuovo altri cento.
    Quando poi ne avremo dati migliaia,
    confonderemo le somme, per non sapere (il numero dei baci),
    e perchè nessun malvagio ci invidi,
    sapendo che esite un dono così grande di baci.

    Carme V - Catullo



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  4. #13
    Polenta Violenta Shrapnel
    Uomo 29 anni
    Iscrizione: 20/6/2012
    Messaggi: 185
    Piaciuto: 30 volte

    Predefinito

    "A trentacinque anni
    prigioniero come Villon,
    incatenato come Cervantes,
    condannato come Andrea Chenier,
    prima dell'ora dei condannati,
    come altri in altri tempi,
    su questi fogli scarabocchiati
    inizio il mio testamento.
    Per sentenza, dei miei beni terreni
    mi si vuol togliere il possesso.
    E' facile, non ho terre ne tesori
    e i miei libri, le mie visioni
    possono essere dispersi al vento:
    amore e coraggio
    non sono soggetti a processo.
    Per prima cosa lascio l'anima mia
    a Dio suo creatore,
    nè santa nè pura, lo so,
    soltanto l'anima di un peccatore.
    Possano i Santi francesi
    quelli della fiducia, dire
    egli non arrivò mai.
    A peccare contro la speranza.
    Cosa donare alla mia patria
    se ella stessa mi ha scacciato?
    Ho creduto d'averla servita
    e l'amo sempre, anche oggi.
    Essa mi ha dato il mio paese,
    e la lingua che è stata mia.
    Io non posso che lasciarle qui
    il mio corpo, in terra sconsacrata.
    E poi lascio il mio amore,
    la mia infanzia, il mio cuore,
    il ricordo dei primi giorni,
    il cristallo della più pura felicità.
    Ah! Lascio tutto ciò che amo
    il primo bacio, la freschezza,
    lascio veramente tutto me stesso,
    il meglio, se pure ve ne è.
    A te o prima immagine,
    al sorriso sulla mia culla
    alla tenerezza e al coraggio,
    alla magia dei giorni tanto belli,
    sole anche fra i singhiozzi,
    fierezza nei tempi peggiori,
    a te che non importa
    l'età del tuo bambino.
    E per te, sorella, amica mia,
    (ho passato tanto poco tempo
    lontano da te, e per tutta la vita
    i nostri cuori hanno palpitato insieme)
    quello che lascio
    sono i fienili della vecchia primavera,
    i giochi della giovinezza,
    le passeggiate da studenti.
    In mezzo alla neve gelata
    la gaiezza è soltanto tua,
    tuo il sorridere
    al di là le sbarre lontane
    tu così fiera, indomita,
    sorridente nella sfortuna,
    amica di sempre,
    sorella di gioia e di dolore.
    A te, ancora, che ho visto nascere
    quando avevo dodici anni,
    o sorellina, ti sei affacciata
    alla vita in giorni foschi.
    A te tutto ciò che abbiamo trovato,
    il disprezzo dei cuori vili,
    il silenzio che ci riunisce,
    e l'onore che non si infrange.
    O bambini miei,
    voi che non mi dimenticherete
    (e forse altri verranno dopo di me)
    voi m'avete dato quaggiù
    i vostri giuochi e i vostri abbracci,
    il vostro sonno da custodire:
    ecco vi parlo sottovoce
    e vi rendo tutte queste meraviglie.
    Ed eccomi a te, Maurice,
    fratello della mia giovinezza,
    cosa potrei donarti a te che lascio
    che non sia anche tuo?
    Parigi che ci fu cara
    Firenze che appare,
    e, con le strade brulle e rosse,
    sempre la nostra Spagna.
    Ma ecco soprattutto, fratello mio,
    il coraggio della giovinezza:
    nessun caso o disperazione,
    guarda tutto con fiducia.
    Dallo stesso destino ben mascherato
    noi desideravamo solo un disegno chiaro,
    così è stato. E niente ci ha negato
    fra i doni che poteva recarci.
    Bene o male, accettiamo il premio!
    Glielo rendo, tutto alla rinfusa.
    Ma lascio a te il meglio,
    i diciassette anni, la nuova alba,
    i colori del mattino avanzato,
    i nostri anni uguali e belli,
    i bimbi della nostra casa,
    e la nostra giovinezza immortale.
    E poi ecco i miei amici,
    a ognuno il suo ricordo,
    a voi di ieri, a voi di oggi,
    voi mi siete intorno senza scappare,
    voi accendete al mio passaggio
    il più bel fuoco dell'avvenire.
    Tendo le mani verso i vostri volti
    che mi aiutano ad essere forte.
    Caro Josè, ecco la città,
    la corte di Luigi il Grande
    Georges, per lo stato futuro,
    ecco le strade nelle campagne.
    Henry, ecco i Lungosenna,
    e i libri da sfogliare,
    e il paese delle Sirene
    che avremmo dovuto visitare.
    Ecco Natale a Vendome,
    Notre-Dame dei pellegrini.
    Il passato è stato tanto bello
    non bisogna accusare il destino.
    Fino al termine del nostro viaggio terreno,
    abbiamo sempre visto il meglio,
    la consapevolezza di noi stessi,
    la giovinezza del nostro cuore.
    E per te, amica mia,
    tanto tempo dopo la nostra adolescenza,
    non ho che strani ricordi da lasciarti:
    poche gioie, certamente, e molte pene,
    l'asilo dove cercai di proteggere la mia vita
    nel mezzo dei giorni peggiori,
    e ciò che mai si dimentica.
    A voi, fratelli di guerra,
    camerati dei fili spinati
    fedeli in ogni disavventura,
    non cessate di parlarmi.
    Ecco le nostre nevi sul campo,
    ecco le nostre speranze di esuli,
    le nostre lunghe attese,
    la nostra limpida fede.
    E voi, giovani del mio paese
    ecco le parole che abbiamo pronunciato,
    i nostri fuochi nel campo della notte,
    e le nostre tende nei boschi,
    voi lo sapete meglio di chiunque,
    ho voluto preservare la patria
    dal sangue versato, a voi dono,
    amici miei, questo sangue custodito.
    Caro Well, pilastro incrollabile,
    il popolo minuto del mercato,
    la via brulicante,
    le carrette degli ortolani,
    sono cose tue, testardo amico,
    che nell'ombra sembri indovinare,
    ciò che la fede duratura,
    malgrado l'apparenza, spera.
    E voi, ultimi arrivati,
    amici dei giorni peggiori,
    prigionieri rinchiusi dalle sbarre,
    custodite le mie ultime ore di condannato
    custodite il freddo e il fastidio:
    per chi non avrà neanche questi
    essi sono dei tesori.
    Ed io l'ho conosciuti con voi.
    Qualche ombra, qualche immagine
    ha ancora diritti a qualche briciola:
    affrettiamoci quindi nella spartizione
    prima che si compi il destino.
    Tutti coloro, uomini e donne,
    che sono entrati nel mio cammino
    possono nella notte lucente
    aspettare il mattino con me.
    Per tutti loro avevo mani traboccanti:
    esse sono ora vuote
    dei ricordi più lontani
    e del passato più commuovente.
    Non conservo da portare
    al di là della vita terrena,
    lontano dai piaceri umani,
    che quelle che furono le mie amicizie,
    solo ciò che non mi si può strappare,
    l'amore e il gusto della terra,
    il nome di quelli che vengono
    nel mio cuore nelle notti tristi;
    gli anni della mia felicità,
    la fiducia dei miei fratelli,
    e sempre il pensiero dell'onore
    e l'immagine di mia madre."

    Robert Brasillach - Testamento di un condannato

  5. #14
    Moderatrice Holly
    Donna 34 anni
    Iscrizione: 1/4/2006
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    Piaciuto: 10122 volte

    Predefinito

    Ti libero la fronte dai ghiaccioli
    che raccogliesti traversando l’alte
    nebulose; hai le penne lacerate
    dai cicloni, ti desti a soprassalti.


    Mezzodì: allunga nel riquadro il nespolo
    l’ombra nera, s’ostina in cielo un sole
    freddoloso; e l’altre ombre che scantonano
    nel vicolo non sanno che sei qui.

    E. Montale
    Difficile dire se il mondo in cui viviamo sia una realtà o un sogno.

  6. #15
    Ravenclaw Jeggi
    Donna 31 anni
    Iscrizione: 1/11/2011
    Messaggi: 3,736
    Piaciuto: 3096 volte

    Predefinito

    Non è la mia preferita, non sono una grande esperta di poesie. Però l'ho letta e mi ha colpita, quindi la posto qui.


    Non t'amo come se fossi rosa di sale, topazio
    o freccia di garofani che propagano il fuoco:
    t'amo come si amano certe cose oscure,
    segretamente, tra l'ombra e l'anima.
    T'amo come la pianta che non fiorisce e reca
    dentro di sé, nascosta, la luce di quei fiori;
    grazie al tuo amore vive oscuro nel mio corpo
    il concentrato aroma che ascese dalla terra.
    T'amo senza sapere come, né quando, né da dove,
    t'amo direttamente senza problemi né orgoglio:
    così ti amo perché non so amare altrimenti
    che così, in questo modo in cui non sono e non sei,
    così vicino che la tua mano sul mio petto è mia,
    così vicino che si chiudono i tuoi occhi col mio sonno.


    P. Neruda

  7. #16
    Moderatrice Holly
    Donna 34 anni
    Iscrizione: 1/4/2006
    Messaggi: 35,150
    Piaciuto: 10122 volte

    Predefinito

    Per vivere non voglio
    isole, palazzi, torri.
    Che grandissima allegria:
    vivere nei pronomi!
    Ora togliti i vestiti,
    i connotati, i ritratti;
    io non ti voglio così,
    travestita da altra,
    figlia sempre di qualcosa.
    Ti voglio pura, libera,
    irriducibile: tu.
    So che quando ti chiamerò
    in mezzo a tutte le genti
    del mondo,
    solo tu sarai tu.
    E quando mi chiederai
    chi è colui che ti chiama,
    colui che ti vuole sua,
    seppellirò i nomi,
    le etichette, la storia.
    Strapperò tutto ciò
    che mi gettarono addosso
    prima ancora che io nascessi.
    Poi, tornando all’eterno
    anonimo del nudo,
    della pietra, del mondo,
    ti dirò:
    “Io ti voglio, sono io”.

    (Pedro Salinas)
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    Difficile dire se il mondo in cui viviamo sia una realtà o un sogno.

  8. #17
    Overdose da FdT Fiona
    Donna 35 anni
    Iscrizione: 12/1/2011
    Messaggi: 8,589
    Piaciuto: 2979 volte

    Predefinito

    Che bel topic...

    D'impatto mi è venuta in mente questa:

    Born like this
    Into this
    As the chalk faces smile
    As Mrs. Death laughs
    As the elevators break
    As political landscapes dissolve
    As the supermarket bag boy holds a college degree
    As the oily fish spit out their oily prey
    As the sun is masked
    We are
    Born like this
    Into this
    Into these carefully mad wars
    Into the sight of broken factory windows of emptiness
    Into bars where people no longer speak to each other
    Into fist fights that end as shootings and knifings
    Born into this
    Into hospitals which are so expensive that it's cheaper to die
    Into lawyers who charge so much it's cheaper to plead guilty
    Into a country where the jails are full and the madhouses closed
    Into a place where the masses elevate fools into rich heroes
    Born into this
    Walking and living through this
    Dying because of this
    Muted because of this
    Castrated
    Debauched
    Disinherited
    Because of this
    Fooled by this
    Used by this
    Pissed on by this
    Made crazy and sick by this
    Made violent
    Made inhuman
    By this
    The heart is blackened
    The fingers reach for the throat
    The gun
    The knife
    The bomb
    The fingers reach toward an unresponsive god
    The fingers reach for the bottle
    The pill
    The powder
    We are born into this sorrowful deadliness
    We are born into a government 60 years in debt
    That soon will be unable to even pay the interest on that debt
    And the banks will burn
    Money will be useless
    There will be open and unpunished murder in the streets
    It will be guns and roving mobs
    Land will be useless
    Food will become a diminishing return
    Nuclear power will be taken over by the many
    Explosions will continually shake the earth
    Radiated robot men will stalk each other
    The rich and the chosen will watch from space platforms
    Dante's Inferno will be made to look like a children's playground
    The sun will not be seen and it will always be night
    Trees will die
    All vegetation will die
    Radiated men will eat the flesh of radiated men
    The sea will be poisoned
    The lakes and rivers will vanish
    Rain will be the new gold
    The rotting bodies of men and animals will stink in the dark wind
    The last few survivors will be overtaken by new and hideous diseases
    And the space platforms will be destroyed by attrition
    The petering out of supplies
    The natural effect of general decay
    And there will be the most beautiful silence never heard
    Born out of that.
    The sun still hidden there
    Awaiting the next chapter.

    -Dinosaria, We di C. Bukowski-

    Scavando nei tempi passati sempre d'impatto mi viene in mente questo:

    Erano i capei d'oro a l'aura sparsi
    che 'n mille dolci nodi gli avolgea,
    e l'vago lume oltra misura ardea
    di quei begli occhi, ch'or ne son sí scarsi;
    e 'l viso di pietosi color' farsi,
    non so se vero o falso, mi parea:
    i' che l'ésca amorosa al petto avea,
    qual meraviglia se di súbito arsi?
    Non era l'andar suo cosa mortale,
    ma d'angelica forma; et le parole
    sonavan altro, che pur voce humana.
    Uno spirito celeste, un vivo sole
    fu quel ch'i'vidi: et se non fosse or tale,
    piaga per allentar d'arco non sana.

    -F. Petrarca, sonetto 90-

  9. #18
    silence is sexy High Hopes.
    Donna 27 anni
    Iscrizione: 11/4/2009
    Messaggi: 511
    Piaciuto: 399 volte

    Predefinito

    Non chiederci la parola che squadri da ogni lato
    l'animo nostro informe, e a lettere di fuoco
    lo dichiari e risplenda come un croco
    perduto in mezzo a un polveroso prato.


    Ah l'uomo che se ne va sicuro,
    agli altri ed a se stesso amico,
    e l'ombra sua non cura che la canicola
    stampa sopra uno scalcinato muro!


    Non domandarci la formula che mondi possa aprirti,
    sì qualche storta sillaba e secca come un ramo.
    Codesto solo oggi possiamo dirti,
    ciò che non siamo, ciò che non vogliamo.


    (E. Montale, "Non chiederci la parola")
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  10. #19
    silence is sexy High Hopes.
    Donna 27 anni
    Iscrizione: 11/4/2009
    Messaggi: 511
    Piaciuto: 399 volte

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    Anche tu sei l'amore.
    Sei di sangue e di terra
    come gli altri. Cammini
    come chi non si stacca
    dalla porta di casa.
    Guardi come chi attende
    e non vede. Sei terra
    che dolora e che tace.
    Hai sussulti e stanchezze,
    hai parole - cammini
    in attesa. L'amore

    è il tuo sangue - non altro

    Cesare Pavese
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  11. #20
    Kakihara
    Uomo 33 anni da Bari
    Iscrizione: 12/7/2012
    Messaggi: 751
    Piaciuto: 391 volte

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    Nothing Gold Can Stay

    Nature’s first green is gold,
    Her hardest hue to hold.
    Her early leaf’s a flower;
    But only so an hour.
    Then leaf subsides to leaf.
    So Eden sank to grief,
    So dawn goes down to day.
    Nothing gold can stay.

    — Robert Frost

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