Non mi fù mai dato
di vedere un animale
in cordoglio di sè
Un uccelletto cadrà
morto di gelo giù dal ramo
senza avere provato mai
pena per sè stesso.
Autocommiserazione di David Herbert Lawrence
E poi Il Corvo di Edgar Allan Poe.
Non mi fù mai dato
di vedere un animale
in cordoglio di sè
Un uccelletto cadrà
morto di gelo giù dal ramo
senza avere provato mai
pena per sè stesso.
Autocommiserazione di David Herbert Lawrence
E poi Il Corvo di Edgar Allan Poe.
Viviamo, mia Lesbia, ed amiamo,
e i rimproveri dei vecchi pedanti
tutti insieme non consideriamoli un soldo.
I giorni tramontano e tornano;
ma noi quando cade la breve luce della vita,
dobbiamo dormire una sola interminabile notte.
poi altri mille, poi ancora altri cento,
poi di seguito mille, e poi di nuovo altri cento.
Quando poi ne avremo dati migliaia,
confonderemo le somme, per non sapere (il numero dei baci),
e perchè nessun malvagio ci invidi,
sapendo che esite un dono così grande di baci.
Carme V - Catullo
"A trentacinque anni
prigioniero come Villon,
incatenato come Cervantes,
condannato come Andrea Chenier,
prima dell'ora dei condannati,
come altri in altri tempi,
su questi fogli scarabocchiati
inizio il mio testamento.
Per sentenza, dei miei beni terreni
mi si vuol togliere il possesso.
E' facile, non ho terre ne tesori
e i miei libri, le mie visioni
possono essere dispersi al vento:
amore e coraggio
non sono soggetti a processo.
Per prima cosa lascio l'anima mia
a Dio suo creatore,
nè santa nè pura, lo so,
soltanto l'anima di un peccatore.
Possano i Santi francesi
quelli della fiducia, dire
egli non arrivò mai.
A peccare contro la speranza.
Cosa donare alla mia patria
se ella stessa mi ha scacciato?
Ho creduto d'averla servita
e l'amo sempre, anche oggi.
Essa mi ha dato il mio paese,
e la lingua che è stata mia.
Io non posso che lasciarle qui
il mio corpo, in terra sconsacrata.
E poi lascio il mio amore,
la mia infanzia, il mio cuore,
il ricordo dei primi giorni,
il cristallo della più pura felicità.
Ah! Lascio tutto ciò che amo
il primo bacio, la freschezza,
lascio veramente tutto me stesso,
il meglio, se pure ve ne è.
A te o prima immagine,
al sorriso sulla mia culla
alla tenerezza e al coraggio,
alla magia dei giorni tanto belli,
sole anche fra i singhiozzi,
fierezza nei tempi peggiori,
a te che non importa
l'età del tuo bambino.
E per te, sorella, amica mia,
(ho passato tanto poco tempo
lontano da te, e per tutta la vita
i nostri cuori hanno palpitato insieme)
quello che lascio
sono i fienili della vecchia primavera,
i giochi della giovinezza,
le passeggiate da studenti.
In mezzo alla neve gelata
la gaiezza è soltanto tua,
tuo il sorridere
al di là le sbarre lontane
tu così fiera, indomita,
sorridente nella sfortuna,
amica di sempre,
sorella di gioia e di dolore.
A te, ancora, che ho visto nascere
quando avevo dodici anni,
o sorellina, ti sei affacciata
alla vita in giorni foschi.
A te tutto ciò che abbiamo trovato,
il disprezzo dei cuori vili,
il silenzio che ci riunisce,
e l'onore che non si infrange.
O bambini miei,
voi che non mi dimenticherete
(e forse altri verranno dopo di me)
voi m'avete dato quaggiù
i vostri giuochi e i vostri abbracci,
il vostro sonno da custodire:
ecco vi parlo sottovoce
e vi rendo tutte queste meraviglie.
Ed eccomi a te, Maurice,
fratello della mia giovinezza,
cosa potrei donarti a te che lascio
che non sia anche tuo?
Parigi che ci fu cara
Firenze che appare,
e, con le strade brulle e rosse,
sempre la nostra Spagna.
Ma ecco soprattutto, fratello mio,
il coraggio della giovinezza:
nessun caso o disperazione,
guarda tutto con fiducia.
Dallo stesso destino ben mascherato
noi desideravamo solo un disegno chiaro,
così è stato. E niente ci ha negato
fra i doni che poteva recarci.
Bene o male, accettiamo il premio!
Glielo rendo, tutto alla rinfusa.
Ma lascio a te il meglio,
i diciassette anni, la nuova alba,
i colori del mattino avanzato,
i nostri anni uguali e belli,
i bimbi della nostra casa,
e la nostra giovinezza immortale.
E poi ecco i miei amici,
a ognuno il suo ricordo,
a voi di ieri, a voi di oggi,
voi mi siete intorno senza scappare,
voi accendete al mio passaggio
il più bel fuoco dell'avvenire.
Tendo le mani verso i vostri volti
che mi aiutano ad essere forte.
Caro Josè, ecco la città,
la corte di Luigi il Grande
Georges, per lo stato futuro,
ecco le strade nelle campagne.
Henry, ecco i Lungosenna,
e i libri da sfogliare,
e il paese delle Sirene
che avremmo dovuto visitare.
Ecco Natale a Vendome,
Notre-Dame dei pellegrini.
Il passato è stato tanto bello
non bisogna accusare il destino.
Fino al termine del nostro viaggio terreno,
abbiamo sempre visto il meglio,
la consapevolezza di noi stessi,
la giovinezza del nostro cuore.
E per te, amica mia,
tanto tempo dopo la nostra adolescenza,
non ho che strani ricordi da lasciarti:
poche gioie, certamente, e molte pene,
l'asilo dove cercai di proteggere la mia vita
nel mezzo dei giorni peggiori,
e ciò che mai si dimentica.
A voi, fratelli di guerra,
camerati dei fili spinati
fedeli in ogni disavventura,
non cessate di parlarmi.
Ecco le nostre nevi sul campo,
ecco le nostre speranze di esuli,
le nostre lunghe attese,
la nostra limpida fede.
E voi, giovani del mio paese
ecco le parole che abbiamo pronunciato,
i nostri fuochi nel campo della notte,
e le nostre tende nei boschi,
voi lo sapete meglio di chiunque,
ho voluto preservare la patria
dal sangue versato, a voi dono,
amici miei, questo sangue custodito.
Caro Well, pilastro incrollabile,
il popolo minuto del mercato,
la via brulicante,
le carrette degli ortolani,
sono cose tue, testardo amico,
che nell'ombra sembri indovinare,
ciò che la fede duratura,
malgrado l'apparenza, spera.
E voi, ultimi arrivati,
amici dei giorni peggiori,
prigionieri rinchiusi dalle sbarre,
custodite le mie ultime ore di condannato
custodite il freddo e il fastidio:
per chi non avrà neanche questi
essi sono dei tesori.
Ed io l'ho conosciuti con voi.
Qualche ombra, qualche immagine
ha ancora diritti a qualche briciola:
affrettiamoci quindi nella spartizione
prima che si compi il destino.
Tutti coloro, uomini e donne,
che sono entrati nel mio cammino
possono nella notte lucente
aspettare il mattino con me.
Per tutti loro avevo mani traboccanti:
esse sono ora vuote
dei ricordi più lontani
e del passato più commuovente.
Non conservo da portare
al di là della vita terrena,
lontano dai piaceri umani,
che quelle che furono le mie amicizie,
solo ciò che non mi si può strappare,
l'amore e il gusto della terra,
il nome di quelli che vengono
nel mio cuore nelle notti tristi;
gli anni della mia felicità,
la fiducia dei miei fratelli,
e sempre il pensiero dell'onore
e l'immagine di mia madre."
Robert Brasillach - Testamento di un condannato
Ti libero la fronte dai ghiaccioli
che raccogliesti traversando l’alte
nebulose; hai le penne lacerate
dai cicloni, ti desti a soprassalti.
Mezzodì: allunga nel riquadro il nespolo
l’ombra nera, s’ostina in cielo un sole
freddoloso; e l’altre ombre che scantonano
nel vicolo non sanno che sei qui.
E. Montale
Difficile dire se il mondo in cui viviamo sia una realtà o un sogno.
Non è la mia preferita, non sono una grande esperta di poesie. Però l'ho letta e mi ha colpita, quindi la posto qui.
Non t'amo come se fossi rosa di sale, topazio
o freccia di garofani che propagano il fuoco:
t'amo come si amano certe cose oscure,
segretamente, tra l'ombra e l'anima.
T'amo come la pianta che non fiorisce e reca
dentro di sé, nascosta, la luce di quei fiori;
grazie al tuo amore vive oscuro nel mio corpo
il concentrato aroma che ascese dalla terra.
T'amo senza sapere come, né quando, né da dove,
t'amo direttamente senza problemi né orgoglio:
così ti amo perché non so amare altrimenti
che così, in questo modo in cui non sono e non sei,
così vicino che la tua mano sul mio petto è mia,
così vicino che si chiudono i tuoi occhi col mio sonno.
P. Neruda
Per vivere non voglio
isole, palazzi, torri.
Che grandissima allegria:
vivere nei pronomi!
Ora togliti i vestiti,
i connotati, i ritratti;
io non ti voglio così,
travestita da altra,
figlia sempre di qualcosa.
Ti voglio pura, libera,
irriducibile: tu.
So che quando ti chiamerò
in mezzo a tutte le genti
del mondo,
solo tu sarai tu.
E quando mi chiederai
chi è colui che ti chiama,
colui che ti vuole sua,
seppellirò i nomi,
le etichette, la storia.
Strapperò tutto ciò
che mi gettarono addosso
prima ancora che io nascessi.
Poi, tornando all’eterno
anonimo del nudo,
della pietra, del mondo,
ti dirò:
“Io ti voglio, sono io”.
(Pedro Salinas)
Difficile dire se il mondo in cui viviamo sia una realtà o un sogno.
Che bel topic...
D'impatto mi è venuta in mente questa:
Born like this
Into this
As the chalk faces smile
As Mrs. Death laughs
As the elevators break
As political landscapes dissolve
As the supermarket bag boy holds a college degree
As the oily fish spit out their oily prey
As the sun is masked
We are
Born like this
Into this
Into these carefully mad wars
Into the sight of broken factory windows of emptiness
Into bars where people no longer speak to each other
Into fist fights that end as shootings and knifings
Born into this
Into hospitals which are so expensive that it's cheaper to die
Into lawyers who charge so much it's cheaper to plead guilty
Into a country where the jails are full and the madhouses closed
Into a place where the masses elevate fools into rich heroes
Born into this
Walking and living through this
Dying because of this
Muted because of this
Castrated
Debauched
Disinherited
Because of this
Fooled by this
Used by this
Pissed on by this
Made crazy and sick by this
Made violent
Made inhuman
By this
The heart is blackened
The fingers reach for the throat
The gun
The knife
The bomb
The fingers reach toward an unresponsive god
The fingers reach for the bottle
The pill
The powder
We are born into this sorrowful deadliness
We are born into a government 60 years in debt
That soon will be unable to even pay the interest on that debt
And the banks will burn
Money will be useless
There will be open and unpunished murder in the streets
It will be guns and roving mobs
Land will be useless
Food will become a diminishing return
Nuclear power will be taken over by the many
Explosions will continually shake the earth
Radiated robot men will stalk each other
The rich and the chosen will watch from space platforms
Dante's Inferno will be made to look like a children's playground
The sun will not be seen and it will always be night
Trees will die
All vegetation will die
Radiated men will eat the flesh of radiated men
The sea will be poisoned
The lakes and rivers will vanish
Rain will be the new gold
The rotting bodies of men and animals will stink in the dark wind
The last few survivors will be overtaken by new and hideous diseases
And the space platforms will be destroyed by attrition
The petering out of supplies
The natural effect of general decay
And there will be the most beautiful silence never heard
Born out of that.
The sun still hidden there
Awaiting the next chapter.
-Dinosaria, We di C. Bukowski-
Scavando nei tempi passati sempre d'impatto mi viene in mente questo:
Erano i capei d'oro a l'aura sparsi
che 'n mille dolci nodi gli avolgea,
e l'vago lume oltra misura ardea
di quei begli occhi, ch'or ne son sí scarsi;
e 'l viso di pietosi color' farsi,
non so se vero o falso, mi parea:
i' che l'ésca amorosa al petto avea,
qual meraviglia se di súbito arsi?
Non era l'andar suo cosa mortale,
ma d'angelica forma; et le parole
sonavan altro, che pur voce humana.
Uno spirito celeste, un vivo sole
fu quel ch'i'vidi: et se non fosse or tale,
piaga per allentar d'arco non sana.
-F. Petrarca, sonetto 90-
Non chiederci la parola che squadri da ogni lato
l'animo nostro informe, e a lettere di fuoco
lo dichiari e risplenda come un croco
perduto in mezzo a un polveroso prato.
Ah l'uomo che se ne va sicuro,
agli altri ed a se stesso amico,
e l'ombra sua non cura che la canicola
stampa sopra uno scalcinato muro!
Non domandarci la formula che mondi possa aprirti,
sì qualche storta sillaba e secca come un ramo.
Codesto solo oggi possiamo dirti,
ciò che non siamo, ciò che non vogliamo.
(E. Montale, "Non chiederci la parola")
Anche tu sei l'amore.
Sei di sangue e di terra
come gli altri. Cammini
come chi non si stacca
dalla porta di casa.
Guardi come chi attende
e non vede. Sei terra
che dolora e che tace.
Hai sussulti e stanchezze,
hai parole - cammini
in attesa. L'amore
è il tuo sangue - non altro
Cesare Pavese
“Nothing Gold Can Stay
Nature’s first green is gold,
Her hardest hue to hold.
Her early leaf’s a flower;
But only so an hour.
Then leaf subsides to leaf.
So Eden sank to grief,
So dawn goes down to day.
Nothing gold can stay.
— Robert Frost