Ma il fatto è che il futurismo non si limita a prescrivere di vivere la vita come un'opera d'arte, perché così facendo nei due termini della similitudine presuppone ancora una differenza fra di essi. Il futurismo significa abbattere tutte le barriere e le distinzioni fra l'arte e la vita. Implica una sorta di anarchia totale e primitiva in cui si vive in perenne espressione dell'immediatezza, e non a caso Marinetti nelle sue visioni richiama sempre ad un'umanità poco più che troglodita o si fa accompagnare al sovvertimento del mondo da un'armata di pazzi (pazzi veri liberati dai manicomi, non pazzi part-time). Egli ha bisogno di seguaci senza sovrastrutture culturali ad inibire la loro azione, a dare ad essa un senso già mediato.
In questa visione, l'arte non è comunicazione, è materializzazione dell'io dell'artista ed in quanto tale va creata per essere poi distrutta, in rinnovamento perenne; non è imitazione, è il fatto stesso. Non è necessariamente bellezza, perché anche gli istinti più beceri, scoperchiata la morale, hanno diritto a venire alla luce. E non è coerente.
Non può essere coerente, si tradirebbe da sé, dal momento che tutti i canoni sono sovvertiti ognuno è libero di creare secondo la propria intuizione; così, mentre Sant'Elia immaginava colate di cemento faraoniche ed edifici millenari, Marinetti scriveva che le città del futurismo sarebbero state mobili e provvisorie per impedire ogni sedentarietà, che sarebbero sorte per poi venir smantellate od abbandonate secondo l'estro; mentre i teorici del movimento creavano manifesti, nessuno degli artisti li metteva del tutto in pratica; ed in politica, vi fu un futurismo di estrema sinistra, oltre a quello che poi si associò al fascismo.
Ovvio, solo le sue espressioni più moderate sono realiste ed incidentalmente sono state realizzate: la musica su cui balliamo oggi non è poi tanto lontana quanto si potrebbe credere da quella immaginata dai musicisti futuristi (il sintetizzatore è una loro intuizione dopotutto), e l'architettura odierna avrebbe fatto sentire realizzato Sant'Elia o Prampolini.
Quanto alle sue sparate, ci si possono vedere due tendenze: una "realista" a chiedere mille per avere dieci, provocare per raccogliere le forze audaci, creare suggestioni, generare inquietudini; una d'ordine più ampio, ed è espressione della lotta dell'uomo contro i limiti che gli sono imposti da tutto ciò che è la concretezza attorno a lui. In questa tendenza, indipendentemente da tutti i suoi prodotti grotteschi, il futurismo non può non avere un'oggettiva, disperata bellezza