Originariamente inviata da
filosofo
Ci rifletto da anni e queste sono le conclusioni...
Mi riferisco soprattutto al contesto di sviluppo umano e relazionale: il mio bersaglio preferito è il conformismo, anzi, i conformismi.. Pure convenzioni culturali privi di una qualsivoglia base biologica..
"Questo deve fare x, questo y", ecc.
Penso che una soglia di conformismo sia inevitabile, ma deve essere un "conformismo consapevole", che non sia nè inclusivista nè esclusivista, un conformismo che riconosca e legittimi i comportamenti aconformistici (anche l'anticonformismo è una forma di conformismo. Come fa notare molto bene Martin Heidegger in Essere e tempo trattando il tema del "Si impersonale", gli anticonformisti si allontanano dalla massa come ci si allontana, quasi fosse presente una determinata procedura a cui adeguarsi). Il comportamento aconformista (a-conformismo = senza conformismo) non può essere codificato, dato che ricadrebbe nell'ottica del conformismo.
I giovani (tanto per entrare nel contesto di questo sito) spesso riflettono per schemi, commettendo un errore imperdonabile.
Lo so, sembro lapidario... devo correggere la mia veemenza