Originariamente inviata da
Eurasia
di Antonella Appiano.- Bisognerebbe portarlo sempre con sé questo “promemoria” di Vittoria Franco - docente di filosofia alla Normale di Pisa, senatrice del Pd e per lungo tempo responsabile delle Pari Opportunità per i democratici. Certo è molto di più di un “bignami” della storia delle conquiste femminili. Un mini saggio ricco e documentato da centellinare ma nello stesso tempo una lettera appassionata da leggere tutta di un fiato. Un appello intenso rivolto a tutto il mondo femminile. Quasi una chiamata alle armi. In Italia, le donne sono più brave negli studi ma faticano a occupare posti di rilievo nel mercato del lavoro. Il merito, da solo, sembra un concetto in via di estinzione, valido solo se accompagnato dalla bellezza. E assistiamo a un ritorno al sessismo ostile alle donne preparate e autorevoli che rifiutano lo stereotipo di “ornamento”.
Certo sono le ragazze a correre i rischi maggiori. Lo ha detto a
Job24.it qualche mese fa Rosa Oliva- la proto femminista che nel 1960 riuscì a far abolire dalla Corte costituzionale le discriminazioni di genere nelle cariche pubbliche- ”le più giovani danno per scontate molte cose, dimenticando la fatica per ottenere conquiste, diritti. E' facile tornare indietro se non si tiene alta la guardia”.
Ed è proprio quello che si propone di fare Vittoria Franco con libro “Care ragazze- Un promemoria”. Raccontare a chi non sa. Ricordare a chi ha dimenticato. Perché bisogna avere sempre chiara la consapevolezza che “i diritti delle donne non sono stati dati per natura ma rappresentano il frutto delle lotte di diverse generazioni. E, soprattutto, si possono anche perdere”.
Quante ragazze ignorano che fino al 1868, l’adulterio era ritenuto un reato punibile con il carcere? O che fino al 1975, la donna era sotto la tutela del marito e non aveva neppure diritto all’eredità? In Italia, prima del 1956, il marito poteva esercitare il “potere correttivo”. In parole semplici, aveva il diritto di picchiare la moglie “se sbagliava secondo la morale comune”. Molte conquiste sono recenti rispetto ad altri Paesi europei. Il divorzio è “approvato” nel 1974. L’aborto diventa legale, con la legge 194, nel 1978. E solo nel 1981, viene abolito il delitto d’onore, che prevedeva una pena limitata per il maschio che uccideva la moglie “ sorpresa in flagranza di adulterio”. L’omicidio del marito era punito però con l’ergastolo. L’elenco è lungo. Un paio di date miliari nel campo professionale. Nel 1950, la prima legge per la tutela del posto di lavoro per la lavoratrice-madre. Nel 1963, quella che vietava il licenziamento in caso di matrimonio. Forse non sole le ragazze più giovani sono ignare. Sarebbe interessante fare un sondaggio.
“Care ragazze inizia proprio così il libro- ho incontrato molte di voi nelle scuole, nelle università. Alcune consapevoli, altre sfiduciate, altre desiderose di superare ogni ostacolo pur di affermarsi. Voi siete una generazione nuova perché il mondo di oggi è un mondo diverso. Molte forme di discriminazione mutano, si mimetizzano, diventano più occulte.
“Nessun paternalismo” assicura Vittoria Franco- il promemoria è un tentativo di fare il punto, capire e ripartire. Ma è chiaro che le protagoniste devono essere loro, partendo dalle condizioni attuali. Sono loro che devono cercare parole e voce adeguate. Ribellarsi”.
In ultimo, alcune riflessioni sui nuovi spazi da conquistare, sulle cittadelle da espugnare per raggiungere davvero una “ democrazia paritaria”, cioè la condivisione dello spazio pubblico da parte dei due generi”. Se è vero, infatti, che le donne sono riuscite a conquistare diritti fondamentali, è innegabile che la società italiana esprima ancora forti resistenze maschiliste, in particolare nell'ambito della politica. E’ possibile rimuovere davvero gli ostacoli che ancora compromettono la vera parità di diritti tra uomini e donne?
Fonte: http://jobtalk.blog.ilsole24ore.com/
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Ho pensato di segnalarlo perchè si tratta di un libro per il quale non sono richieste delle conoscenze particolari, ma solo tanta voglia di capire e rispolverare un po di quella storia finora interamente scritta dal punto di vista maschile. Io lo comprerò, buona lettura!