Manrico muore alla fine, e sembra una specie di martire insieme a Francesca; e non ci vedo niente di che essere martiri perchè da quello che il film lascia intendere è una delle teste calde brigatiste o presunte tali che in Italia hanno sempre combinato casini sulla pelle della gente.
Allo stesso modo l'idea che si ha dei fascisti è che siano dei poveri esaltati rincoglioniti, mentre i comunisti si vedono in una luce di quasi favore popolare, un idealistica contrapposizione all'antiliberalismo degli squadristi del fascio che picchiano, incendiano, e ragionano come dei robot. Stronzate insomma, e non basta l'episodio di Germano che alla fine fa capire come la politica in certe cose non abbia molto a che vedere, per togliere quel saporaccio di sottile mentalità sinistroide che nel film si sente.
Che dirti, è la tua sensazione... io temo che ci sia da parte tua un pizzico di pregiudizio e di faziosità che ti fa malgiudicare la descrizione di come andavano le cose a quell'epoca.
Non mi sembra che la figura di Marrico, che rappresenta l'estremista di sinistra tipo, ne esca bene dal film: è uno stronzo di prima categoria, per come si comporta con la ragazza, per come si comporta col figlio, per come si comporta con il fratello... trascura gli affetti più importanti per - come dici tu - fare il bombarolo sulla pelle di chissà chi...
Se questo è esaltare l'estrema sinistra...