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Dean Corso, esperto di libri antichi, è assunto dal collezionista Boris Balkan, studioso di occultismo, che possiede una copia del volume Le nove porte del regno delle tenebre (1666), scampata ai roghi dell'Inquisizione. Ne esistono altre due e sospetta che una delle tre sia falsa. Quale? Il viaggio-inchiesta che porta Corso da New York in Europa è funestato da segni inquietanti e morti misteriose. Dal romanzo El Club Dumas (1993) di Arturo Pérez-Reverte, adattato con Enrique Urbizu e John Brownjohn, è derivato un film polanskiano a 18 carati anche se forse non uno dei più significativi. Storia di una investigazione (forse l'unica sullo schermo) imperniata su un libro e impregnata di soprannaturale, è un film laico sulla falsità delle apparenze e delle credenze (come credere a un diavolo in jeans e scarpe da ginnastica che ha il bel volto da sfinge di E. Seigner?) che non si preoccupa più di tanto di prendere le distanze dalla sua materia perché “preferisce la reticenza, l'affidarsi all'intelligenza dello sguardo più che alla visione” (Giorgio Cremonini). Tranne che nel debole finale, la costruzione narrativa è ingegnosa.
Lo avete visto? che ne pensate?