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Robert De Niro in "Manuale d'amore 3"

  1. #1
    ... SteekHutzee
    Uomo 36 anni
    Iscrizione: 19/7/2008
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    Piaciuto: 100 volte

    Predefinito Robert De Niro in "Manuale d'amore 3"

    La notizia è oggi ufficiale: a 36 anni da Novecento di Bertolucci, girato per due anni a Parma, dove ritirò in un'osteria il suo Oscar di terracotta vinto per il secondo Padrino, Robert De Niro ha accettato di prendere parte a un nuovo film italiano che sarà il terzo Manuale d'amore di Giovanni Veronesi che conferma per la prima volta le indiscrezioni di Variety. Dice Cenerentola che le favole si avverano e i sogni son desideri. Il regista: «Ho lavorato con idoli come David Bowie e Carlo Verdone, che mi ha dato la sua fiducia e mi ha colpito al cuore. Ora De Niro: stavolta è un grande attore che viene a trovarci a casa, parlando la nostra lingua».
    Infatti De Niro sta studiando l'italiano con perfezionismo tipico da Actor's Studio, come quando ha imparato a boxare e suonare la tromba: è una delle sue sfide dicono il regista e Aurelio De Laurentiis che produce il film col figlio Luigi ed è stato il tessitore di questo exploit.
    «Ci voleva un colpo grosso - dice il producer dei cinepanettoni - anche perché oggi i sessantenni sono ringiovaniti, vanno al cinema e i nostri manuali si rivolgono a tutte le età dall'adolescenza in poi perché le combinazioni degli affetti sono chiare in ogni stagione della vita». La terza puntata della saga sentimentale di Veronesi sarà divisa in tre capitoli, secondo le tre età dell'amore: giovinezza, maturità e... oltre. Al divo Bob, che ha superato i 65 ma non ha ancora 70 anni, spetta di diritto la dizione «oltre». Spiega Veronesi che «il suo ruolo è quello di un professore di storia dell'arte che finalmente arriva da Boston a Roma, la città che ha sempre amato, studiato e insegnato ai ragazzi. Qui rivive un pezzo di giovinezza naturalmente incontrando una donna ancora top secret. Ma è imbarazzato, deve riacquistare i tempi e i ritmi giusti per l'amore, si deve rimettere in moto».
    Quasi un patto faustiano. Come lo avete convinto?
    «Ha letto il copione, ha visto i film di Giovanni ed ha accettato». No problem. A costo sindacale? «Non proprio», dice De Laurentiis. Costa come un giocatore di calcio? «Per noi direi fantacalcio, ma dobbiamo entrare in orbita internazionale, la prossima volta può essere Clooney, chissà. La situazione è pesante in Italia e gli aiuti non bastano più. In fondo questo manuale d'amore ha possibilità infinite e la saga continua».

    «Gli è piaciuto assai questo professore autunnale - sostiene Veronesi - perché lui, abituato agli psicotici e ai folli, si è trovato finalmente un ruolo rilassato e calmo, cui viene permesso di rivivere un pezzo di vita perduta con una malinconia che è però anche divertente perché riacquistare la giovinezza non è mai troppo semplice».
    Genere? «Diabolicamente romantico, lui e una bella donna. Un personaggio dolce, tenero, che ha messo via l'armatura della seduzione ma è costretto indossarla di nuovo, forse gli sta stretta, è un po' goffo, insomma ha un residuo di pena da scontare, ma dentro è un leone».
    Inutile chiedere della partner: troppo giovane? «Non sarà la Chiatti». Il toro scatenato, il taxi driver, il divo amato da molte generazioni ha accettato, come da manuale d'amore, senza capricci da rock star, senza scendiletto di leopardo, a parità di cestini pausa pranzo («che sono pessimi in tutto il mondo», dice il regista) ma stando come gli altri nel cast.


    Figurarsi se ha voluto il final cut, figurarsi se De Laurentiis glielo avrebbe concesso: «Ma il suo episodio, l'ultimo, sarà come gli altri, la cosa bella è che lui si rimette in gioco e recita in una lingua non sua», dice Veronesi che ama soprattutto De Niro quando lavora con Scorsese («un'alchimia particolarissima»), regista con cui tornerà dopo il film in Italia, paese dove ha girato anche alcune sequenze veneziane di C'era una volta in America di Leone che è stato realizzato quasi tutto in Usa.
    Sulla serietà di un attore molto nuovayorkese che è anche autore, producer, organizzatore culturale, Aurelio De Laurentiis non ha dubbi: «Ci siamo visti per caso da me un anno fa, poi ci siamo rincontrati di recente a Taormina e ci siamo accordati, ora viene a Roma per la prova costumi, gireremo a fine settembre nella nostra città e anche due giorni a Salina. Ho trattato con i suoi tre angeli custodi: il manager, un avvocato e il suo agente, senza intoppi, senza strattonare nessuno. Del resto anche Danny de Vito l'ho convinto con una cena, il nostro ufficio di Los Angeles fa il resto. Ci vogliamo allontanare da film unicamente italiani, infatti trattiamo temi universali come l'amore. De Niro ci aiuterà a diffondere il nostro cinema fuori dall'Italia. Il suo entusiasmo, anche nello studio della lingua - solo i suoi pensieri restano in inglese come nei fumetti con le nuvolette - mi fa capire che è uno che ha voglia di buttarsi nella mischia: il cinema è sempre una questione di storie e di costi, il resto non conta».
    Ma Veronesi come si sente: farfalle nello stomaco? «Sono molto emozionato, ma la prova mi spinge in avanti senza bloccarmi, è propositiva: alla fine un regista deve andare a caccia proprio di queste emozioni e delle persone che stima per lavorare. Il sogno si è avverato. Vuol dire che quando un ciak va bene lo urlerò ma quando non va bene lo dirò sottovoce in toscano stretto»

    «De Niro, un divo romantico per il terzo Manuale d'amore» - Corriere della Sera

    Radio Monte Carlo TV - De Laurentis: "De Niro? L'italiano lo studia cosi'..."

    bha... non so che pensare... un mito che si mette a fare sti film...


  2. #2
    Wowbagger Jo Constantine
    Uomo 35 anni da Roma
    Iscrizione: 29/1/2009
    Messaggi: 31,903
    Piaciuto: 9037 volte

    Predefinito

    Sarà una merda e de niro verrà comunque doppiato...

  3. #3
    Dovahkiin
    Utente cancellato

    Predefinito

    Sì ma cavolo, se aveva il mututo da pagare ci pensavo io -.-

  4. #4
    Vincent
    Ospite

    Predefinito

    Quote Originariamente inviata da Jo Constantine Visualizza il messaggio
    Sarà una merda e de niro verrà comunque doppiato...
    Giusto. E tra l'altro qualsiasi doppiatore non sarà mai come Ferruccio Amendola quindi a maggior ragione...

  5. #5
    Cal Lightman
    Ospite

    Predefinito

    Qualsiasi lavoro va bene quando c'è da portare il pane in casa

    (non sapevo dell'oscar di terracotta)

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