Chi ha ucciso Castruccio Castracani (è un puro caso di omonimia) detto Fifì?
Pim! Pum! Pam! tre spari secchi - e Castruccio Castracani detto Fifì cadde a terra. Riverso sul pavimento. Per un attimo rimase indeciso se cadere riverso o bocconi ma il suo diploma di ragioniere non gli parve all’altezza e optò per la prima soluzione. La decisione fu rapida: in gioventù era stato un optometrista a ostacoli di fama nazionale.
Giaceva lì per terra con un foro nella nuca, uno nel torace e un terzo nel fondoschiena. Il classico colpo di culo.
Chi l’aveva fatto secco? e perché? e perché proprio quel giorno - o6-06-06, manco fosse il centralino del Comune di Roma?
E che ne so, io? Mica sono un investigatore, io: sono un idraulico, io. E se ‘stasera sono qui, perché mi chiamò il sciur Fifì (io c’entro niente nemmeno con la rima baciata: me non mi piacciono quelle baciate, perché le baciano tutti). So quello che sapete anche voi, perché l’ho appena letto sopra.
Mi aveva chiamato perché perdeva il rubinetto e non poteva comperarne ogni volta uno nuovo. Gli ho chiesto se aveva provato all’ufficio oggetti smarriti; mi ha risposto: fe quello che fcrive penfa di fare i foldi con quefte vecchiffime cazzate, mi fa che perde tempo.
“Bene - ho risposto io - verrà a cercarmi anche lui”.
Il povero sciur Fifì l’avevo conosciuto al circolo del golf: erano disperati perché perdevano pallime una appresso all’altra (bella, neh? Faccio i corsi notturni col CEPU, io). Pota gli ho detto io c’avete qui una pista che è piena di buchi.
Mi hanno guardato come si guarda un Prodi che dice che nel mio governo regna l’armonia però io sono il presidente.
Dopo mi hanno chiesto se per la mia consulenza gli facevo la fattura. C’ho riso in faccia: sono uno moderno, io, mica ci credo alla supsrstizione. Se la facciano fare dalla Maga Magò, la fattura.
Chiamo i caramba e ci dico c’è qui un morto.
- Dove?
- Sul pavimento.
- Quando è morto?
- Spetta che celo chiedo ….. Il cadavere si avvale della facoltà di non rispondere. Come Andreotti.
- Che c’entra?
- Cosa ne so io? Quello c’entra sempre e non risponde mai.
- Qui non si fa politica: si attenga ai fatti.
- Io mi faccio i fatti miei.
- Appunto: il cadavere presenta segni di effrazione?
- Al momento non è in grado di presentare neanche ‘Lo zecchino d’oro’.
- Allora lo faccia cantare!
(Si sente in sottofonfo - vedasi alla voce mp3 – “Son morto ch’ero bambino”)
- Il morto è Francesco Guccini?
- No, sono i Nomadi
- C’era da aspettarselo che c’era lo zampino degli zingari. Ha controllato se ci sono ancora i gioielli di famiglia?
- Brigadiere, non faccio per vantarmi ma c’ho sotto una parure ….
- Cos’ha capito?!
- Fin qui niente, le domande le fa sempre lei. Come si chiama?
- Chi?
- ‘Chi’ di nome o di cognome?
- Di fatto
- Coppia?
- No, a scuola ero sempre io quello che passava
- Anche col rosso?
- No, passavo al centravanti.
- Il cadavere è un centravanti? Allora è un delitto a sfondo sessuale
- Da cosa ha capito che si trattava di un centravanti di sfondamento?
- Non mi faccia perdere il filo
- Niente paura: riparo ogni tipo di perdite, io
- Io fra un po’ perdo il posto di lavoro.
- Eh, il lupo perde il pelo, manon il vizio.
- Manon?
Sì, il socio d’affari del diavolo: il diavolo fa le pentole, Manon i coperchi.
- Questa ce la raccontavano le suore all’asilo.
- Lei era proprio destinato all’Arma, se gliela racconravano già da piccolo.
- Questo è oltraggio a un pubblico ufficiale!
- Pubblico …. pubblico … è una parola grossa: ci saranno sì e no una decina di lettori.
- Leggono anche gli mp3?
- E gli 883, i 730, i 4x4, i 16:9. Posso chiederle un favore, brigadiere? Mi arresti, perché io da solo non mi fermo più.