*La guerra di Silvio*

Dormi sepolto in un campo di grana
non e la rosa non e la banana
che ti proteggon dai togati rossi
ma son le truppe del senatur Bossi.

"Adesso che sono il presidente
voglio che assolti sian gli imputati,
che i cadaveri dei magistrati
vengano dati in pasto alla gente"

Cosi dicevi ed eri al governo:
tanti casini, una vita d'inferno.
Sempre un po' triste come chi beve
ma del potere comandi le leve.

Fermati Silvio, fermati adesso,
quelli ti fanno passare per fesso.
Dei perseguitati porti la voce:
"Chi diede la vita ebbe in cambio una croce".

Ma tu non udisti la rava e la fava
e dalla bocca perdevi la bava.
Pero coronasti la tua carriera
in un bel giorno di primavera.

E mentre sentivi girare le palle
vedesti un giudice in fondo alla valle
che infastidito dal tuo candore
ti prometteva sangue e sudore.

Ricusalo Silvio, ricusalo ora
e dopo una volta ricusalo ancora,
fino a che tu non lo vedrai esangue
scrivere 'fine' a un processo che langue.



"Se lo ricuso senza pudore
le prove sue non avran mai valore
e il tempo a me restera per godere
d'averlo preso per il sedere".

E mentre gli tiri la fregatura,
quello stravolge la procedura
e come gli USA in Normandia
manda affanculo la tua strategia.

Ti ritrovasti in un solo momento
col culo a terra senza un lamento
e la tua vita cambio da quel giorno,
senza possibilita di ritorno.

<Cesare mio all'arrembaggio!
se gli procuro un buon appannaggio,
Cesare bello, vedrai il Padreterno
ci tira fuori da questo inferno>.

Ma neanche un pirla ti stava a sentire,
dalle tue mani sfuggivan le lire,
dalla tua bocca sfugivan parole
che s'attaccavan sotto le suole.

Dormi sepolto in un campo di grane
non e la rosa, ma son le banane
che ti fan veglia dall'ombra dei fossi.
T'hanno mollato anche quelli di Bossi.