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Oscuriamo Internet come in Cina?

  1. #1
    Nerd Master
    Uomo 48 anni
    Iscrizione: 22/12/2008
    Messaggi: 2,317
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    Predefinito Oscuriamo Internet come in Cina?

    Libertà e web,
    la Rete insorge
    sull’ipotesi-censura


    Maroni: “Non faremo leggi speciali”. Ma Facebook ha già rimosso molti profili (tra cui la fan page di Gay.tv). E il popolo di Internet: “Deriva pericolosa”
    L’annuncio, pronunciato nell’aula della Camera, era subito rimbalzato in Rete. Sconvolgendola. “Il governo interverrà per porre fine a quella che è una vera e propria istigazione a delinquere attraverso Internet”. Le parole del ministro dell’Interno, Roberto Maroni, facevano pensare a una vera e propria stretta sulla libertà di espressione su Internet. Stretta che il governo considerava necessaria, dopo l’aggressione al premier Silvio Berlusconi di domenica, seguita dall’apparizione, sul web, di fan club e gruppi di sostegno dell’aggressore, Massimo Tartaglia.

    Il piano del Governo
    Oggi Maroni ha parzialmente corretto il tiro. “Non c’è nessuna intenzione di fare leggi speciali per il web”, ha detto. Certo, sarà presentato al Parlamento un piano del Governo per applicare alla Rete “gli stessi reati che si applicano per giornali e tv”. Insomma: “Se fondo un gruppo chiamato “uccidiamo Maroni”, siamo di fronte al reato di istigazione a delinquere. E se scrivo “quel tizio ha fatto bene a spaccare la testa al premier, si tratta di apologia di reato”. E ai magistrati daranno dati strumenti per rimuovere le pagine “incriminate” in 24 ore.



    La reazione della Rete
    Si tratta di idee che la Rete - considerata luogo privilegiato per la libertà d’espressione - accoglie con insofferenza. Tanto che Beppe Grillo - uno dei blogger più seguiti al mondo, non solo in Italia - definisce, senza indugi, le parole di Maroni “tentativi di intimidazione: quando la politica ha paura dei cittadini è una politica morta”. Il blogger Luca Sofri (che cura il blog Wittgenstein) fa una riflessione più ampia, difendendo la libertà di parola in Rete, ma precisando che Internet “ha una potenza quantitativa straordinaria”, non è un mezzo “neutro”. E se Franco Bernabé, amministratore delegato di telecom, ribadisce che “Internet è il regno della libertà e non della costrizione: costringerlo dentro un vincolo di tipo giuridico è una contraddizione in termini, significa non sapere cosa è internet e la sua evoluzione”, l’economista Tito Boeri (Lavoce.info) puntualizza che la Rete è un mezzo di democrazia, ma spesso viene “abusato: su questo c’è il mezzo per intervenire, bisogna impedire l’apologia di reato e l’ istigazione a delinquere ma tutto il resto è parte del dibattito culturale”. L’associazione Articolo21 ha lnciato sul suo sito una petizione per chiedere che la rete non venga imbavagliata.

    Fini: “Inutili nuove norme”
    E anche la politica, dal Presidente della Camera Gianfranco Fini (“Non vedo la necessità di norme aggiuntive, ma della corretta applicazione delle norme esistenti”) a Pierferdinando Casini (“Censurare internet? È un po’ come se si volesse impedire l’uso del telefono perché ci possono essere telefonate minatorie”) e Paolo Gentiloni (Pd), da FareFuturo (fondazione vicina a Fini) al Secolo (ex quotidiano di An) va contro l’ipotesi di Maroni.

    Facebook e gli altri
    La “stretta” però, in alcuni casi è partita ancor prima dell’arrivo di norme del governo. È il caso di Facebook, ad esempio, che ha provveduto a far sparire alcuni gruppi. “Su Facebook non è permesso promuovere o pubblicare contenuti violenti e minacciosi”, dice in una nota ufficiale il popolare social network. Ma le segnalazioni che portano all’oscuramento giungono a risultati assurdi. Ad esempio, la fan page di gay.tv, e 4 profili personali di gestori (sui 5 gestori della pagina) sono stati cancellati dal Social Network. “Gay.tv aveva decisamente condannato il gesto di Tartaglia”, scrive Gay.tv in un post che invita a far girare in Rete. “Non esistendo alcuna motivazione specifica per bloccare la visibilità di GAY.tv sul social network (ribadiamo che non è stato espresso alcun sostegno a Massimo Tartaglia), la rimozione della nostra pagina e dei nostri profili non può che configurarsi in una definizione: censura preventiva”. Sembra che il dibattito sulla libertà di espressione sia aperto, dunque. Anche se non proprio su tutta la Rete.


    fonte: http://city.corriere.it/2009/12/17/m...22341823.shtml


    --------------
    Ho come l'impressione che il detto "non condivido quello che dici ma mi batterò perchè tu possa continuare a dirlo" stia diventando un ricordo del passato.


    Qui di carne al fuoco ce n'è parecchia, forza coi commenti

  2. #2
    Scrivano Lucien
    Uomo 40 anni da Imperia
    Iscrizione: 10/10/2008
    Messaggi: 2,441
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    Predefinito

    Quote Originariamente inviata da Jekko Visualizza il messaggio
    Qui di carne al fuoco ce n'è parecchia, forza coi commenti
    Tu stai istigando alla violenza!!! Vuoi farci chiudere il forum?!?!?

    Punto I: la libertà d'espressione dev'essere totale, se qualcuno volesse inneggiare al nazismo o proporre di uccidere chicchessia dev'essere libero di farlo, sta poi alle persone dotate di raziocinio, quindi alla maggioranza, isolare le voci degli imbecilli; anche se ammetto che tale posizione può essere tacciata di essere troppo ottimista nei riguardi della natura umana.

    Punto II: chi decide che cosa è messaggio violento e apologia di reato e cosa non lo è?

  3. #3
    obo
    .
    35 anni
    Iscrizione: 23/9/2005
    Messaggi: 35,505
    Piaciuto: 122 volte

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    i parlamentari deficienti che propongono certe cose dovrebbero solamente starsene zitti e aggiornarsi perchè non hanno la più pallida idea di cosa dicono e fanno solamente figure di merda.

  4. #4
    0 1 1 2 3 5 8 13 21 34 55 Killuminato
    Uomo 42 anni da Modena
    Iscrizione: 30/9/2004
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    Se faremo come la cina pazienza, userò solo le darknet come fanno i dissidenti dei regimi....come fanno i vari "Wu Ming" cinesi. Ciò però non significa che mi farò soggiogare ma protesterò pacificamente e con i mezzi che una democrazia "dovrebbe" darti.

    La rete è uno spaccato della società reale ovvero ci sono persone buone e cattive anche lì. La paura di questi politici nei confronti della rete deriva dal fatto che questa non guarda in faccia a nessuno e li s******* appena è possibile se sbagliano. Inoltre è pressocchè gratuita e fa gola alle televisioni e ai giornali cartacei affamati di denaro.
    Infine, spaventa la possibilità di avere un contraddittorio pressocchè istantaneo...cosa che nella politica moderna italiana si sta cerando di eliminare con sutterfugi comunicativi di basso profilo come il "tifo da stadio" e gli schiamazzi per sovrapporsi agli altri.

    I modi e le leggi per condannare chi fa veramente cose negative in rete ci sono ma come sempre non c'è controllo perchè le leggi vengono fatte solo per lavarsi la coscienza sporca. Basta navigare qua e là nella rete e trovi veri malviventi, altro che coloro che sfogano il loro dissenso contro un governo, eppure questi fanno quel cavolo che vogliono.

  5. #5
    SS-Hauptsturmführer Wittmann
    Uomo 42 anni da Reggio Emilia
    Iscrizione: 21/12/2007
    Messaggi: 5,371
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    Predefinito

    Quote Originariamente inviata da Lucien Visualizza il messaggio
    Tu stai istigando alla violenza!!! Vuoi farci chiudere il forum?!?!?

    Punto I: la libertà d'espressione dev'essere totale, se qualcuno volesse inneggiare al nazismo o proporre di uccidere chicchessia dev'essere libero di farlo, sta poi alle persone dotate di raziocinio, quindi alla maggioranza, isolare le voci degli imbecilli; anche se ammetto che tale posizione può essere tacciata di essere troppo ottimista nei riguardi della natura umana.

    Punto II: chi decide che cosa è messaggio violento e apologia di reato e cosa non lo è?
    Per me bisognerebbe aspettare e sapere quale sarà di preciso la proposta, prima di scandalizzarsi e urlare al regime.
    Per esempio, già il fatto che i presupposti fondamentali siano 1)nessuna legge o reato speciale 2)controllo totale alla magistratura, sono abbastanza rassicuranti.
    Se in sostanza si sta solo cercando un modo per poter applicare e far rispettare concretamente leggi (e reati) già esistenti, che al momento trovano in internet una specie di scudo, o buco nero in cui tutti possono fare tutto e nessuno è responsabile, non ci vedo niente di male (in principio).

    Per quanto riguarda i tuoi punti:
    1) non è vero, e già al momento non è così: apologia del fascismo, di reato, istigazione a delinquere, calunnia, diffamazione, ecc., ci sono già molti reati che riguardano la sfera dell'espressione, quindi non c'è nessuna novità e niente di cui scandalizzarsi. Inoltre, nessuna libertà o diritto è mai illimitata, se non altro perchè deve finire dove inizia la libertà e il diritto degli altri. E perchè se dico una certa cosa (che rientri in uno di questi reati) sono incriminabile, se la scrivo su carta idem, se la scrivo su internet no?
    2) mi pare di aver capito che tutto sarebbe di competenza esclusiva della magistratura; anche qua nessuna novità, dal momento che anche ora è la magistratura a decidere cosa è apologia o no, cosa è istigazione a delinquere, ecc.
    Se si tratta solo di adeguare il codice a situazioni "nuove", regolando aspetti pratici e applicativi (per dire, chi è competente ad agire? quale procura? chi sono i responsabili? che cosa si può fare per i messaggi, pagine, siti, incriminati?), non vedo nessun problema in linea di principio.

    Milano - Nessun reato speciale, né interventi censori da parte del Governo sul web: quello che il ministro dell’Interno Roberto Maroni intende portare all’esame del Cdm di domani è un provvedimento che "consenta alla magistratura di rimuovere dal web le pagine in cui la magistratura stessa, e non il Governo, ravvisi un reato ad esempio di apologia o di istigazione". È lo stesso titolare del Viminale a spiegare ai giornalisti in Transatlantico la sua proposta, che Maroni oggi pomeriggio illustrerà anche al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
    No ai reati speciali Maroni respinge le polemiche di questi giorni: "Ho letto cose stravaganti sui giornali". E assicura che il governo non pensa a "nessuna legge speciale per il web, nè a reati specifici, nè a un intervento censorio da parte del Governo, come pure aveva proposto il capogruppo dell’Udc in Senato che affidava questa valutazione al ministero dell’Interno". Il titolare del Viminale spiega che "lavoriamo per dare alla magistratura gli strumenti per rimuovere dal web le pagine su cui sia stato commesso un reato". Ma appunto "è la magistratura ad accertare se sia stato commesso un reato, e non il governo. E si tratta di reati ordinari, già previsti dall’ordinamento. Il problema è che se il reato viene commesso sul web rimane permanente, non come quando viene commesso in una trasmissione tv o su un giornale. Ora la magistratura può trovare il colpevole, ma non ha strumenti per far cessare il delitto". E per il ministro "è tecnicamente possibile rimuovere la parte specifica con il reato, senza chiudere i siti". Sempre in questa direzione, Maroni proporrà un «gruppo permanente di lavoro tra il governo e gli operatori della rete per arrivare a prevenire questi comportamenti". L’obiettivo "è un codice etico di autoregolamentazione: ho già registrato interesse da parte di interlocutori importanti".

  6. #6
    Dovahkiin
    Utente cancellato

    Predefinito

    Il testo integrale delle norme si può avere?

  7. #7
    SS-Hauptsturmführer Wittmann
    Uomo 42 anni da Reggio Emilia
    Iscrizione: 21/12/2007
    Messaggi: 5,371
    Piaciuto: 799 volte

    Predefinito

    Credo che ancora non ci sia, non è stato ancora presentato nemmeno il disegno di legge, per quello dicevo che parlare di censura cinese è...mmh, prematuro, e maroni ha ragione a parlare di allarmi stravaganti..

    Maroni: «Contro i reati sul web daremo più strumenti ai magistrati» - Corriere della Sera

    REATI - Maroni spiega che «sulla Rete devono applicarsi gli stessi reati che si applicano per giornali e tv». «Il problema - prosegue il ministro - non è evitare che ci siano gli insulti: questa è una regola di buon senso, ma non può essere lo Stato a impedirlo. Noi vogliamo che si evitino i reati. La libertà di espressione e quella di manifestazione del pensiero devono essere garantite - ribadisce Maroni - ma se un utente fonda un gruppo chiamato "uccidiamo Maroni", ci troviamo davanti al reato di istigazione a delinquere. E se scrivo "quel tizio ha fatto bene a spaccare la testa al premier" può ravvisarsi l'apologia di reato».

    GLI STRUMENTI - Nessuna censura, assicura, «perché il compito di investigare va attribuito alla magistratura e non al governo». E quindi? Quali saranno le misure che presenterà al Consiglio dei ministri? «Metteremo a disposizione della magistratura gli strumenti che consentano di imporre all'autore del reato, una volta identificato, di rimuovere la pagina entro 24-48 ore. Se non lo fa, scatterà una sanzione. Successivamente, il magistrato potrà ordinare al gestore del servizio di rimuovere la pagina in questione. Non una semplice richiesta, ma un ordine della magistratura italiana. Nei casi più gravi, per siti che incitano alla pedofilia o al terrorismo, la magistratura potrà anche avere il potere di impedirne l'accesso. Perché finché la pagina rimane in Rete, il reato persiste. Ovviamente contro tutti questi provvedimenti sarà possibile il ricorso in appello al Tribunale della libertà. Nessun nuovo reato, nessuna legge speciale». Maroni annuncia poi l'intenzione di creare, presso il ministero per lo Sviluppo Economico, «un gruppo di lavoro permanente con i gestori per arrivare a un codice di autodisciplina».

    Il grassetto mi sembra anche abbastanza ragionevole..
    Che poi abbia poco o niente a che fare con l'aggressione al berluska lo penso anch'io.

  8. #8
    Sedobren Gocce
    Ospite

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    vedremo...

  9. #9
    Bushi yasha
    Uomo 43 anni da L'Aquila
    Iscrizione: 8/9/2006
    Messaggi: 7,068
    Piaciuto: 165 volte

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    Quote Originariamente inviata da Wittmann Visualizza il messaggio
    Credo che ancora non ci sia, non è stato ancora presentato nemmeno il disegno di legge, per quello dicevo che parlare di censura cinese è...mmh, prematuro, e maroni ha ragione a parlare di allarmi stravaganti..

    Maroni: «Contro i reati sul web daremo più strumenti ai magistrati» - Corriere della Sera

    REATI - Maroni spiega che «sulla Rete devono applicarsi gli stessi reati che si applicano per giornali e tv». «Il problema - prosegue il ministro - non è evitare che ci siano gli insulti: questa è una regola di buon senso, ma non può essere lo Stato a impedirlo. Noi vogliamo che si evitino i reati. La libertà di espressione e quella di manifestazione del pensiero devono essere garantite - ribadisce Maroni - ma se un utente fonda un gruppo chiamato "uccidiamo Maroni", ci troviamo davanti al reato di istigazione a delinquere. E se scrivo "quel tizio ha fatto bene a spaccare la testa al premier" può ravvisarsi l'apologia di reato».

    GLI STRUMENTI - Nessuna censura, assicura, «perché il compito di investigare va attribuito alla magistratura e non al governo». E quindi? Quali saranno le misure che presenterà al Consiglio dei ministri? «Metteremo a disposizione della magistratura gli strumenti che consentano di imporre all'autore del reato, una volta identificato, di rimuovere la pagina entro 24-48 ore. Se non lo fa, scatterà una sanzione. Successivamente, il magistrato potrà ordinare al gestore del servizio di rimuovere la pagina in questione. Non una semplice richiesta, ma un ordine della magistratura italiana. Nei casi più gravi, per siti che incitano alla pedofilia o al terrorismo, la magistratura potrà anche avere il potere di impedirne l'accesso. Perché finché la pagina rimane in Rete, il reato persiste. Ovviamente contro tutti questi provvedimenti sarà possibile il ricorso in appello al Tribunale della libertà. Nessun nuovo reato, nessuna legge speciale». Maroni annuncia poi l'intenzione di creare, presso il ministero per lo Sviluppo Economico, «un gruppo di lavoro permanente con i gestori per arrivare a un codice di autodisciplina».

    Il grassetto mi sembra anche abbastanza ragionevole..
    Che poi abbia poco o niente a che fare con l'aggressione al berluska lo penso anch'io.

    il grassetto è ragionevolissimo in effetti,ma in teoria;

    Infatti,come si dovrebbe sapere,ogni possibile abuso e inibizione alla libertà di pensiero e di parola non viene certo presentato come tale da parte delle Istituzioni,(sarebbe un autogol clamoroso)ma anzi,come un sacrosanto dovere per il bene dei cittadini;

    Nessun governo,manco le dittature(vedi Cina) direbbero: "vi oscuriamo internet,perchè con la libertà altrimenti potreste scambiarvi idee sovversive e pericolose per la stabilità del governo in carica"

    ma viene presentato come un "per evitare che si diffonda la pedofilia,il razzismo,la cattiveria attraverso la rete,chiudiamo qualche sito,ma solo per il vostro bene...."

    il popolo,per prenderla in culo,vuole che la supposta sia bella indorata...

  10. #10
    Scrivano Lucien
    Uomo 40 anni da Imperia
    Iscrizione: 10/10/2008
    Messaggi: 2,441
    Piaciuto: 655 volte

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    Se poi uno fosse proprio malizioso potrebbe anche sospettare che l'aggiungere nuovi reati da perseguire non sia che uno fra i mille modi possibili per mandare in tilt la giustizia sommergendo i tribunali di causerelle da quattro soldi

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