ROMA - Dalla comunità ebraica romana al rettore, sono durissime le reazioni alle tesi negazioniste del ricercatore Antonio Caracciolo, docente di filosofia del diritto alla Sapienza di Roma. Il rettore della Sapienza Luigi Frati, invita "il professore ad andare a Dachau". La Comunità ebraica romana preannuncia un'iniziativa legale: "Ci sono molti "signor nessuno" - dice il presidente, Riccardo Pacifici, parlando da Israele - che pensano di aver una ribalta e una notorietà cercando di sorprendere o di stupire. Questi signori devono sapere che i tempi dell'indignazione della protesta non hanno più senso. L'Italia. l'Europa le Nazioni Unite hanno fatto propria la lezione della Shoah a tal punto che il 27 gennaio, Giornata della Memoria è celebrata ovunque. Questi "signori" in alcuni paesi europei, purtroppo ancora non in Italia, sono perseguiti dalla legge per le tesi che sostengono. Ed è per questo che, come abbiamo fatto con altri, adiremo le vie legali".
Il sindaco, Gianni Alemanno, che domenica volerà ad Auschwitz nell'ambito dell'iniziativa del Viaggio della Memoria, chiede che si prendano provvedimenti: "Mi attiverò con il rettore - ha spiegato - affinché il professore venga sospeso. Chiederò ovviamente accertamenti. Ho letto che è anche iscritto a un club di Forza Italia. Faremo verifiche anche in questo senso". Per Alemanno il professore "o è in malafede o non ha nessun fondamento culturale". Gli risponde subito Frati, che preannuncia provvedimenti: "Ringrazio il sindaco per la sollecitudine in questa circostanza. Ci stiamo attivando per valutare un provvedimento disciplinare nei confronti di Caracciolo".
Il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, si dice certo che "sarà l'università stessa a reagire": "Le notizie apparse oggi su Repubblica sono la drammatica conferma di quello che diciamo da tempo: la nostra missione è evitare che la memoria diventi storia e che si perda la forza che deve avere la comprensione dei fatti storici. La cosa che più mi preoccupa è che ci sono tanti casi di negazionismi non affermati con questa spudoratezza ma che vivono nell'ambiguità di posizioni di non coerenza, che sono anche peggiori di chi si assume la responsabilità di dirlo".
Tra quanti chiedono l'allontanamento del docente, Flavio Arzarello, coordinatore nazionale della Fgci, e il presidente del consiglio comunale di Roma, Marco Pomarici, secondo il quale "non è tollerabile che determinate affermazioni circolino liberamente nella più grande Università europea, per di più, in un corso dove si insegna la filosofia del Diritto. Simili teorie possono generare odio e recrudescenze di antisemitismo è di tutta evidenza quindi che Caracciolo non è adatto all'insegnamento e va allontanato".
L'importanza dell'educazione e della formazione dei giovani viene, invece, sottolineata dall'assessore capitolino alla Cultura, Umberto Croppi: "È necessario coltivare e approfondire il tema della memoria e la scuola riveste un ruolo fondamentale. Serve una presenza pedagogica su questo punto". Il sito "Informazione Corretta", che già seguiva i blog del docente, commenta: "In altri paesi sarebbe già stato condannato da un tribunale, in Italia no. La legge c'è, è la Mancino, ma non è mai stata applicata. Finirà a tarallucci e vino anche questa volta".
Interviene anche il presidente della Regione, Piero Marrazzo, che vorrebbe "poter guardare negli occhi questo professore", per potergli "trasmettere le immagini che io mi sono portato da Auschwitz, dallo Yad Vashem". E, sulla linea di quanto affermato da Frati, che aveva auspicato un viaggio del docente a Dachau, Marrazzo dice: "Vorrei che lui andasse a Birkenau ed entrasse nella stanza dei bambini". L'eco della notizia arriva anche al Festival Internazionale del Film, in corso a Roma e dove i fratelli Joel e Ethan Coen, nell'ambito della presentazione del loro ultimo lavoro, hanno commentato: "Mamma mia! Ci sono molti pazzi nel mondo, è molto strano sentire cose di questo genere in un contesto accademico".
Il docente non sembra voler arretrare rispetto alle sue posizioni: "Mi sento in una botte di ferro, io sono un ricercatore e ho l'obbligo e il diritto di ricerca". Parla di un "attacco" da parte dei "sionisti", e chiama in causa gli "avversari di 'Informazione corretta', un gruppo sionista il quale ritiene che a prescindere da tutto bisogna sempre essere favorevoli a Israele". "Ai miei studenti - dice a proposito della sua attività accademica - insegno a ragionare. Ne ho pochi, meno di una decina, perché Scienze politiche non è molto frequentata, il programma di quest'anno verte su un libro di Carl Schmitt che io ho tradotto, quindi non tratto i temi dell'Olocausto". Caracciolo ci tiene anche a sottolineare di aver tradotto e curato, con un propria prefazione, diversi libri del giurista e filosofo politico tedesco Carl Schmitt, sostenitore del regime nazista.