ROMA - Minacce di morte a Sandro Ruotolo, la Digos sta indagando. Il più stretto collaboratore di Michele Santoro per Annozero ha ricevuto una lettera anonima al suo domicilio privato. Ci sarebbero indicazioni così precise e dettagliate da rendere pressoché certo che Ruotolo sia stato pedinato e tenuto d'occhio da parte di sconosciuti che così hanno mostrato di aver acquisito più elementi di "pressione" nei suoi confronti. Indagini sono in corso da parte della Digos di Roma, cui Ruotolo si è rivolto recandosi presso gli uffici di polizia e consegnando la missiva minatoria ricevuta.
Nella lettera anonima viene detto inoltre che il giornalista è il secondo obiettivo di una lista, che però non comprenderebbe - a quanto sinora si sa - altre persone legate ad Annozero. "Mi fido degli investigatori, quello che loro dicono mi va bene, sono dei professionisti", l'unico commento di Ruotolo alla richiesta di informazioni. "Non posso dire di più per ovvie ragioni di riserbo legate alle indagini. L'unica cosa che posso sicuramente affermare è che continuerò a fare il giornalista con la schiena dritta, queste cose non mi fermano".
Da rilevare che né l'indirizzo dell'abitazione, né il numero di telefono di Sandro Ruotolo compaiono negli elenchi telefonici sul web, un motivo in più per ritenere che il giornalista sia stato effettivamente seguito e sorvegliato fino ad ottenere i suoi recapiti.
Molti hanno espresso la loro solidarietà a Ruotolo, ad iniziare dal presidente del senato Renato Schifani. Messaggi di solidarietà e vicinanza anche da parte di molti esponenti del Pd, da Paolo Gentiloni, responsabile Comunicazione del partito, ad Anna Finocchiaro, presidente del gruppo del Pd al Senato che parla di "un segnale gravissimo del clima pessimo in cui stiamo vivendo nel nostro Paese".
Ruotolo negli ultimi giorni è stato impegnato a Palermo per un'inchiesta sulla mafia, che dovrebbe andare in onda nella prossima puntata di Annozero. "Il giornalismo d'inchiesta libero e indipendente dà molto fastidio - commenta il senatore del Pd Giuseppe Lumia, componente della Commissione parlamentare antimafia - perché porta all'attenzione dell'opinione pubblica la 'questione mafiosa', mettendo in luce le collusioni con la politica e l'economia". "Su questa vicenda - conclude il senatore del Pd - bisogna andare fino in fondo e tenere alta l'attenzione".
Solidarietà e vicinanza al giornalista vengono espressi anche da Massimo Donadi e Felice Belisario, capigruppo Idv alla Camera e al Senato e dal portavoce di Articolo21 Giuseppe Giulietti, che descrive Ruotolo come "uno dei cronisti più seriamente impegnati sul fronte della lotta contro ogni forma di attività illegale e criminale. Ed è questa la ragione per cui viene preso di mira".
Anche l'Associazione Stampa Romana esprime solidarietà a Sandro Ruotolo: "Mi auguro che forze dell'ordine, magistratura e governo facciano la loro parte nel proteggere un giornalista stimato e conosciuto proprio per la sua capacità di scavare nella parte oscura della nostra società - afferma Paolo Butturini, segretario dell'Asr - Da parte nostra siamo al fianco del collega e chiediamo alla Fnsi di attivare tutte le iniziative possibili per tutelarlo".
Anno zero, a Ruotolo minacce di morte il giornalista pedinato e sorvegliato - Politica - Repubblica.it
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