(ANSA) - PISA, 3 SET - Tommaso, 4 anni, sta bene con il rene che il padre gli ha donato (primo caso in Italia di trapianto pediatrico da donatore vivente adulto), il decorso post-operatorio sta dando ampie speranze per il futuro, ma c'e' qualcosa che manca: il regolamento attuativo di una legge del 1967 che prevederebbe un sostegno ai donatori viventi. Come il poter mantenere il posto di lavoro, per esempio. Questo aspetto e' stato evidenziato oggi dal padre di Tommaso, Pier, 42 anni, architetto ad Alessandria, che si e' dovuto licenziare dalla societa' di cui era dipendente per seguire tutta la trafila medico-sanitaria imposta da una vicenda come questa. ''So - spiega Pier - che su questa materia esiste una legge del 1967 alla quale pero' manca il regolamento attuativo per applicarla, e dunque il donatore vivente non ha alcun beneficio. Mi hanno detto che questo e' un primo caso in Italia. Spero che cio' aiuti affinche' il Parlamento legiferi al piu' presto affinche' tutti possano avere le stesse opportunita', e non solo i piu' fortunati''. Il padre di Tommaso fa riferimento ad una legge ''approvata il 26 giugno del 1967 che - dice - per un incredibile destino e' anche la mia data di nascita. Ma senza regolamento attuativo non ha alcuna efficacia. Io e mia moglie non avevamo problemi economici che potevano ostacolarci ma non sempre chi ha bisogno di un trapianto ha questa fortuna''. Anche la mamma di Tommaso, Stefania ha lasciato una parte del suo lavoro. ''Ho ceduto lo studio da commercialista e ho fatto consulenze direttamente nelle ditte, per restare vicina a mio marito e a nostro figlio''. E' lei che su Facebook aveva lanciato un appello per suo figlio aprendo uno spazio a cui hanno aderito 23.000 persone. E proprio tramite Facebook le e' stato consigliato di contattare l'Unita' operativa di chirurgia generale e trapianti dell'urenico e nel diabetico dell'azienda ospedaliera universitaria di Pisa diretta dal professor Ugo Boggi. ''Tommaso purtroppo e' nato con una grave insufficienza renale a causa di una malformazione - ha spiegato il professor Boggi - Ma l'operazione e' andata bene e il decorso post operatorio e' positivo. Insomma ha ritrovato la piena autosufficienza''. Quanto all'intervento, Boggi ha commentato che ''il messaggio finale che si deve ricavare da questa bella storia e' che in Italia si possono fare tante belle cose nella sanita'''. (ANSA).
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rifacciamo i complimenti allo stato italiano? -.-"