CALIFORNIA, IL PATRIGNO: «È STATO COME VINCERE ALLA LOTTERIA»
Rapita nel 1991 si presenta dalla polizia; prigioniera in un rifugio per diciotto anni Jaycee Lee Dugard è stata sequestrata e tenuta segregata da Nancy e Phil Garrido, che da lei ha avuto due figlie.
WASHINGTON – Jaycee era scomparsa nel giugno del 1991, rapita da due persone poco lontana da casa a South Lake Tahoe, California. Aveva solo 11 anni. Mercoledì una ragazza si è presentata alla polizia di Antioch, non lontano da San Francisco sostenendo di essere Jaycee Lee Dugard. E grazie alle sue informazioni gli agenti hanno arrestato una coppia con l’accusa di rapimento.
PRUDENZA - Gli investigatori federali sono prudenti sulla svolta nel caso mentre gli uomini dello Sceriffo di Antioch si dicono sicuri al 99 per cento che si tratti proprio di Jaycee, anche se la risposta definitiva verrà dal test del Dna. «È stato come vincere alla lotteria», è stata la reazione del patrigno che dopo 18 anni aveva ben poche speranze di riabbracciare la ragazza. Il caso aveva suscitato grande commozione. Jaycee era stata portata via a forza da due persone scese da un’auto poco lontano dalla sua abitazione. Invano il patrigno aveva cercato di inseguire in bici i sequestratori. Dramma nel dramma, l’uomo - per diverso tempo - era stato tenuto d’occhio dall’Fbi che lo riteneva coinvolto nella sparizione della figlia.
I RAPITORI - I rapitori sono Phil e Nancy Garrido, 58 e 55 anni, descritti da chi li conosce come «persone normali». Un vicino però ha aggiunto un particolare interessante: «Non ha mai visto una ragazza nella casa dei due. Con loro - ha spiegato - viveva solo la madre di Phil, costretta a letto da una paralisi». Sempre informazioni di stampa hanno rivelato che Garrido sarebbe segnalato come «predatore sessuale» ed avrebbe dunque dei precedenti.
RIFUGIO SEGRETO - Non solo Phil Garrido ha rapito 18 anni fa Jaycee Dugard, ma l’ha confinata in un rifugio segreto e da lei avrebbe avuto due figlie. Due ragazzine di 11 e 15 anni che non sono mai andate a scuola, né hanno visto un dottore e sono state obbligate a vivere in una specie di nascondiglio creato nel cortile della sua abitazione. C’è chi lo ha definito un "nucleo" composto da baracche e tende, una doccia rudimentale e con almeno un ambiente insonorizzato. Attorno poi una recinzione. La luce era garantita da un cavo collegato all’abitazione principale. Dettagli sconvolgenti che potrebbero essere seguiti da altri.
RICOSTRUZIONE - Nel giugno 1991 Jaycee viene rapita a pochi metri dalla sua abitazione a South Lake Tahoe, California. Due persone, scese da una strana vettura, l’afferrano e fuggono. Invano il patrigno cerca di inseguirli in bici. Le successive indagini non portano a risultati. Neppure l’interesse di popolari trasmissioni tv, come American Most Wanted, spingono qualcuno a parlare.
LA SVOLTA - La sconvolgente vicenda emerge martedì quando Garrido entra nell’Università di Berkeley per distribuire opuscoli religiosi. La sicurezza del campus lo ferma per un controllo scoprendo che ha precedenti penali per violenza sessuale ed è in libertà vigilata. L’uomo è allora convocato dalla polizia a Concord, vicino a San Francisco, dove incontra il funzionario che segue il suo caso. Garrido si presenta con la moglie Nancy, due ragazzine e una donna che dice di chiamarsi Allissa. L’investigatore si insospettisce perché ha visitato più volte la casa di Garrido ad Antioch ma non aveva mai notato "Allissa" e i bambini. Pone allora delle domande precise e la misteriosa ragazza rivela sua vera identità: sono Jaycee Dugart.
I CONTROLLI - Gli agenti raggiungono l’abitazione di Garrido ed entrano nella "prigione" non visibile dall’esterno. È qui che Jaycee sarebbe stata tenuta in questi anni insieme alle figlie avute dal mostro. Sembra che in passato un vicino avesse notato le minori e avesse avvertito le autorità ma non era stato trovato nulla di anormale. Per la semplice ragione - ha ammesso la polizia - che non avevano perquisito il recinto nel cortile. In realtà qualche dubbio era venuto agli abitanti della zona ma dicono - oggi - che non sospettavano vi fossero delle persone tenute in ostaggio. La titolare di un negozio, Cheyvonne Molino, ha invece ricordato che l’uomo si era presentato in giugno insieme alle bambine nel suo locale: «Mi erano sembrate molto timide».
IL PERSONAGGIO – Garrido, oltre alle sue perversioni, era noto per i comportamenti strani. Predicava il ritorno alla religione e sosteneva di essere in grado di controllare il suono con la sua mente. E nelle prime dichiarazioni rilasciate dopo l’arresto ha sorpreso tutti affermando che la sua relazione con le vittime era affettuosa e calorosa.
Guido Olimpio