Ah ok, solitamente non argomento
Ragazzi è mezzogiorno passato potete alzarvi dal letto
Ma Nuvola ma cosa dici????? Per me vivi nel mondo dei sogni.
Cmq mi rompo anche a rispondere sempre le stesse cose... tanto voi la pensate in un modo, io un altro. Un punto d'incontro non lo troveremo mai.
Anche perchè se volete tirate fuori i dati oggettivi, se non vi fanno comodo no.
Se mi piace tirate fuori la UE, altrimenti la lasciate là.
Paragonate con gli altri paesi quando sono a favore vostro.
Cosa cacchio devo argomentare?
E poi si parte dal presupposto che i miei interlocutori sono migliori dei ministri...quindi sono sicuramente più preparati di me.
Cmq stiamo andando OT
Dio santo e meno male che queste sarebbero argomentazioni...
Scrivi una parola in un forum, ti si chiede di argomentare e tu "Mi sono rotto di dire sempre le stesse cose"...
Arrivati a questo punto puoi anche evitare di scrivere, no? Nessuno ti obbliga.
Io ci provo ogni volta a chiedere il tuo parere, eppure mai nella vita che ci sia qualcosa su cui confrontarsi.
Per fortuna che c'è Witt (senza ironia, eh?)
Intanto la presunta disparità fra uomo e donna su cui farebbe leva Brunetta è quella che vede le donne "costrette" ad andare in pensione prima, quando in realtà le donne da sempre possono, se vogliono, andare in pensione a 65 anni, ma vabbè...
Innanzittutto decisioni che riguardano i diritti dei lavoratori e fatti così delicati come l'età pensionabile non possono essere prese senza un accordo con le parti sociali.
Poi la cosa più preoccupante è che l'allungamento dell'età pensionabile va di pari passo con la decisione di non stabilizzare i precari del settore pubblico. Ciò significa una cosa peggiore del blocco delle assunzioni, ossia il "licenziamento" di coloro che vanno avanti a contrattini in attesa del tempo indeterminato e che verranno mandati a casa. Tanto si potrà supplire con le vecchiette che non potranno andare in pensione. E questo provvedimento colpirà innanzittutto la scuola. Poi mi spiegano come fanno a fare il tempo pieno tanto decantato?
Giusto per dare dati, fatti e argomentare con chi vuole farlo faccio presente che in Italia la differenza salariale tra uomini e donne (chiaramente in pari situazioni) e' di circa il 10%.
Per carita', non siamo messi male rispetto all'Europa, ma e' un dato che questa distinzione c'e' e non e' irrisoria (quanti di voi si farebbero ridurre lo stipendio del 10% senza batter ciglio?).
Ora, perche' su questo fronte non ci si muove mai mentre sulla questione pensionistica si va a spron battuto?
D'accordo che il sistema pensionistico e' in crisi, d'accordo che bisogna fare cassa mentre occuparsi delle retribuzioni comporterebbe una "perdita" di denaro, pero' resta una scorrettezza e una disuguaglianza sociale che non fa bene alla modernita' eppure negli ambienti altolocati della politica non se ne parla mai.
Considerando l'aumento della vita media e della qualità della vita, non vedo nulla di male nell'aumento dell'età pensionabile....l' INPS è già abbastanza disastrata così come stanno le cose oggi.
Ben venga quindi prima la riforma Maroni, qualche anno fa, ed ora questa "integrazione" di Brunetta
Ovviamente se ci sono delle riserve sulle modalità di attuazione o nel merito, quelle sono sempre legittime.
Quello che non va bene sono le reazioni (non vostre eh!) quasi isteriche nel mondo sindacale o politico, che in sostanza sono un aprioristico "le pensioni NON si toccano nemmeno", sono deleterie e sintomo di quella mentalità per la quale in Italia non si può mai cambiare e smuovere niente ed in cui nessuno rinuncia ai privilegi acquisiti.
Sul "mezzo" di questa riforma potei anche quasi essere d'accordo, anche se non è che è bella fatta, finita e impacchettata; è solo a livello di bozza, che dovrà essere discussa, eventualmente anche modificata e votata in parlamento.
Teniamo poi conto che l'entrata in vigore è moolto graduale, con molti piccoli balzelli diluiti nel corso di quasi 10 anni, quindi non vedo pericoli di grandi blocchi nelle assunzioni; chiaro che il turn-over verrà lievemente corretto e piccole maggiori permanenze in uscita comporteranno lievi cali in entrata, ma insomma...la condanna della UE, l'allungamento della vita, l'invecchiamento della popolazione ed il cambiamento del rappporto forza lavoro attiva/ pensionati è reale e bisogna tenerne conto adeguando il sistema..se no magari tra qualche anno ci si troverà nella melma e si dovrà riformar tutto senza nemmeno avere il margine cambiamenti così graduali.
Io mi trovo in disaccordo stavolta.
Ok che siamo in crisi e mancano i soldi per le pensioni, però non dimentichiamoci che la maggior parte delle volte le donne lavorano sia al lavoro che a casa, seguendo la famiglia che molte volte i mariti non vogliono o non possono seguire.
Inoltre sono più difficilmente assumibili a una certa età (intorno ai 30 anni) perchè il datore di lavoro presuppone l'arrivo di un figlio che minerebbe la produttività, indi se lo stesso posto lo richiede un maschio, è più probabile che il posto sia suo.