'Dopo che Fabio Cannavaro ha dichiarato che il mio lavoro dava una cattiva immagine del nostro paese, mi hanno scritto tantissimi tifosi del Barça per dirmi: cosa ti aspettavi da un merengue? Non so se sia merengue o no, ma so che il suo discorso è condiviso da molti italiani che credono che il semplice fatto di raccontare possa infangare un paese.
Per me, invece, raccontare è resistere. Aiuta a creare gli anticorpi alla mafia'. Roberto Saviano a Barcellona ha rilanciato la palla a Cannavaro, dove ieri sera, nello splendido scenario de La Predrera di Gaudì, ha ricevuto il premio di giornalismo Vazquez Montalban per la cultura e politica, che nella categoria sport è stato assegnato all'ex direttore della Gazzetta dello Sport, Candido Cannavò.
Fra imponenti misure di sicurezza, l'autore di 'Gomorra' ha ritirato il premio dalle mani del presidente dell' F.C. Barcellona, Joan La Porta. 'Solo una grande squadra di calcio come il Barcellona poteva premiare l'intelligenza dello sport e della cultura che difende un paese', ha detto Saviano. Nonostante la difficoltà logistica che comporta ogni suo spostamento, lo scrittore non ha 'resistito alla tentazione di venire a Barcellona', la città che l'altra sera al Camp Nou gli ha consentito di assistere alla partita di Coppa vinta dal Barça.
'Ho realizzato un sogno - ha detto Saviano -. Sono innamorato di Messi perchè mi ricorda Maradona che ho avuto da ragazzino l'onore di vedere giocare a Napoli'.